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  • I Vallanzaska a CM: 'Meglio il bel gioco Ska dei successi della Trap. San Siro  simbolo popolare, non abbattetelo!'

    I Vallanzaska a CM: 'Meglio il bel gioco Ska dei successi della Trap. San Siro simbolo popolare, non abbattetelo!'

    • Emanuele Tramacere
    Lo Ska non è morto, prosegue imperterrito il suo viaggio fatto di sonorità vivaci, ritmate, pazze, mai banali. Verrebbe da dire che lo Ska è come il bel gioco nel mondo del calcio, potrebbe non essere vincente, potrebbe non portare i successi che altri generi di anno in anno riescono ad ottenere, ma è sempre lì, sullo sfondo e continua a tornare di moda con ondate prepotenti. E da 28 anni i massimi rappresentati dello Ska in Italia sono il gruppo milanese Vallanzaska che da poco più di due mesi ha pubblicato l'ultimo ep VZK con 6 brani inediti che saranno presentati nel tour partito lo scorso 11 maggio. Bel gioco o successi? E per una band milanese cosa vuol dire il sempre più probabile abbattimento di San Siro? Calciomercato.com ha raggiunto in esclusiva Davide, il cantante e frontman dei Vallanzaska

    È partito lo scorso 11 maggio il nuovo tour che porterà in giro per l’Italia il nuovo ep VZK. 26 anni dopo gli esordi, cosa spinge i Vallanzaska a continuare a produrre e, in parte, rinnovarsi? 
    "Da un lato è necessario produrre cose nuove, e meno male, per proporre la band ai promoter nel corso degli anni. Dall’altro lato, fortunatamente, a noi piace comporre canzoni, proporre quindi cose nuove. Questo proprio perché il tempo passa e suonare sempre le stesse canzoni può essere ripetitivo. Inoltre con le nuove canzoni dici anche qualcosa di nuovo, di più attuale. Insomma, per sopravvivere dobbiamo comporre".

    Lo Ska non è morto e continua imperterrito il proprio percorso cercando anche di lanciare messaggi importanti come in “Yuri” il singolo di lancio dell’ep. 
    "Questa domanda cade a fagiolo, in Yuri ritroviamo proprio i due aspetti di cui parlavo prima, è una canzone nuova, inedita per noi come suoni scelti e tratta di un argomento attuale. Yuri è un camionista che vive giorno e notte in autostrada, non dorme mai perché è costretto a rispettare i tempi di consegna. Intanto guida il tir. Potevamo raccontare questa storia con canzoni che avevamo già? No. Ecco qui un esempio calzante dove affiora la necessità di comporre nuove canzoni e nuovi messaggi".

    Avete preso parte nel corso degli anni, sia come ospiti che come cast a numerosi programmi che hanno anche toccato da vicino il mondo del calcio. Che rapporto c’è con il mondo del pallone?
    "Io personalmente sono milanista. I Vallanzaska sono variegati sul tema pallone. Le squadre con più sostenitori sono Milan e Inter, ma ci sono anche elementi senza fede calcistica. Ci piace guardare le partite assieme quando siamo in tour, spesso al ristorante, prima di un concerto. A me piacciono molto gli Europei e i Mondiali, che sanno d’estate, mi mettono allegria. La cosa peggiore che possa accadere è la contemporaneità tra una partita della Nazionale e un nostro concerto. In 26 anni ci è già capitato qualche volta". 

    Avete mai pensato di dedicare un intero brano al calcio?
    "Non ci abbiamo mai pensato. Ci sono band che lo hanno fatto e anche bene, penso agli Statuto. Ma loro sono proprio militanti del Toro, è insito nel loro gruppo. Quando noi parliamo di calcio è più riferito al mercato o a gol pazzeschi da vedere assolutamente, ma non è un tipico argomento di gruppo. Però a pensarci è un bell’argomento. La chiave, nel caso, è trovare una storia molto vallanza che unisca il calcio al nostro mondo, che forse è solo apparentemente lontano".

    In “Tutti a ga” prendete scherzosamente in giro il mondo della trap che va tanto di moda oggi aprendo anche un dibattito. Meglio il bel gioco dello Ska anche se oggi fatica ad essere vincente per il pubblico mainstream o meglio le sonorità autotune della trap che però fanno successo?
    "Come lo è per una squadra, anche il genere che suoni è come una simpatia calcistica. E’ una cosa che conta, la simpatia. E’ come chiedere ad un bergamasco se preferisce l’Atalanta o il Manchester City. Provo a rispondere. Il bel gioco dello ska oggi fa fatica rispetto alla trap. Ma lo ska c’è da 50 anni e la vetta l’ha toccata più volte. La trap è in vetta ma quando scenderà, sarà capace di ritornare di nuovo in vetta? Non c’è una risposta certa, noi per curiosità rispetto alla trap abbiamo strizzato l’occhio al genere e l’abbiamo trovato molto interessante da suonare e scrivere, ma ad ora siamo un gruppo ska che osserva ogni tanto i successi mondiali della trap". 

    “Fuori tempo massimo per giungere allo stadio” è uno dei versi di “Tutti fuori”. Per una band milanese Lo stadio immagino sia San Siro. Vi piacerebbe suonarci un giorno? Cosa ne pensate della politica di Inter e Milan che stanno programmando l’abbattimento per realizzare un nuovo impianto ultramoderno?
    "Siamo di Milano. Per me è quel San Siro che c’è nella canzone di Cochi e Renato, “E la vita l’è bela” che recita “Ciao! a chi sente soltanto la radio e poi sbaglia ad andare allo stadio”. Ma è aperta a qualsiasi interpretazione. Per qualsiasi band suonare a San Siro è un sogno, è il Sanremo degli animatori turistici, un mito. Per quanto mi riguarda sono contro l’abbattimento del Meazza, contro la realizzazione dei nuovi stadi di club ultra moderni. Il Meazza funziona benissimo ed è bellissimo. E’ anche un simbolo popolare che avvicina questo spor miliardario alla gente. E’ romantico, maestoso ma ti tiene i piedi per terra. No, non voglio un nuovo costoso salotto elegante".

    L’evento del 27 giugno al Carroponte si preannuncia unico con altre due grandi band ska-punk-rock come Ska-P e Zebrahead. Qual è l’appuntamento del tour Maninalto! che attendete con maggior ansia e frenesia? Qual è la vostra finale di Champions League? 
    "Il triangolare con gli Ska-p e gli Zebrahead lo abbiamo preparato molto nelle ultime settimane stando attenti alle rifiniture. Loro sono due squadre molto agguerrite ma noi siamo concentrati e non andremo certo in campo contando i titoli in bacheca. Giocheremo per i tre punti. Il campionato è ancora lungo, finisce in autunno e ci aspettano tante altre città. Tutta la squadra sta bene, i reparti ben organizzati e fluidi. Affronteremo ogni appuntamento di volta in volta, ripassando i nostri schemi per vincere il titolo, perché ogni concerto è una finale di Champions League!"


    Si ringraziano i Vallanzaska e l'etichetta ​Maninalto! per la disponibilità

    @TramacEma

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