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  • Milanmania: giocare nel Milan non è una vacanza. Errori da dilettanti, serve rispetto per i tifosi. Chi non ce l'ha, vada via!

    Milanmania: giocare nel Milan non è una vacanza. Errori da dilettanti, serve rispetto per i tifosi. Chi non ce l'ha, vada via!

    • Carlo Pellegatti
    Come affrontare una tigre a mani nude? Beh, che la partita contro la Juventus, anche per la nefasta tradizione che, in campionato, vede il Milan non raccogliere mai nemmeno un punto nel nuovo stadio bianconero, rappresenti una sfida pericolosissima, sembra abbastanza evidente e scontato. Il problema per il povero Pioli non è studiare lo schema più efficace, magari spostando Theo Hernandez come mezzala, per compattare una difesa che a Torino non può certo permettersi di lasciare varchi sulle fasce. No, l’allenatore milanista deve scegliere i giocatori più affidabili sul piano della concentrazione feroce, della determinazione totale, della  applicazione infinita.

    Sembrano doti ovvie e naturali per giocatori professionisti, molti di questi di caratura internazionale. Invece, no! Visti i sesquipedali errori nelle ultime partite, che sono costati punti, punti e ancora punti, non è più ammissibile assistere  a  certe nefandezze tecniche o a certi svarioni condannabili anche nei campionati dilettanti, dove sono banditi i passaggi orizzontali o la postura errata sui lanci lunghi. Stefano Pioli scelga dunque la sua “Falange Macedone", il suo gruppo compatto e indomabile, che possa offrire garanzie di tenuta non solo fisica ma soprattutto mentale. Giocare nel Milan non è una bella vacanza, sulle …spiagge di Milanello, non è un passaggio di carriera tra un Club e un altro, ma un orgoglioso punto di arrivo, dopo esperienze in altre società, e un punto di partenza verso grandi traguardi. Se lo staff tecnico e dirigenziale capta che questi sentimenti non alberghino in qualche giocatore, prenda il provvedimento più logico, quello di cederlo e sostituirlo con altri protagonisti più vicini alla storia e alle tradizioni rossonere.

    E’ già dura sopportare questi lunghi anni di esilio dalle prime posizioni della classifica, lontani dall’Europa. Allora che gli attuali componenti della rosa vengano intanto ammirati, se non purtroppo per i risultati, almeno per la totale dedizione alla causa. Orgoglio, Ragazzi, orgoglio a Torino e nelle successive partite per dare un senso a questa stagione ancora lunga e per  ricacciare le ironie e i sarcasmi su una posizione in classifica che qualcuno paventa pericolosa e foriera di lontani ricordi. Siamo seri, dunque, e lasciamo perdere queste sciocchezze. Invochiamo, però, finalmente una prova da Milan nei novanta minuti, per rispetto verso il popolo rossonero. Verso i tifosi, che come me, saranno a Torino sempre vicini a quelle maglie rossonere, verso gli appassionati che saranno seduti davanti ai teleschermi, con la speranza che quelle “maglie rossonere” vengano indossate da atleti, da giocatori, da uomini, che sentano la  alta responsabilità di vestire quei colori. Non è possibile che, al primo profumo di castagne, ancora una volta  il Milan non conti più niente!!!  

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