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  • Hellasmania: il primo colpo è troppo spesso quello del KO

    Hellasmania: il primo colpo è troppo spesso quello del KO

    • Nicola Corona
    Niente da fare. Non sono bastati la voglia di lottare, l’abnegazione dei singoli, lo spirito di squadra. Anche la Lazio passa sul corpo di un sempre più martoriato Verona, vincendo senza troppi problemi una partita che non ha avuto praticamente storia. Trentatre tiri a cinque, di cui nessuno tra i pali per i gialloblù. Questo lo sconsolante specchio della gara dell’Olimpico di Roma.

    Certo, vincere o comunque ottenere un risultato positivo contro questa Lazio non era un obiettivo facile da raggiungere, ma l’impressione è che il Verona non abbia mai avuto l’opportunità di giocarsela. Anche perché non se l’è giocata per nulla. Un primo tempo di attenzione e sofferenza, con ottimi interventi del portiere Nicolas e un po’ di fortuna sulla conclusione di Luis Alberto andatasi a stampare sulla traversa.

    Nella ripresa però, il fortino ha ceduto di botto ai continui assalti dei biancocelesti. A colpire ci ha pensato ancora una volta Ciro Immobile, autore di una doppietta anche nella gara d’andata e sempre più leader della classifica marcatori. Già dal primo gol si era capito che le possibilità di rimonta dei gialloblù erano ridotte ai minimi termini. Troppa la differenza tecnica tra le due squadre e troppo confusi ed estemporanei gli attacchi dei ragazzi di Pecchia, esposti a loro volta alle micidiali ripartenze della Lazio. Infatti, puntuale come un treno svizzero è arrivato il raddoppio che ha definitivamente messo la parola fine ad una gara senza storia. Un copione già visto domenica scorsa contro la Sampdoria, impressionante per la somiglianza di risultato e prestazione.

    L’impressione, suffragata da un buon numero di precedenti, è che questa squadra, una volta sotto nel punteggio sia completamente incapace di reagire. Il primo colpo inferto è quasi sempre quello del KO. Solo in un’occasione infatti, gli scaligeri sono stati capaci di recuperare il risultato da una situazione di svantaggio. È successo contro il Torino, esattamente un girone fa. Da allora i punti raccolti sono arrivati solo da gare in cui il Verona ha saputo andare avanti nel punteggio per prima. Un limite notevole, unito ai tanti punti persi facendosi recuperare a gara in corso.

    Con queste premesse però, è difficile pensare di poter lottare per la salvezza. Soprattutto contro le squadre più organizzate e forti del nostro campionato, dove l’unica arma a disposizione del Verona è quella della ripartenza in velocità. Con la Lazio se ne sono viste poche, oltretutto sfruttate molto male. Senza le ripartenze in contropiede però, la partita rischia di diventare una lunga agonia dove la squadra di Pecchia tenta invano di difendere uno 0 a 0 che difficilmente riesce a portare a casa (solo due volte in questa stagione con Crotone e Sampdoria).

    Cambiare rotta in questo momento non è facile, anche perché la rosa a disposizione, soprattutto a centrocampo non permette di impostare la gara in maniera molto diversa. A noi tifosi non resta che appellarci alla grinta e alla determinazione del gruppo, contando nell’imprecisione degli avversari e confidando nella rapidità dei nostri attaccanti nello sfruttare gli spazi che si potrebbero creare giocando così coperti dietro. Soprattutto, sperando di andare in vantaggio per primi. Purtroppo non è molto, ma al momento è l’unica carta a disposizione di una squadra sempre più in difficoltà

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