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  • Giampaolo: 'Io alla Roma? Non sopporto più di perdere. Praet come Modric e Pjanic, su De Rossi...'

    Giampaolo: 'Io alla Roma? Non sopporto più di perdere. Praet come Modric e Pjanic, su De Rossi...'

    A tutto Marco Giampaolo. L'allenatore della Sampdoria si è confessato al Corriere dello Sport in una lunga intervista, in cui parla anche della stagione che si sta concludendo e del suo futuro: "Io o Gasperini sulla panchina della Roma? ll sogno di Ferrero è acquistare la Roma ed evidentemente tutti quelli che mi vorrebbero sulla panchina giallorossa sono... parenti di Ferrero. Oppure lo dice Ferrero stesso (ride, ndr). Me la cavo così. Io non sopporto più di perdere. Per me ogni sconfitta è diventata una lacerazione e ammazzerei qualcuno quando vengo sconfitto. Galeone mi disse una volta: 'Meglio affogare nell'oceano che in un bicchier d'acqua'. Aveva ragione: i grandi giocatori migliorano le idee degli allenatori e li fanno grandi".

    SU DE ROSSI - "È una cosa che mi ha confermato tramite Sabatini qualche settimana fa e che mi aveva anticipato lui lo scorso anno, quando siamo andati a giocare a Roma. 'Quando smetto, mi piacerebbe lavorare con te', mi disse. Le sue parole mi hanno fatto piacere perché De Rossi è un campione. Non lo conosco personalmente se non per qualche scambio di battute, ma è un leader, un pretoriano, un giocatore fidelizzato e questo aspetto di lui mi ha sempre affascinato. È un'idea romantica, ma penso che De Rossi non indosserà la maglia di un'altra squadra italiana: o andrà all'estero o chiuderà la carriera. E credo sia giusto così: le grandi bandiere devono capire qual è il momento giusto in cui smettere e lui lo farà. Chiamata di De Rossi? Sempre acceso il telefono. In barca con me può sempre montare, poi vedremo se andremo a motore, e quindi con una direzione sicura, o se invece andremo a vela, dove ci porterà il vento". 

    SU QUAGLIARELLA - "Quanti anni giocherà ancora? Siccome fisicamente è integro, per lui sarà sempre e solo una questione di motivazioni: finché le troverà... Se dovesse vincere la classifica dei marcatori, il prossimo anno dovrà iniziare con un nuovo traguardo". 

    SU PRAET - "Se è da grande squadra? Sì, anche se il ruolo che in futuro lo potrà proiettare tra i migliori d'Europa è quello di play basso, davanti alla difesa, e non di mezzala: avevo deciso di utilizzarlo lì, ma poi è arrivato Ekdal che ci ha dato spessore internazionale. Praet può essere il Modric o il Pjanic del domani perché sa giocare, contrastare e ha l'agonismo giusto".

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