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  • Giovani, italiani e ambiti sul mercato: il Milan e quella profezia di Berlusconi

    Giovani, italiani e ambiti sul mercato: il Milan e quella profezia di Berlusconi

    • Andrea Distaso
    Non è passato poi molto tempo da quando Silvio Berlusconi lanciava questo messaggio programmatico per il futuro: "Vogliamo un Milan italiano, giovane, possibilmente del giro della Nazionale, possibilmente proveniente dal nostro vivaio". Era il 2015 e 4 anni dopo si può dire che l'input sia stato recepito, considerando che la squadra di Gattuso sta tornando a respirare l'aria buona della zona Champions League grazie anche al forte contributo di quei giocatori che si candidano a un ruolo da protagonisti tanto in rossonero che in azzurro per gli anni a venire. 

    GIOIELLI ITALIANI - Nella partita di ieri contro il Chievo erano in campo Donnarumma, Conti e Romagnoli, a cui si è aggiunto Calabria nel corso della partita. In panchina c'erano Cutrone, che prima di essere oscurato dall'esplosione di Piatek si era affermato come il miglior marcatore stagionale, e quel Caldara che, dopo mesi di sofferenza fisica, è tornato a tutti gli effetti un giocatore a disposizione e che è stato acquistato dalla Juventus nella speranza di comporre con Romagnoli una coppia di centrali difensivi che resista negli anni. Italiani, giovani e molto ambiti sul mercato, perché gli occhi delle big europee sono su diversi prodotti del settore giovanile di Milanello o più in generale del nostro movimento, una conferma ulteriore di come la scelta di ricostruire le fondamenta della squadra ripartendo dal made in Italy sia stata premiata.

    DONNARUMMA E ROMAGNOLI - Dopo una stagione molto problematica sotto il profilo del rendimento e ambientale, considerando che di questi tempi il suo rapporto con i tifosi non era propriamente ai massimi storici, Donnarumma è tornato a essere il riferimento principale nel suo ruolo a livello nazionale. Non è un caso che il Milan stia valutando di incontrare presto il suo procuratore Mino Raiola per discutere del prolugamento del contratto in scadenza a giugno 2021. Non ci sarà bisogno, nell'immediato, di aggiornarsi su questo aspetto, ma Alessio Romagnoli è ormai diventato un perno inamovibile del gruppo rossonero: la fascia di capitano sembra aver accelerato il percorso verso la piena maturità e quei 25 milioni di euro pagati alla Roma nell'estate 2015 oggi sembrano un'inezia. Considerati i prezzi che circolano, oggi si può tranquillamente affermare che il suo valore sia già triplicato, con le big di Premier che hanno tentato invano di convincere il Milan a privarsene.

    CALABRIA E CUTRONE - L'Inghilterra rappresenta da sempre un richiamo niente male per qualunque appassionato di un certo modo di intendere il calcio e le sirene di Albione hanno iniziato a risuonare anche per Davide Calabria, che con Gattuso si è definitivamente consacrato come un titolare dopo l'apprendistato con Mihajlovic e Montella. Al "Bentegodi" c'erano gli osservatori del Manchester United per visionarlo dal vivo, a dimostrazione di quanto la sua crescita sia stata imponente soprattutto nel corso degli ultimi mesi e di come il Milan abbia saputo creare in casa un altro tesoretto. In attesa di vedere con continuità le migliori versioni di Conti e Caldara, pur non giocando più con regolarità Patrick Cutrone è un altro di quei calciatori col rossonero cucito addosso che ha finito per attirare su di sè gli occhi di molti estimatori. Atletico Madrid e Tottenham sono gli ultimi club iscritti alla corsa per il bomber milanista, un altro costato zero e la cui valutazione di mercato è oggi di alcune decine di milioni di euro.  "Vogliamo un Milan italiano, giovane, possibilmente del giro della Nazionale, possibilmente proveniente dal nostro vivaio", recitava Berlusconi nel 2015; quattro anni dopo, la sua profezia sembra aver trovato compimento.

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