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  • Sanabria-Pinamonti, ora il Genoa è una squadra vera: giusto il pari con un'Atalanta non al top

    Sanabria-Pinamonti, ora il Genoa è una squadra vera: giusto il pari con un'Atalanta non al top

    • Renzo Parodi
      Renzo Parodi
    Matematico: se gioca l'Atalanta lo spettacolo è garantito e tuttavia questa volta il merito va spartito col Genoa, gagliardissimo antagonista che alla fine conquista un meritato pareggio (2-2). La Dea in verità non ha brillato, specie nel primo tempo, e pareggiando ha mancato l'occasione per superare la Roma in classifica. Ha giocato di più ma non meglio del Genoa, ha avuto più occasioni del Grifone per segnare e portare a casa i tre punti, trovando un Perin perfetto tra i pali. Non è stata insomma la solita travolgente Atalanta, sebbene Gomez si sia dannato l'anima con numeri di alta scuola, Ilicic per un'ora abbia disegnato ghirigori meravigliosi con il pallone fra i piedi (e segnato il gol del 2-2) e nella ripresa la squadra nerazzurra abbia alzato il ritmo delle giocate come aveva invocato Gasperini, furioso per l'insipiente prima frazione disputata dai suoi. La "colpa", va detto, è stata anche di un bel Genoa, che Nicola ha distribuito saggiamente in campo, un Genoa attento ma non arroccato, agile e cattivo il giusto negli innumerevoli duelli. Una squadra vera, insomma.

    Alla fine Massa avrà ammonito sette volte (due Behrami, espulso ad un quarto d'ora dal termine), cinque i genoani (Romero che salterà il Cagliari, Cassata, Criscito, Perin e appunto Behrami) finiti sul taccuino dell'arbitro, due gli atalantini: Pasalic e De Roon che non potrà giocare a Firenze. La inedita coppia di attaccanti rossoblù Sanabria-Pinamonti ha tenuto in costante allarme la svagata difesa atalantina e a centrocampo la sapienza tecnica e tattica di Schoene, redivivo maestro del pallone, ha confuso le idee a Pasalic (poi Freuler), a De Roon e a quanti incrociavano la sua rotta. Pareggio sacrosanto, che intacca un po' il morale e le prospettive della Dea e rinfranca un Genoa più che mai in corsa per raggiungere la salvezza. Una partita del genere l'Atalanta l’aveva persa in casa con la Spal e dunque non c'è da essere troppo schizzinosi. Gasperini alla fine ammetterà che non sempre la squadra può esprimersi al massimo. E se l'avversario coree e picchia di più non c'è da recriminare.   

    Spettacolare il primo tempo, quattro gol (due per parte) e tante emozioni. L'Atalanta guadagna il primo vantaggio con Toloi al 12' ma è il Genoa a far male, un Genoa rivitalizzato dalla cura Nicola, che lo ha schierato con un 5-3-2 efficace nel chiudere i corridoi esterni alla Dea e permettere al Grifone, in assiduo pressing sull'intero scacchiere del campo, di imbastire rapide ripartenze con lunghi lanci in verticale sulle due punte, agili e affiatate, decisamente indigeste per la macchinosa e incerta difesa nerazzurra. Nell'uno contro uno Toloi e Palomino annaspano, anche per colpa della scarsa copertura offerta da De Roon e Pasalic che permettono a Sturaro e Schoene di accorciare il gioco sulle punte rossoblù, Il vantaggio di Toloi (colpo di testa sottomisura su pallone proveniente dal corner battuto da Gomez, spizzato di testa da Zapata), è un fuoco fatuo, Behrami monta una guardia assidua e ruvida su Gomez che arretrando incrocia i binari sui quali corre Schoene, perno mobile della manovra rossoblù. Romero ingaggia duelli rusticani con Zapata e Criscito raddoppia la marcatura di Masiello (ex applauditissimo) su Ilicic, ogni volta che lo sloveno allarga a destra in cerca di spazio.

    Ecco, è lo spazio che manca all'Atalanta per sviluppare i suoi celebri assalti ad ondate. Rare quindi risultano le ondate che si infrangono sulla catena di scogli predisposta in doppia fila da Nicola. E' semmai la Dea a concedere spazi ampi al Genoa che ne approfitta con gusto. L'equilibrio del punteggio è presto ristabilito. Sei minuti dopo il vantaggio di Toloi, Hateboer aggancia sciaguratamente in scivolata le caviglie di Sturaro, mezzo metro dentro l'area di rigore. Fallo lampante quanto inutile (Sturaro non era in condizione di nuocere a Gollini) che Massa punisce con il calcio di rigore. L'esecuzione dal dischetto di Criscito è impeccabile, peccato il gesto di sfida del capitano del Genoa verso la curva bergamasca che lo inonda di fischi. Criscito, richiesto fortemente dalla Fiorentina, ha deciso di non abbandonare il Genoa, e la sua esultanza è venata di rabbiosa emozione. Gasperini, furioso, richiama i suoi ad essere più concentrati mentalmente e assai più rapidi nello sviluppo della manovra, che difatti langue pericolosamente.

    L'Atalanta è insolitamente lenta e impacciata nel far scorrere il pallone, è come timorosa, tanto quanto il Genoa è spigliato, tonico e gioca senza paura. Minuto 32, Biraschi si avventa in area palla al piede e si scontra don Djimsiti, il pallone schizza a destra dove Sturaro lo raccoglie e calibra un cross perfetto per la testa di Sanabria che infila Gollini da pochi passi: Genoa in vantaggio! E con merito. L’Atalanta ha un guizzo di orgoglio e arma finalmente le sue colubrine (57 gol segnati in 21 gare). Zapata si scrolla di dosso la guardia di Romero e dal fondo calibra un pallone pulito pulito che Ilicic, abbandonato colpevolmente dalla difesa del Genoa, (la diagonale di Criscito è tardiva) col sinistro deposita nella rete di Perin: 2-2. Gol numero 14 dello sloveno dal mancino magico. La replica del Genoa è pronta, Pinamonti riceve da Sanabria e impegna Gollini in una difficile parata sotto la traversa. Minuto 40, Ilicic ha la palla del 3-2, liberato da uno sciagurato passaggio in orizzontale di Criscito, ma incespica e calcia debole fra le braccia di Perin. Al riposo sul 2-2 che fotografa l'andamento del match e premia un bel Genoa.

    Nessun cambio nella ripresa. L'Atalanta alza il ritmo e va in forcing, il Genoa fatica ad uscire facile come gli riusciva nel primo tempo. Gasperini (7') richiama Pasalic, appena ammonito, e butta dentro Freuler. Maturano le occasioni nerazzurre, Perin è imbattibile. Prima Gosens, sinistro al volo sul palo corto, poi Djimsiti, tacco in mischia rintuzzato dal portiere rossoblù. Nel frattempo Gasp ha richiamato Zapata sostituendolo con Malinovskji, l'intento è togliere un punto di riferimento all'aitante Romero, ma i risultati latitano. Senza una prima punta vera, tocca ad Ilicic avanzare la posizione e non è quello il suo pane preferito. Difatti lo sloveno si arrende alla mezz'ora, anche per via di un dolore alla schiena e lascia a Muriel. Fioccano i cartellini gialli (Romero e De Roon pagheranno con un turno di squalifica), il secondo a Behrami, ineccepibile, lascia il Genoa in 10 uomini.

    Il finale è in cappa e spada, il Genoa rimette fuori la testa e prova addirittura ad attaccare la vacillante fortezza bergamasca, con Destro al posto di Pinamonti e Goldaniga a rafforzare il pacchetto arretrato (cambio con Ghiglione). L'Atalanta stringe i tempi e attacca a pieno organico. L'ultimo miracolo è di Perin che respinge una bomba su punizione di Malinovskji. Pari bello, pari giusto, pari che non toglie speranze a nessuno. 

    IL TABELLINO


    Atalanta-Genoa 2-2 (primo tempo 2-2)

    Marcatori: 13' p.t. Toloi (A), 19' p.t. Criscito (G), 33' p.t. Sanabria (G), 35' p.t. Ilicic (A)

    Assist: 13' p.t. Zapata (A), 33' p.t. Sturaro (G), 35' p.t. Zapata (A)

    Atalanta (3-4-1-2): Gollini, Toloi, Palomino, Djimsiti, Hateboer, de Roon, Pasalic (9' s.t. Freuler), Gosens, Gomez, Ilicic (31' s.t. Muriel), D. Zapata (18' s.t. Malinovskyi). All. Gasperini.

    Genoa (3-5-2): Perin, Biraschi, Romero, Masiello, Ghiglione (47' s.t. Goldaniga), Behrami, Schone, Sturaro, Criscito, Pinamonti (42' s.t. Destro), Sanabria (39' s.t. Cassata). All. Nicola.

    Arbitro: Massa di Imperia.

    Ammoniti: 7' s.t. Pasalic (A), 8' s.t. Behrami (G), 32' s.t. Romero (G), 32' s.t. de Roon (A), 39' s.t. Cassata (G), 45' s.t. Perin (G), 47' s.t. Criscito (G)

    Espulsi: 38' s.t. Behrami (G)

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