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  • Il Milan non è più una sorpresa: il 2-0 dove la Juve aveva pareggiato vale doppio
Il Milan non è più una sorpresa: il 2-0 dove la Juve aveva pareggiato vale doppio

Il Milan non è più una sorpresa: il 2-0 dove la Juve aveva pareggiato vale doppio

  • Alberto Cerruti
    Alberto Cerruti
Buon anno ai tifosi del Milan, che dopo aver trascorso un bel Natale in testa alla classifica festeggiano una ripartenza nel 2021 che vale doppio. Prima di tutto perché il 2-0 al Benevento fa durare soltanto quattro ore le prove di sorpasso dell’Inter, ma anche perché la squadra di Pioli gioca un’ora in inferiorità numerica per l’espulsione di Tonali. Eppure sul campo dove la Juventus senza Ronaldo aveva soltanto pareggiato, il Milan senza gli infortunati Ibrahimovic e Bennacer e lo squalificato Hernandez, vince segnando ancora due gol, come fa regolarmente dall’inizio del campionato. Merito di una squadra che ormai gioca a memoria e come tutte le “grandi” sfrutta cinicamente i regali e gli errori degli avversari. Il 2-0 finale, infatti, è un castigo eccessivo per il Benevento che al contrario del Milan si smarrisce al momento decisivo, un po’ per colpe proprie, perché non si può calciare fuori il rigore del possibile 1-2, e molto per le grandi parate di Donnarumma, determinante in più di una occasione. E’ lui il vero insostituibile del Milan, leader di una squadra che non può prescindere dall’esperienza di Kjaer in difesa e dalla carica inesauribile di Kessie, il primo a trovare il gol su rigore e l’ultimo a sfiorare il 3-0 con il diagonale che finisce sul palo.   

PRIMO REGALO - Il Milan ha il merito di non perdonare il primo grave errore del Benevento. E così quando Ionita, secondo la folle moda del calcio di oggi, invece di cercare un compagno più avanzato, si volta per allungare il pallone al proprio portiere, Rebic subito pronto a intercettarlo viene atterrato da Tuia. Rigore tanto netto quanto regalato, che Kessie trasforma alla perfezione firmando l’1-0 con il suo quinto gol in campionato. Il Milan, però, si ferma qui, perché poi subisce la rabbiosa reazione del Benevento, trascinato da capitan Schiattarella che dirige le operazioni al centro del campo tra Hetemaj e Roberto Insigne. Il 4-3-2-1 di Inzaghi ormai è collaudato quanto il 4-2-3-1 di Pioli, ma i moduli non bastano mai se poi gli interpreti non sanno fanno la differenza.

ROSSO TONALI - A nulla serve, infatti, la spinta di Letizia a destra, perché poi al momento del dunque Lapadula non riesce a finalizzare la manovra, un po’ per colpa sua e un po’ per i meriti di Romagnoli e del rientrante Kjaer. Il pericolo maggiore per Donnarumma arriva così da un gran tiro da fuori area di Insigne che colpisce il palo. E’ la dimostrazione che il Milan soffre soprattutto in mezzo al campo dove non basta Kessie perché Tonali appare lento e spesso fuori posizione. E a conferma delle sue difficoltà, il grande acquisto del mercato estivo fa una brutta entrata a gamba tesa su Ionita che l’arbitro Pasqua punisce con il cartellino giallo, ma poi richiamato dal Var trasforma giustamente in rosso. Milan con un uomo in meno dal 33’ del primo tempo e allora Pioli toglie Diaz, che era partito sulla destra, per ricomporre il tandem di centrocampo con Krunic a completare il K2 con Kessie. Cambia anche l’assetto tattico con il 4-2-3 d’emergenza perché Leao arretra sulla destra davanti a Dalot, con Rebic al centro e Calhanoglu spostato a sinistra.

CAPOLAVORO LEAO - In superiorità numerica, il Benevento ci crede ancora di più e Donnarumma deve compiere il suo primo capolavoro alzando una gran conclusione di Letizia che però  calciando si fa male e deve lasciare il posto a Improta. Sempre in svantaggio alla fine del primo tempo, Inzaghi decide di osare, inserendo un altro attaccante Moncini e togliendo un centrocampista, Hetemaj. Come non detto, però, perché il Milan di quest’anno non finisce di sorprendere e infatti quando nessuno se l’aspetta ecco il capolavoro di Leao, inesistente fin lì. Rebic è bravissimo a smarcare il portoghese, pronto a volare sulla fascia sinistra dove esce il portiere Montipò, saltato da Leao che si inventa uno spettacolare diagonale da fuori area di incredibile precisione finito nell’angolino opposto per il più incredibile 2-0.

SECONDO REGALO - Sembra finita, ma non è così. Krunic entra scorrettamente in area su Caprari, ma lo stesso Caprari fallisce il rigore calciando malamente fuori il pallone dell’1-2. E’ il secondo regalo del Benevento che avrebbe ancora la possibilità di segnare, ma Donnarumma con un altro grande intervento nega il gol dell’ex a Lapadula, sfuggito a Romagnoli. E così, come spesso accade, chi sbaglia rischia di pagare, perché subito dopo è il palo a negare il 3-0 a Calhanoglu. A questo punto siamo 1-1 nel conto dei pali, tra l’altro nella stessa porta, ma il Milan vuole vincere anche in questa classifica e così, al tramonto della sfida, Kessie, smarcato da Leao, colpisce il secondo palo dei rossoneri. Ma nel calcio contano i gol, non i pali e le occasioni mancate di poco. E il Milan di gol ne ha segnati 2, il Benevento nessuno. Tutto il resto non conta, come le tante assenze dei rossoneri, a cominciare da Ibrahimovic, alle quali ha voluto aggiungersi Tonali. Quasi per voler dimostrare a tutti che il Milan non è più una sorpresa.

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IL TABELLINO


Benevento-Milan 0-2 (primo tempo 0-1)

Marcatori: 14' rig. Kessie (M), 48' R. Leao (M)

Benevento (4-3-2-1): Montipò; Letizia, Tuia (61' Foulon), Glik, Barba; Hetemaj (45' Moncini), Schiattarella, Ionita; Insigne (81' Sau), Caprari (81' Di Serio); Lapadula. All. Inzaghi

Milan (4-2-3-1): G. Donnarumma; Calabria (81' Conti), Kjaer (81' Kalulu), Romagnoli, Dalot; Kessie, Tonali; B. Diaz (35' Krunic), Calhanoglu, Rebic (70' Castillejo); Leao. All. Pioli

Arbitro: Pasqua di Tivoli

Espulso: 33' Tonali (M)

Ammoniti: 31' Schiattarella (B), 41' Calhanoglu (M), 78' Romagnoli (M), 80' R. Leao (M)

Note: al 60' Caprari (B) ha fallito un calcio di rigore

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