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  • Quagliarella spinge la Samp in Europa, ma Ferrero pensa al fondo Usa

    Quagliarella spinge la Samp in Europa, ma Ferrero pensa al fondo Usa

    • Renzo Parodi
      Renzo Parodi
    Che cos'è un calcio di rigore trasformato da Quagliarella se non il trattino fra la parola Sampdoria e la parola Europa? Secondo gli ordini del suo allenatore, sfoderando unghie e denti che sembrava aver smarrito nelle ultime prove (tre sconfitte di fila contro Napoli, Frosinone e Inter) la Sampdoria ha fatto il pieno battendo un Cagliari gagliardo e sempre in partita fino all'ultimo, e resta appesa al treno europeo. Ma che fatica! La squadra ospite ha giocato un gran primo tempo mettendo a dura prova la resistenza dell'avversaria. Bella la reazione dei ragazzi di Giampaolo che hanno recuperato energie e geometrie di gioco nella ripresa. Ha deciso il calcio di rigore, ineccepibile, concesso dall'arbitro Massimi per un fallo di Pellegrini su Gabbiadini, e trasformato con freddezza da Quagliarella che ha rotto il digiuno di gol. Che durava da tre turni. Assente il presidente Ferrero, frastornato, forse, dalle notizie sulla trattativa che potrebbe portare il fondo Usa "York" ad acquistare la società.

    E' la sfida delle squadre dimezzate, la Sampdoria non ha lo squalificato Linetty, gli infortunati Caprari, Barreto, Ramirez e Tonelli. Il Cagliari deve rinunciare a Joao Pedro fermato da squalifica e agli acciaccati Despodov, Cerri, Cacciatore, Birsa, Thereau, Klavan e Castro. Una corsia di ospedale. Giampaolo sceglie Sala per Beresynski e Defrel per Gabbiadini. Maran butta nella mischia il ventenne Doratiotto, bomber della squadra Primavera, a far da spalla a Pavoletti. Padoin agisce come quarto di destra sulla linea difensiva. Barella torna a fare legna in mezzo al campo. E' la giornata della memoria, si saluta la supertifosa Giovanna Romanato, volata in cielo a 72 anni, sessanta li ha trascorsi nel polmone d'acciaio, vittima della poliomielite. Ha vissuto con estrema dignità e incommensurabile forza d'animo, amica di molti giocatori blucerchiati, è stata ricordata con commozione attraverso alcuni striscioni sistemati sugli spalti.

    Il "Ferraris" è spazzato da un diaccio vento di Tramontana che nel primo tempo spinge il Cagliari, che difatti ha una partenza furente: pressing alto, tackles duri e marcature feroci sui costruttori di gioco della Sampdoria, segnatamente Saponara, che nelle prime battute viene letteralmente divorato da Cigarini, non precisamente un mastino da guardia. Al 15' lampo di Sampdoria. Jankto riceve sul palo lungo un delizioso invito di Ekdal da destra, il tocco ravvicinato dà l'illusione del gol, senonché rinviene Ceppitelli e ricaccia il pallone dalla linea di porta. Occasione sprecata. Ekdal atterra Cigarini e si becca il giallo dall'esordiente Massimi. Era diffidato, salterà la trasferta di Ferrara. Il Cagliari gioca a brutto muso, senza timori, allargando il gioco sugli esterni dove la Sampdoria è notoriamente più vulnerabile, per via del centrocampo a rombo che lascia scoperti, nell'uno contro uno, Sala e Murru. Fatta salva la chance sprecata da Jankto, è il Cagliari a condurre le danze tenendo in allarme la difesa avversaria. I giocatori di Maran hanno il piede pesante, vincono quasi tutte le seconde palle nella tonnara di centrocampo e non si fanno pregare a calciare in porta, senza peraltro inquadrare lo specchio della medesima.

    Alla mezz'ora il match si infiamma: Quagliarella, fino ad allora silente, esita a chiudere uno splendido triangolo con Defrel e Saponara e si fa ribattere due volte il tiro. Sugli sviluppi dell'azione, Sala si destreggia in dribbling e spara un diagonale che Cragno assorbe con disinvoltura. Subito dopo è Audero a fare il miracolo chiudendo in uscita col corpo su Pavoletti, liberato sul dischetto da un assist illuminante di Barella. Poi Deiola entra duro su Praert e viene ammonito. Interviene il Var, gestito da Mazzoleni. Massimi consulta lo schermo a bordocampo e decide che il giallo è sufficiente per la mezzala cagliaritana. L'intervento era da cartellino arancione, mettiamola così. Il giovane arbitro di Termoli dirige all'inglese, secondo la moda corrente che permette talvolta interventi brutali: Saponara ne sa qualcosa, le sue caviglie ricevono il trattamento riservato a chi ha spesso il pallone fra i piedi.

    Tutte le rare iniziative d'attacco della Sampdoria germogliano sulla fascia destra, dove Defrel si allarga cercando il dribbling o l'imbucata per i compagni che si infilano in area di rigore. Schema ripetuto e prevedibile che trova regolarmente lo stinco, il piede, la testa, il petto di un giocatore del Cagliari. Cragno insomma non deve neppure sporcarsi i guanti. Buio pesto viceversa sulla fascia esterna di sinistra della Sampdoria: Murru e Jankto devono badare ad arginare le puntate di Barella, Deiola e Padoin, altro che avventurarsi in avanti. E insomma la Sampdoria risulta alquanto sbilenca nell'espressione di gioco e in generale meno reattiva e brillante del Cagliari che gioca con lo spirito di chi deve salvare e bada al sodo. Al riposo si va sullo 0-0 e non c'è dubbio che il risultato non faccia torto a nessuno.
     
    Ripresa, il Cagliari ha esaurito la spinta propulsiva del primo tempo e la Sampdoria prova a riprendere in mano il match. Al 5' potrebbe sbloccare lo 0-0, il pallone servito dal fondo da Saponara è perfetto ma Defrel sotto misura lo calcia in gradinata. Giampaolo sostituisce Saponara con Gabbiadini e, udite udite, la Sampdoria si risistema col 4-3-3, è quasi un'abiura per il tecnico blucerchiato, incollato al suo prediletto schema col rifinitore alle spalle delle due punte. In realtà il mancino francese arretra spesso a rimodulare il 4-3-1-2 e insomma il tridente compare e scompare. La tramontana ora soffia alle spalle della squadra di casa e il tifo della Gradinata Sud risucchia la squadra verso la porta di Cragno. Il portiere del Cagliari si supera al minuto 17' respingendo un siluro di Praet diretto nel sacco. Il gol è nell'aria e si materializza col calcio di rigore concesso da Massimi per una vistosa trattenuta di Luca Pellegrini ai danni di Gabbiadini. Giallo per il difensore del Cagliari e trasformazione affidata a Quagliarella. Lunga discussione dei giocatori sardi con l'arbitro, Cragno va a spostare il pallone dal dischetto e Massimi lo perdona. Poi prova a confondere le acque passeggiando in area (e il giallo sarebbe obbligatorio) ma Quagliarella non è tipo da farsi impressionare. Calcia deciso a mezza altezza e buca le mani del portiere. Gol numero 7 per il 36enne bomber blucerchiato e Sampdoria in vantaggio e la partita si infiamma.

    Pavoletti distribuisce una "carezza" ad Andersen e Massini abbozza. Male. Maran opera un doppio cambio. Fuori Deiola e Padoin, dentro Faragò e Srna. Tatticamente non cambia granché, Faragò infatti non si allarga in fascia ma si colloca nella posizione di interno destro. Alla mezz'ora esce il giovane Doradiotto per Verde, che va ad affiancare Pavoletti. Maran le prova tutte per risalire la corrente, ma il suo Cagliari ha già dato il meglio di sé. Giampaolo richiama Murru, acciaccato, e manda in campo Bereszynki, Sala si sposta a sinistra. Il match resta vivo ma ha perso un poco dello smalto agonistico che l'ha animato fino ad allora, la Sampdoria  più salda nel controllo del gioco e non patisce più le ripartenze del Cagliari come era accaduto nel primo tempo. Il Cagliari si sfoga guadagnando una manciata di calci d'angolo infruttuosi, Colley e Andersen sono padroni del cielo nonostante debbano vedersela col tignoso Pavoletti, emerito colpitore di testa. Finalmente anche i giocatori di casa ci mettono il piede. Ultimo cambio al 43', Defrel lascia il posto a Vieira che ovviamente si sistema in mezzo al cambio. Altro inedito, mai Giampaolo si era concesso il cambio attaccante-centrocampista. Il finale è degno di un film di Hitchcock. Massimi va largo col recupero (5'), la folla schiuma in gradinata, fischi a cascata su Cragno per via della sceneggiata sul calcio di rigore. Atmosfera da thrilling, chi sbaglia è perduto. La Sampdoria prova a tenere palla in attacco, il Cagliari non ne ha più. Vince la Sampdoria e il Cagliari cade in piedi.

    IL TABELLINO

    Sampdoria-Cagliari 1-0 (primo tempo 0-0)


    Marcatori:  21' s.t. rig. Quagliarella 

    Sampdoria (4-3-1-2): Audero; Sala, Andersen, Colley, Murru (34' s.t. Bereszynski); Praet, Ekdal, Jankto; Saponara (8' s.t. Gabbiadini); Defrel (43' s.t. Vieira), Quagliarella. All. Giampaolo.

    Cagliari (4-3-1-2): Cragno; Padoin (28' s.t. Faragò), Ceppitelli, Pisacane, Pellegrini; Ionita, Deiola (28' s.t. Srna), Cigarini; Barella; Doraiotto (33' s.t Verde),  Pavoletti. All. Maran.

    Arbitro: Luca Massimi della sezione di Termoli 

    Ammoniti: 18' p.t. Ekdal (S), 33' Deiola (C),  19' s.t. Pellegrini (C).

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