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  • Il Milan merita e lascia accesa la fiammella Champions. Montella, incubo viola

    Il Milan merita e lascia accesa la fiammella Champions. Montella, incubo viola

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    La fiammella della speranza di tornare in Champions League rimane accesa, perché il Milan batte 1-0 la Fiorentina con un gol di Calhanoglu e i punti di distacco dall’Atalanta, vittoriosa contro il Genoa, rimangono tre. Giusto così, perché i rossoneri si rivelano più determinati e pericolosi nel primo tempo e poi reggono bene nella ripresa, grazie anche alle parate di Donnarumma, quando Chiesa prova invano a scuotere i suoi compagni, anche se poi sbaglia anche lui al momento decisivo. E così, mentre Gattuso non si arrende, Montella colleziona la quinta partita senza vittorie nella sua seconda esperienza fiorentina, con la quarta sconfitta consecutiva e appena un gol segnato, tra l’altro inutile contro la Juventus. Una serie nera più che viola, che lascia un dubbio finale legato al mancato inserimento di Simeone dopo un primo tempo in cui Muriel, Mirallas e lo stesso Chiesa fanno scena muta. 
       
    Perso per squalifica Paquetà, seduto in tribuna vicino a Leonardo, Maldini e Gazidis, Gattuso ritrova il capitano Romagnoli, di nuovo al centro della difesa in linea con Musacchio e i due esterni Abate e Rodriguez. Davanti a loro, in assenza dell’infortunato Biglia, si rivede Bakayoko, perdonato dopo il battibecco con Gattuso perché “il fine giustifica i mezzi”, a maggior ragione nella terra di Machiavelli, in un centrocampo completato da Kessie e Calhanoglu, arretrato di qualche metro rispetto al solito. Nel consueto 4-3-3, infatti, il posto del turco nel tridente offensivo viene occupato dal preziosissimo jolly Borini, fermi restando i due titolarissimi Suso e Piatek. In pratica, Paquetà a parte, è il Milan ideale per Gattuso che si ostina a lasciare in panchina Cutrone, come Montella continua a rinunciare a Simeone, preferendo un tridente con Mirallas, Muriel e naturalmente Chiesa. Non è la Fiorentina migliore, perché oltre al capitano Pezzella pesa molto l’assenza dello squalificato Veretout, eppure l’inizio sembra favorevole ai padroni di casa subito pericolosi con Muriel che costringe Donnarumma alla prima deviazione. La Fiorentina, però, si ferma qui, concedendo spazio al Milan anche se i rossoneri eccedono come sempre nei passaggi laterali, incapaci di giocare in profondità e soprattutto in velocità.   


     
    SCOSSA SUSO - Visto che i viola fanno ancora peggio, rinunciando in pratica a occupare la metà campo avversaria, dopo 20’ di attesa il Milan incomincia a dare segni di risveglio, grazie a Suso che scuote i suoi compagni. Proprio lui è il primo ad avere sui piedi la palla gol dell’1-0, ma la sua conclusione, su cross di Musacchio, è troppo molle e centrale e non spaventa Lafont. Montella capisce che il rischio corso è troppo grosso, ma si sbraccia invano. Invece di reagire, la Fiorentina si abbassa ancora di più, schiacciata dalle superiori motivazioni dei rossoneri improvvisamente più incisivi. Calhanoglu, smarcato da Suso, costringe Lafont a una difficile deviazione, poi ci riprova Suso che non sorprende il portiere viola. Ma al quarto tentativo, ecco il meritato frutto della supremazia rossonera. Tanto per cambiare è ancora Suso a scodellare un bel cross dalla destra sul quale Calhanoglu devia di testa con il tempismo di un centravanti. È soltanto il secondo gol del turco in campionato, ma importantissimo come il primo che segnò a Bergamo e aiutò il Milan a battere l’Atalanta, facendo pendere la bilancia dei confronti diretti a favore dei rossoneri.

    SCOSSA CHIESA - Siccome non potrebbe giocare peggio, la Fiorentina si sveglia nella ripresa ed è Chiesa a trascinare i compagni con la consueta grinta. Bravo a liberarsi e a volare sulla fascia sinistra, il miglior giocatore viola manca però al momento del dunque, perché la sua conclusione sfiora la traversa. Subito dopo, invece, soltanto un intervento in due tempi di Donnarumma bega il pareggio a Mirallas, sfrecciato in libertà sulla destra. E a conferma del buon momento dei viola, ecco il quasi autogol di Kessie, evitato ancora una volta da un attentissimo Donnarumma. Con Gerson al posto dell’infortunato Laurini, la Fiorentina ha un centrocampista in più per rinforzare un reparto in evidente difficoltà nel primo tempo per gli errori e le omissioni di Dabo, Fernandes, e Benassi.
     
    CAMBI INUTILI - Montella perde anche Fernandes e allora inserisce Vlahovic, mentre Gattuso sceglie di rilanciare Cutrone richiamando l’impacciato Piatek. Le sostituzioni, però, non cambiano il nuovo copione perché nella ripresa comanda la Fiorentina, anche se i viola nel tentativo di pareggiare concedono spazi al contropiede del Milan, vicinissimo al raddoppio con Cutrone. Poi tocca a Castillejo che rileva Suso e a Laxalt al posto di Borini, toccato duro alla testa. Ma sono semplici variazioni per il tabellino, perché quello che conta non cambia più. E a tre ore dalla fine del campionato questo successo del Milan conta tantissimo, perché tiene accesa la fiammella della speranza per tornare in Champions League. Anche se l’Atalanta continuerà a fare di tutto per spegnerla definitivamente.

    IL TABELLINO

    Fiorentina-Milan 0-1 (primo tempo 0-1)

    Marcatori: 36' pt Calhanoglu (M).
    Assist: 36' pt Suso (M).

    Fiorentina (4-3-3): Lafont, Laurini (23' st Gerson), Milenkovic, Hugo, Biraghi, Benassi, Edimilson (29' st Vlahovic), Dabo (40' st Norgaard), Mirallas, Chiesa, Muriel. All.: Montella.

    Milan (4-3-3): G. Donnarumma, Abate, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez, Kessie, Bakayoko, Calhanoglu, Suso (36' st Castillejo), Borini (43' st Laxalt), Piatek (29' st Cutrone). All.: Gattuso.

    Arbitro: Mariani di Aprilia.

    Ammoniti: 34' pt Biraghi (F), 21' st Laurini (F).

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