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  • Gran difesa e palla a Gervinho: così il Parma si sbarazza di un buon Empoli

    Gran difesa e palla a Gervinho: così il Parma si sbarazza di un buon Empoli

    • Claudio Beneforti
    Ancora Gervinho, il gol dell’ivoriano ha regalato al Parma la sua terza vittoria e condannato l’Empoli a una sconfitta che non meritava. E non solo per i due pali che ha colpito prima con Zajc nel finale del primo tempo e poi con Caputo all’alba del secondo. Il Parma ha vinto nell’unico modo che sa fare, e cioè con il contropiede, puntando sulla velocità di Gervinho, non potendo contare su Inglese, infortunato. Lo abbiamo detto, l'Empoli il punto se l’era guadagnato anche con il gioco, ma il Parma non ha rubato niente, sfruttando fino in fondo ancora una volta la sua capacità di difendere e di ripartire. Se contro il Milan aveva meritato mille applausi Terracciano, a Parma va rimarcata la domenica di Sepe, che non solo ha sbrigato bene l’ordinario, ma anche sullo straordinario ha risposto alla grande. A questo punto Andreazzoli dovrà pretendere dall’Empoli maggiore concretezza, perché il fatto di essere esteticamente bellino paga poco. Ad esempio sul gol dell’ivoriano ha sbagliato, perché quella è una giocata che il Parma fa spesso e volentieri, e farsi sorprendere così è una colpa da sottolineare con la biro blu.

    Come era facile aspettarsi, conoscendo quelli che sono i connotati tattici del Parma, fin dai primi attimi la partita l'ha fatta l'Empoli, che con il passare dei minuti ha preso sempre più campo. Certo, grazie anche alla volontà proprio del Parma, che da subito si è abbassato per fare densità nella propria trequarti, quasi come se volesse invitare la squadra di Andreazzoli ad attaccare per poi colpirla con i suoi contrattacchi. Il punto è che il Parma ha dovuto fare a meno di Inglese, che rappresenta una delle due sue soluzioni di attacco, quella della spizzicata per andare al rimbalzo; l'altra è quella relativa alle scorribande di Gervinho, ma figuratevi se D'Aversa ha rivisitato la sua idea, nonostante Ceravolo abbia una struttura fisica diversa dall’ex Chievo e Napoli. E va sottolineato come l'Empoli sia caduto nella trappola del Parma, come d'altra parte ci era caduto due settimane prima il Cagliari, facendosi ingolosire soprattutto dai sentieri laterali lasciati quasi incustoditi dai gialloblù, considerato che tutti e quattro difensori di D'Aversa tendono ad accentrarsi, sapendo quanto sono bravi di testa sui palloni che arrivano dai lati. E così è stato, perché ancora una volta Bruno Alves e Gagliolo non hanno sbagliato neanche la punteggiatura sugli attaccanti di Andreazzoli, che solo con Zajc sono riusciti a creare qualche ansia a Sepe.

    Attenzione, non è che l’Empoli sia stato banale e facilmente leggibile nella costruzione del gioco, ma il Parma ha un merito, quello di sporcare ogni pallone, attaccandosi anche come sanguisughe sia ai centrocampisti che agli attaccanti degli altri, rendendogli la vita complicata sia sulle prime che sulle seconde palle. Sepe è stato bravo nell’ordinario, e poi ecco che il Parma ha cominciato a trovare con i palloni lunghi Gervinho, che quando lo hai fatto partire non lo prendi più, neanche se lo vai a raddoppiare o triplicare. E’ come se d'improvviso l’Empoli abbia perso equilibri e distanze, rimediando due cartellini gialli sicuramente evitabili nella metà campo del Parma, e questi sono stati i primi campanelli di allarme per Andreazzoli. E non a caso il Parma ha trovato il vantaggio con l'ivoriano riportato in Italia da Faggiano dopo due anni di stenti e silenzi in Cina. Su quel pallone di Barillà per Gervinho, i difensori dell’Empoli avrebbero dovuto scappare conoscendo la sua velocità, invece si sono fatti inevitabilmente battere sullo scatto e lo stesso Terracciano, che contro il Milan era stato un eroe, si è fatto superare sul suo palo. L’Empoli ha pagato dazio, eccome se questo gol lo ha avvertito, tanto è vero che su un paio di piazzati il Parma ha sfiorato anche il secondo gol. E va detto che questa è una giocata che D'Aversa cura dal campionato passato di serie B, quando il Parma costrui addirittura 23 gol su palle inattive. Nel finale di tempo è arrivata la reazione dell’Empoli, che è stato anche sfortunato, perché su quel tiro di Zajc sul quale Sepe non avrebbe potuto fare niente, il pallone ha colpito il palo.

    Nel secondo tempo il Parma ha potuto giocare di nuovo come più gli piace, e cioè con tanti uomini sotto la linea della palla e con contrattacchi veloci alla ricerca di Gervinho. Ma nonostante fosse sotto nel punteggio, l'Empoli ha sempre cercato di non lasciarsi troppo campo alle spalle, attaccando con una certa lucidità. Ha colpito il secondo palo con Caputo, poi ha creato un altro paio di grattacapi a Sepe, che anche quando giocava nell'Empoli il suo lo aveva fatto. D'Aversa è stato costretto a togliere il giocatore che fin qua gli ha fatto la differenza perché già negli ultimi attimi della prima parte Gervinho aveva accusato un fastidio muscolare e al posto dell'ivoriano ha buttato dentro Di Gaudio, un giocatore soprattutto bravo a saltare l'avversario nel breve. L'inerzia della partita non è cambiata con il trascorrere del tempo, l'Empoli ha preso sempre di più il comando delle operazioni, ma il Parma non è stato a guardare. Perché in mezzo al campo Rigoni e Barillà sono stati molto aggressivi e Gobbi (che aveva rilevato Dimarco) e Iacoponi sui lati hanno abbassato spesso le sbarre del passaggio a livello. Di conseguenza l'Empoli è andato alla ricerca più del colpo di Zajc, di Caputo e di Krunic che di una giocata figlia della squadra. Andreazzoli ha fatto entrare Mchedlidze per aggiungere chilogrammi e centimetri al suo attacco, ma l’Empoli non è andato al di là di un paio di angoli, sui quali quelli del Parma ancora una volta hanno concesso zero.

    Al minuto settanta D'Aversa ha tolto Ceravolo per far entrare un difensore esterno, Gazzola, volendo abbassarsi sul campo ancora di più e mettersi a cinque in difesa, mentre Andreazzoli ha deciso di impiegare Traore al posto di Krunic ma mantenendo il sistema di gioco. Fate conto che l'Empoli abbia chiuso il Parma nella propria metà campo, attaccandolo sia sui lati che sui sentieri centrali, ma davanti ha trovato una difesa che è rimasta sempre compatta, con Bruno Alves che non ha sbagliato né un colpo né un suggerimento. Morale: l'Empoli ha fatto fatica a trovare l'imbucata giusta e anche quando è andato al cross con i suoi esterni ha spedito in area palloni giocabili più per i difensori di D'Aversa che per i propri attaccanti. Sentendosi ingiustamente sotto, la squadra di Andreazzoli ha buttato in campo tutte le energie che le erano rimaste addosso, ma con Rigoni, Siligardi e Di Gaudio il Parma è sempre ripartito, creando anche qualche ansia nelle vicinanze di Terracciano. Fino agli ultimi attimi l'Empoli ha spinto cercando il gol del pari, con poca lucidità è vero, ma con veemenza. Andreazzoli ha tentato anche la carta La Gumina, ma l'Empoli ha continuato a sbattere sul fortino eretto davanti a Sepe da D'Aversa, che sarà anche poco costruttivo, ma di sicuro fa giocare il Parma per quelle che sono le sue caratteristiche. Un Parma che conoscendo fino in fondo i suoi limiti non perde mai di vista la concretezza e la realtà della provinciale che vuole a tutti i costi salvarsi. A un minuto dalla fine La Gumina ha tirato a colpo sicuro ma l'ex Sepe ha fatto il fenomeno, regalando al Parma la terza vittoria. Ancora firmata Gervinho.


    IL TABELLINO

    Parma-Empoli 1-0 (primo tempo 1-0)


    Marcatori: 33’ p.t. Gervinho (P)

    Assist: 33’ p.t. Barillà (P)

    Parma (4-3-3): Sepe; Iacoponi, Bruno Alves, Gagliolo, Dimarco (1’ s.t. Gobbi); Rigoni, Stulac, Barillà; Siligardi, Ceravolo (24’ s.t. Gazzola), Gervinho (5’ s.t. Di Gaudio). All. D’Aversa

    Empoli (4-3-1-2): Terracciano; Di Lorenzo, Silvestre, Maietta, Veseli; Bennacer (42’ s.t. La Gumina), Rasmussen, Krunic (24’ s.t.’ Traore) ; Zajc; Mraz (15’ s.t. Mchedlidze), Caputo. All. Andreazzoli.

    Arbitro: Luca Pairetto

    Ammoniti: 23’ p.t. Rasmussen (E), 31’ p.t. Di Lorenzo (E), 35’ p.t. Iacoponi (P), 37’ s.t. Barillà (P), 44’ s.t. Traore (E)

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