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  • Guida al mercato del Milan: nessuna prima scelta e cessioni, Giampaolo obbligato a rilanciare André Silva

    Guida al mercato del Milan: nessuna prima scelta e cessioni, Giampaolo obbligato a rilanciare André Silva

    • Cristiano Ruiu
      Cristiano Ruiu
    Il mercato del Milan non è ancora entrato nel vivo e non ci entrerà a breve. Il motivo è essenzialmente economico: nel mercato le prime scelte sono di chi è disposto a pagare, tanto e in contanti. Il Milan di quest’estate non si può permettere né le prime né le seconde scelte. Tanto vale essere chiari e smettere di illudere i tifosi. L’obiettivo di questo primo Milan targato Boban-Maldini è di carattere economico e non sportivo. Per assicurare ai colori rossoneri un futuro sereno è essenziale impegnarsi per raggiungere quel famoso “break even” tra costi e ricavi che l’Uefa potrebbe credibilmente imporre per il 2022. Con questo obiettivo il Milan deve fare un mercato oculato e ponderato e basarsi su seguenti punti chiave:

    1. I giocatori in partenza devono essere numericamente superiori a quelli in arrivo (tanto più se il Milan dovesse giocare solo il campionato italiano)

    2. Devono essere ceduti giocatori che portino danari in cassa e che abbiano ingaggi elevati. Meglio se si fanno congrue plusvalenze

    3. Bisogna comprare giocatori che abbiano ingaggi contenuti

    4. Per raggiungere il break even sarà difficile far crescere il fatturato nel breve periodo (tanto più che non si gioca in Champions League) e quindi bisogna incentrare i propri sforzi sull’abbattimento del monte ingaggi

    5. Bisogna evitare esborsi cash e operare piuttosto con formule tipo il prestito con diritto di riscatto

    6. Non si possono prendere giocatori contesi da altri club dando quindi vita ad aste

    7. Si devono tenere giocatori che hanno poco mercato per provare a valorizzarli e rivenderli nel modo migliore possibile

    Proprio da questo settimo punto nasce l’obbligo di tentare di rivalutare Andrè Silva. Dopo un anno da dimenticare in Italia e un anno da dimenticare in Spagna, dove teoricamente doveva essere più facile segnare per lui, il portoghese ha più che dimezzato la propria valutazione di mercato. Per venderlo il Milan dovrebbe sobbarcarsi una colossale minusvalenza che non può permettersi. Ricordiamoci che due anni fa Mirabelli lo aveva acquistato per 38 milioni più bonus. Inoltre André Silva ha un ingaggio da 3 milioni di euro all’anno, cosa che rende difficoltosa anche l’ipotesi del prestito a un club minore per permettergli di “farsi le ossa”. Pertanto Boban e Maldini sono obbligati a chiedere a Giampaolo di compiere il miracolo e renderlo un centravanti credibile per il campionato italiano. Attualmente la rosa degli attaccanti rossoneri è ristrettissima e comprende Piatek, Cutrone e appunto Andrè Silva. Dei 3 Cutrone è quello che ha più mercato e che nell’ottica di un’interessante plusvalenza potrebbe essere sacrificato. Dunque gli spazi e le possibilità per il portoghese si moltiplicano. Per lui è un’occasione più unica che rara. Certo, per Giampaolo non sarà facile farlo diventare un giocatore vero. Ai blocchi di partenza quella sul portoghese si presenta come la scommessa più difficile da vincere per l’ex tecnico della Sampdoria. Vedremo se ce la farà. Ma a proposito di André Silva c’è un dubbio che mi tormenta da due anni a questa parte. Quando fu presentato i dirigenti dell’epoca giustificarono l’onerosa operazione per un semisconosciuto giovane attaccante portoghese dicendo che André Silva sarebbe stata un’operazione strategica per entrare nel giro del potentissimo Jorge Mendes. Si diceva che se il Milan avesse preso André Silva, successivamente Jorge Mendes avrebbe agevolato i rossoneri nel tesseramento di una delle “stelle” della sua ricchissima scuderia. Ecco, ma quando arriva quel momento?

    La domanda è ovviamente retorica e la risposta è facile: MAI. Chiudo però con un’altra domanda retorica e polemica nei confronti di chi ci ha allenato e diretto negli ultimi anni. Se l’Atalanta che tra due mesi debutta in Champions League e si appresta ad affrontare una stagione senza precedenti nella sua storia decide di affidare le cure dei suoi giovani talenti alla guida in campo di Riccardo Montolivo, non sarebbe forse stato il caso di trattarlo diversamente e magari utilizzarlo per lo stesso obiettivo invece che pagarlo a vuoto e mandarlo in tribuna? 


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