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  • Immobile risponde a CR7. Nella Lazio giocano sempre gli stessi? Sì, ma come si divertono! E lo scudetto...

    Immobile risponde a CR7. Nella Lazio giocano sempre gli stessi? Sì, ma come si divertono! E lo scudetto...

    • Franco Recanatesi
      Franco Recanatesi
    Nello storico giorno palindromo la Lazio coglie il sedicesimo risultato utile, scavalca almeno per qualche ora l'Inter e annusa la chioma della Signora. L'intervallo segna praticamente la fine della partita, quattro pappine e ciao Spal. Per Inzaghi era sperabile se non prevedibile, perché la sua squadra tornerà in campo fra appena tre giorni. Il recupero con il Verona (senza Amrabat) potrebbe condurla matematicamente al secondo posto, assegnarle virtualmente un posto in Champions e obbligarla a puntare lo scudetto.

    Il giorno del palindromo snocciola numeri da circo. Delle 16 perle ho detto, aggiungo settima vittoria di fila all'Olimpico segnando più di tre gol a partita, venticinquesimo gol di Immobile (nono alla Spal) che ancora una volta ha incantato l'Olimpico aprendo le marcature, tramortendo la Spal con un golazo da cineteca (guardatelo: fuga, tunnel su Bonifazi, si allarga sulla destra, Berisha lo segue, palombella diagonale). Mica basta, Ciro ha regalato a Caicedo la palla del 4-0 (sesto assist). E' entrato in campo come una furia e avere sbloccato la partita dopo appena due minuti lo dimostra. La doppietta di Ronaldo all'ora di pranzo lo aveva caricato a palla.

    Caicedo è stato compagno di merenda perfetto. I due dialogano come due parenti stretti, il Panterone ha strappato la seconda doppietta della sua carriera laziale, settimo gol (splendido il secondo di oggi all'incrocio dei pali), niente male per uno che va in campo quando qualcuno o qualcosa non va. Accanto ai due matador, merita una ola l'ex Lazzari (182 partite nella Spal prima di prendere la strada di Roma), straripante sulla fascia destra, un incubo per Reca e Bonifazi, palo poi ribattuto in gol da Caicedo, gran parata di Berisha su incursione centrale, servizio al bacio per il quinto gol di Adekanye.

    Luis Alberto ha dettato i tempi come nelle giornate migliori, Lulic l'ha fatta da padrone sull'altra sponda, la sinistra. In mezzo, Leiva ha catturato cento palloni, Milinkovic, anche se al piccolo trotto, ha sbagliato poco. Difesa (la seconda del campionato) poco impegnata, pulita, si è solo aperta come una cozza in occasione della serpentina vincente di Missiroli. Più per timore di rigore o di ammonizione (Acerbi e Radu diffidati) che per leggerezza. Dato il vantaggio, non era il caso di rischiare.

    Beh, come si dice: non c'è stata partita. Una voragine fra una squadra e l'altra, tecnica e corsa superiori della Lazio, livello rosso per la squadra di Semplici. L'innesto di Bonifazi (dichiaratamente tifoso della Lazio) non è servito a strutturare meglio una difesa a tre troppo fragile anche in Felipe e Tomovic, né quello di Castro e Dabo (mai in grado di infastidire il palleggio di Luis Alberto e Milinkovic) a cementare il centrocampo. Qualche spunto interessante di Strefezza, il calcio pulito di Missiroli, la grinta di Floccari, poi poco altro. Le assenze di Petagna, Valori e Fares sono risultate pesanti, ma allo stesso tempo il loro recupero può restituire slancio ai ferraresi nella corsa alla salvezza.
     
    Scontato il tran-tran della ripresa: Lazio in palleggio ad abbassare i ritmi, Spal depressa. Due lampi, il gol di Missiroli e il primo in carriera di Adekanye, ventenne olandese scuola Barcellona, mandato ad inizio ripresa a sostituire Caicedo. La coperta di Inzaghi è corta, Correa è ancora fuori, Giroud è stato il miraggio svanito in un baleno. Però sono 16 partite che la Lazio stantuffa e si dice "chissà quanto regge". Sì, giocano sempre gli stessi, ma si divertono un mondo, in campo e in panchina sembra studentelli in gita. Fai che battano anche il Verona, poi si vedrà.

    Il palindromo di Lotito regge, perché se torni indietro di 16 partite la musica non cambia. Ah, palindromo significa una parola, una frase o un numero che nei due sensi non cambia. La data di oggi è 02/02/2020. Una frase palindroma è "i topi non avevano nipoti". Leggetele dall'inizio alla fine o dalla fine all'inizio. E' la stessa cosa. Come questa Lazio che non smette di stupire.

    IL TABELLINO

    Lazio-Spal 5-1 (primo tempo 4-0)


    Marcatori 3', 30' pt Immobile (L), 17', 39' pt Caicedo (L), 13' st Adekanye (L), 20' st Missiroli (S)

    Assist: 3' pt Lulic (L), 39' pt Immobile (L), 13' st Lazzari (L)

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Bastos, Acerbi, Radu (27 st Vavro); Lazzari, Milinkovic, Leiva, Luis Alberto, Lulic (16' st Jony); Caicedo (3' st Adekanye), Immobile. All. Inzaghi

    Spal (3-5-2): Berisha; Tomovic, Felipe (22'st Zukanovic), Bonifazi; Strefezza, Castro (30' st Valdifiori), Missiroli, Dabo (25' st Murgia), Reca; Floccari, Di Francesco. All. Semplici. 

    Arbitro: Giua di Olbia

    Ammoniti: 43' pt Milinkovic (L), 16' st Di Francesco (S), 35' st Missiroli (S)

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