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  • Genoa, Eriksson a Firenze nel ricordo di Astori: 'Gli devo tanto'

    Genoa, Eriksson a Firenze nel ricordo di Astori: 'Gli devo tanto'

    • Marco Tripodi
    Il percorso del destino a volte sa regalare traiettorie davvero sorprendenti. Prendete Sebastian Eriksson, ad esempio, ultimo arrivato in casa Genoa. Il centrocampista svedese, già conoscitore del nostro campionato avendo militato con poca fortuna per tre stagioni nel Cagliari all'inizio dello scorso decennio, domani potrebbe prendere nuova confidenza con la Serie A su quello stesso campo, il Franchi di Firenze, che otto anni fa tenne a battesimo il suo esordio in Italia.

    Ma per lui gli incroci col passato non finiscono qui. Tra i vecchi compagni con cui Eriksson aveva maggiormente legato ai tempi della militanza in Sardegna c'era Davide Astori, sfortunato capitano proprio della Fiorentina andatosene due anni fa. Quanto il legame tra i due giocatori fosse forte lo testimonia il tatuaggio che il mediano scandinavo si è fatto disegnare sul polpaccio: una maglietta col numero 13. "Davide - ha raccontato Eriksson al Secolo XIX - è stata la persona che più mi ha insegnato in campo. Sempre con il sorriso, anche nei momenti difficili. È stato molto speciale, si prendeva cura di tutti. Era un ragazzo intelligente, aveva una gioia incredibile per tutto quello che faceva e amava il calcio. Era una persona meravigliosa, mi ha insegnato tanto".

    Il destino ha voluto che la sua avventura in Italia dovesse riprendere proprio in quello stadio che di Astori non perderà mai il ricordo.

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