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  • Gaudenzi e il Mondo di Retroscena: verità o assurde fanfaronate?
Gaudenzi e il Mondo di Retroscena: verità o assurde fanfaronate?

Gaudenzi e il Mondo di Retroscena: verità o assurde fanfaronate?

  • Pippo Russo
    Pippo Russo
Quanto dobbiamo prendere sul serio le parole di Fabio Gaudenzi? Due giorni dopo la pubblicazione dei video, che immediatamente hanno monopolizzato l'attenzione mediatica oltrepassando lo steccato della cronaca nera, l'interrogativo rimane questo. Si tratta di una vicenda talmente sopra le righe da far sopravvivere la sensazione che sia soltanto uno scherzo di pessimo gusto, o una trovata pubblicitaria per il lancio della nuova stagione di Suburra. Purtroppo le cose non stanno così. Quell'uomo che parla indossando un passamontagna e impugnando una pistola, pochi minuti prima della cattura, non è un attore. Ma dato per assodato ciò, possiamo anche dire che non stesse recitando? Ecco, questo è un altro piano della questione. Perché sulla teatralità dell'episodio nessuno potrebbe obiettare. E proprio l'elemento di teatralità è cruciale. Gaudenzi voleva catalizzare l'attenzione e riguardo a ciò possiamo dire che l'obiettivo sia pienamente centrato. Ma per cosa voleva prendersi la scena? E soprattutto, a chi voleva far arrivare il messaggio? Interrogativi la cui soluzione sarà un rompicapo per gli inquirenti, ma che da quarantotto ore ci tengono impegnati nella pratica del secondo sport nazionale dopo il calcio: la dietrologia. Ciascuno si è costruito il proprio plot, con trama labirintica e una certezza sul finale: che la verità vera rimarrà in un cassetto.

Del resto, a alimentare questo tic collettivo per la dietrologia sono proprio le parole di Gaudenzi e la lista di “verità” di cui sostiene d'essere depositario: i nomi di chi ha commissionato l'omicidio dell'ex leader degli Irriducibili, Fabrizio Piscitelli alias Diabolik; l'esistenza di un gruppo d'élite denominato Fascisti di Roma Nord, con tanto di componenti elencati uno per uno; un'auto-denuncia per banda armata (con tanto di auto-definizione da prigioniero politico); e una contrapposizione fra tale banda armata e la mafia, come se fossero due sistemi eticamente diversi. Dopo tutto ciò, le accuse di farneticazione scagliate dai menzionati erano scontate. E altrettanto scontato era che l'attenzione si proiettasse non verso il Mondo di Mezzo o il Mondo di Sotto, gli spazi diventati emblematici nel racconto della Roma (e dell'Italia) criminale, ma piuttosto il Mondo di Retroscena. Il luogo inafferrabile in cui vengono fabbricate le trame che non riusciamo a spiegare e per cui sentiamo al tempo stesso fascinazione e paura. Che lo volesse o no, Fabio Gaudenzi è da due giorni un emblema di questo Mondo di Retroscena. È per questo che continueremo a parlarne a lungo, senza stare a chiederci se abbia rivelato delle verità indicibili o soltanto espresso delle assurde fanfaronate.
@pippoevai

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