Giocatori già in vacanza, se ne fregano della Champions! Gattuso e società, il ritiro è una toppa triste e inutile
Noi, su queste pagine, eravamo stati piuttosto duri nello stigmatizzare sceneggiate tipo quella di Kessie con Biglia durante il derby oppure quella della coppia Kessie-Bakayoko dopo Milan-Lazio. Eravamo stati duri perché auspicavamo la stessa intransigenza da parte della società, sperando che mandasse finalmente un messaggio chiaro a chi non remava nell’interesse del gruppo. E invece sono arrivati i comunicati pieni di “scuse” e i soliti tromboni di regime hanno urlato allo scandalo contro chi criticava pesantemente comportamenti inaccettabili per una squadra impegnata nella lotta per il quarto posto. Soprattutto se quella squadra si chiama Milan. Ed è così che siamo arrivati a questo punto, con il ritiro punitivo, che sa davvero di triste e inutile toppa su un buco ormai troppo grande per essere tappato.
La toppa di un allenatore che sicuramente non ci sarà più e che per ironia del destino del calcio potrebbe prendere le ultime due “mazzate” proprio dai tecnici che lo hanno proceduto, Montella e Mihajlovic. Gli unici due veri allenatori di questi anni senza Europa che conta. Sicuramente i migliori, benchè i tifosi, in primis, Berlusconi, li abbiano duramente criticati. Forse adesso anche il più boccalone di loro capirà che la colpa dei disastri di quest’ultima parte della storia rossonera non erano da attribuire a loro, ma alla società. Cosiccome non è affatto giusto dare tutta a Gattuso la colpa di quest’anno. Anche se ormai è inevitabile mandarlo via. Al pari di gente come Kessie e Bakayoko che, al di là delle presunte qualità, al Milan non ci deve più stare. Mi ricordano terribilmente il clan olandese dei vari Reiziger, Kluivert e Bogarde. Spero che Maldini faccia quello che aveva fatto allora.