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  • Il Salone del libro di Torino, nel Paese dei sogni che non muoiono mai

    Il Salone del libro di Torino, nel Paese dei sogni che non muoiono mai

    • Marco Bernardini
      Marco Bernardini
    Il senso di appartenenza è motivo di grande orgoglio. E’ con questo spirito che mi piace ricordare per farmi coccolare i quarant’anni “di mezzo” della mia vita trascorsi, non soltanto professionalmente, nella stupenda famiglia del quotidiano nazionale “Tuttosport”. Un giornale che, in piena tempesta epocale per la stampa scritta, è un modello di resistenza e di resilienza grazie alla fatica del suo equipaggio guidato da Xavier Jacobelli e da Gianni De Pace. Uno sorta di “Ultima Thule” gucciniana che non per caso ha vinto il prestigioso “collier” d’oro che il Coni assegna al media il quale oltre al normale lavoro di ruotine riesce a fare anche cultura.

    Tant’è, i fatti oltre le chiacchiere. Al Salone del Libro di Torino che si è aperto questa mattina al Lingotto Fiere tutti coloro che amano lo sport e lo vivono come uno di quei sogni destinati a non finire mai avranno l’opportunità di soddisfare il proprio “vizietto” recandosi nello stand della Sala Olimpica che “Tuttosport” ha allestito all’interno del palazzo per assistere e partecipare, tutti i giorni, agli eventi che il quotidiano torinese ha voluto riservare a tutti gli appassionati che amano lo sport  spogliato dalle canoniche e un poco stucchevoli dispute da caffè.

    Autentici racconti presentati da chi li ha scritti e commentati, da chi ha orecchio e voce in capitolo. Una rassegna “ideata” da Giovanni Tosco che ieri mattina è stata inaugurata dal campione di sempre Eraldo Pecci il quale, in compagnia di Andrea Pavan e del direttore Jacobelli, ha presentato i suoi due libri “Il Toro non può perdere” e “Ci piaceva giocare a pallone”. Momenti di interesse letterario e anche di malcelata commozione, modulati dalla simpatia empatica di un ex ragazzo granata che non ha più avuto eguali come uomo.

    Domani, sempre alle ore 11, sarà la volta di chi vive sull’altra sponda del fiume Po. Il titolo del libro “La Casa della Juve” non lascia dubbi sul fatto che si tratterà di una mattinata tutta bianconera legittimata dalla presenza di Pavel Nedved il quale risponderà alle domande di Guido Vaciago oltre a quelle del pubblico presente.
    Il giorni successivo, sabato, la barra del timone verrà indirizzata all’abbandono del calcio per fare rotta verso una disciplina sportiva altrettanto avvincente. Il libro “Il nostro Bartali” scritto da Jacopo Guarnieri e Andrea Schiavon offrirà l’opportunità di “ragionar ciclismo” e di tornare con la memoria agli indimenticabili protagonisti di gesta eroiche. Ad aprire questa preziosa valigia dei sogni, con gli autori, ci sarà Xavier Jacobelli.

    Avanti, poi, con una domenica bianca sempre nella Sala Olimpica per i “Racconti di Tuttosport”. Protagonista è il libro ”Randagio” scritto da Silvio Valbusa. Il fondista veronese che vinse le Olimpiadi di Torino e che oggi “parla con i lupi” durante il suo lavoro in Forestale. Una storia di avventura e di formazione assolutamente da non perdere corredata dalla presenza e dalle parole di Stefania Belmondo, Piero Pillon Cottrer e Cristian Zorzi con Paolo Viberti a fare da moderatore.

    Chiusura alla grande, lunedì, con ”La schedina vincente” il libro corale scritto da Roberto Veronesi, Claudio Calzoni, Sandro Gasparini, Marco Piano, Federico Castelletti, Marco Gollini ed Edoardo Sanfelici edito da Giangiacomo Dallaporta che sarà anche lui presente con Giovanni Tosco. Insomma, una “Cinquegiorni” da non perdere e semmai da replicare una volta alla settimana seguendo la pagina monografica che Tuttosport ha deciso meritevolmente di dedicare a sport e letteratura.

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