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  • Real, Juve e ora il Tottenham: l'Ajax è indomabile e ha un piede in finale

    Real, Juve e ora il Tottenham: l'Ajax è indomabile e ha un piede in finale

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Ancora Ajax, il fantastico Ajax. Dopo il Real Madrid e la Juventus, la legge olandese sta per mettere fuori dalla Champions anche il Tottenham. E’ stato un gol di Van de Beek a lanciare gli olandesi verso un’altra finale e solo il palo, centrato da Neres, ha impedito che il ritorno di Amsterdam si trasformasse in una formalità. Gli inglesi hanno opposto solo la forza fisica, l’aggressività, la corsa. Della tecnica si è occupata solo l’Ajax. Che si è pure difeso, ma lo ha fatto bene, con ordine, con organizzazione e con tutta la squadra, così come attacca.

    IL SURF - Per 10 minuti le due squadre hanno pensato lentamente. O almeno così sembrava a noi. L’Ajax aspettava l’attimo, il Tottenham aspettava che l’Ajax facesse quella prima mossa. Voleva capire come si sarebbe mosso, se con  la solita sfrontatezza o in modo più accorto. Erano due surfisti in attesa dell’onda migliore e appena il mare si è increspato i lancieri sono saliti sulle loro tavolette e sono partiti. Come contro il Real, come contro la Juve, insensibili allo stadio imponente degli Spurs, incuranti della loro inesperienza.


    POI CALCIO OLANDESE - L’Ajax ha cominciato a salire col palleggio sempre più rapido e con il suo micidiale recupero-palla: secondo le statistiche, confermate in questa partita, non concedono all’avversario più di 8 passaggi di media in un’azione. Pochettino, senza titolari pesanti come Kane, Son, Aurier e Winks, aveva pensato a Wanyama davanti al trio difensivo Alderweireld-Sanchez-Vertonghen per incrociare le linee di passaggio del trio d’attacco olandese, ma l’idea è naufragata per l’inadeguatezza, nel ruolo, del kenyota. Il movimento continuo di Ziyech era imprevedibile, lo trovavi a metà campo e un attimo dopo al limite dell’area inglese. E come avevamo visto bene nelle gare precedenti, la capacità di smarcamento dei lancieri era ben oltre il livello d’attenzione degli Spurs. Inafferrabili.

    UN QUARTO D’ORA AL TOP - L’Ajax ha segnato al quarto d’ora esatto con un’azione che esemplifica il suo repertorio: apertura di 30 metri dal centro a sinistra di Ziyech per Neres, Trippier ha cercato di ostacolare lo scatto del brasiliano ma senza riuscirci, proprio Ziyech ha indicato a Neres chi avrebbe dovuto servire, ovvero Schöne libero al limite dell’area, tocco per Ziyech che ha imbucato Van de Beek in area (fuori tempo il tentativo di intercettare la palla di Rose), controllo in area e, come un pezzo di ghiaccio, Van de Beek ha aspettato che Lloris andasse giù e poi lo ha battuto. Un minuto dopo, Rose ha rischiato l’autorete. Al 20', l’Ajax aveva già il 60 per cento di possesso palla. Al 26', altra palla-gol dei lancieri ancora con Van de Beek: deviazione decisiva di Lloris. Negli ultimi 20 metri, forse nemmeno il Barcellona gioca come l’Ajax. Pazzesco.

    L’INFORTUNIO DI VERTONGHEN - Il Tottenham non aveva che una via d’uscita: sfruttare il fisico di Llorente, Alderweireld e Vertonghen sui calci piazzati. Col primo, Llorente ha colpito di testa, palla fuori; col secondo, c’è stato un patatrac: Onana è uscito a valanga sulla palla alta, ha spinto involontariamente Alderweireld che è andato a sbattere su Vertonghen mettendolo ko: frattura al setto nasale, è dovuto uscire dopo aver rischiato di perdere i sensi a bordo campo. Pochettino ha scelto Sissoko e schierato la difesa a 4, Trippier, Alderweireld, il non impeccabile Sanchez e Rose da destra a sinistra. Il Tottenham ha concluso per la prima volta al 26' e la statistica dice che l'attesa non era così lunga in una gara casalinga di Champions League da quella col Bayer Leverkusen del novembre 2016, quando il primo tiro arrivò dopo 33'.


    ORA TOTTENHAM - Difficile stabilire se la reazione degli Spurs sia nata da questo cambiamento tattico, sta di fatto che intorno alla mezz’ora il Tottenham è entrato in partita. Sempre su punizione di Dele Alli, è stato Alderweireld di testa a mettere la palla poco oltre la traversa. Allo stesso modo è iniziata la ripresa, col Tottenham a spingere e l’Ajax a faticare un po’ più del solito nel recupero della palla. Il possesso adesso era degli inglesi. La qualità della squadra di Pochettino ha cominciato a farsi vedere con Dele Alli, Lucas Moura e soprattutto Llorente. Mancava però l’apporto del miglior giocatore tecnico degli Spurs, Eriksen, completamente fuori partita. Così, abbiamo visto che l’Ajax sa anche difendersi in modo organizzato: il Tottenham, nonostante la sua pressione e qualche conclusione, non è riuscito a costruire una sola palla-gol vera. E quando non aveva alternative, da dietro sono partiti anche dei lanci lunghi per evitare il pressing londinese. Poi, allentata la presa del Tottenham, l’Ajax ha ricominciato a giocare e in fondo a un’altra azione stupenda Neres ha centrato il palo.

    LA FORZA DELLA GIOVENTU’ - Ten Hag ha schierato a Londra la formazione più giovane (25 anni e 216 giorni) di una semifinale di Champions da quella messa in campo dal Borussia Dortmund nel 2013 (25 anni e 102 giorni) contro il Real Madrid. E questi giovani sono stati straordinari anche a Londra.

       








    IL TABELLINO

    Tottenham-Ajax 0-1 (0-1 primo tempo)

    TOTTENHAM (3-4-2-1): Lloris (C), Trippier (80′ Foyth) Sanchez, Alderweireld, Vertonghen (39′ Sissoko), Wanyama, Rose (79′ Davies), Eriksen, Dele, Lucas, Llorente. Allenatore: Pochettino

    AJAX (4-2-3-1): Onana; Veltman, De Ligt, Blind, Tagliafico; Schone (65′ Mazraoui), De Jong; Ziyech (87′ Huntelaar), Van De Beek, Neres; Tadic. Allenatore: Ten Hag

    MARCATORI: 15′ Van de Beek (A)

    AMMONIZIONI: Tagliafico (A), Veltman (A)

    ESPULSIONI:

    RECUPERO: 5′ nel primo tempo, 3′ nel secondo tempo
     

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