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  • Insigne evita la figuraccia al Napoli, ma i cultori del turn-over si vergognino
Insigne evita la figuraccia al Napoli, ma i cultori del turn-over si vergognino

Insigne evita la figuraccia al Napoli, ma i cultori del turn-over si vergognino

  • Francesco Marolda
    Francesco Marolda
Dopo il rigore sbagliato con la Juve e l’esclusione con il Salisburgo, rimedia Insigne quando ormai manca poco alla fine della gara. E’ lui a pareggiare il conto con Berardi e col Sassuolo. E’ lui ad evitare una figuraccia - almeno per quello che riguarda il risultato - ad un Napoli  troppo “rivoltato” per non dover faticare per tener testa ad un Sassuolo non ancora tornato ai livelli dell’andata, questo no, ma con qualche segnale di miglioramento, di ripresa. Comunque sia, arrossiscano i cultori del turn-over. Si vergognino se vogliono. Perché quando Ancelotti  mischia i giocatori è rivoluzione, sovvertimento, sconvolgimento della formazione.

Ben sette, infatti, i cambi rispetto all’ultima partita con la Juve e addirittura otto ripensando al più vicino giovedì di coppa con il Salisburgo.  Ma stavolta non c’è da meravigliarsi e tantomeno da storcere il muso. No, perché tutto questo Ancelotti lo fa in nome di quell’Europa League che per  il Napoli è diventata l’ultima, l’unica, irrinunciabile occasione di stagione. Ma si vede che la formazione è assai forzata. Non ha certezze, infatti. A tratti è addirittura come se giocasse  assieme gente che si conosce poco. Chiriches e Koulibaly, ad esempio. E Allan e Diawara in mezzo al campo. Non il solito Napoli, insomma, ma una squadra che fa una gran fatica a tenersi in piedi per  il crollo verticale d’esperienza e qualità che deve sopportare con tutti quei cambi.  Ma alle porte c’è il match di ritorno con il Salisburgo  (dove, oltre all’acciaccato Albiol, mancheranno anche gli squalificati Maksimovic e Koulibaly) e allora quasi tutto è perdonato.  

Strana partita, però, contro il Sassuolo che De Zerbi un poco rivede nel disegno. Ovvero, con la difesa a tre e con Lirola e Rogerio esterni più d’attacco che di difesa a centrocampo.  E sono proprio questi due signori che il Napoli soffre più di tutti perché sono loro che danno il massimo dell’ampiezza al gioco del Sassuolo.  Conclusione: non ne viene fuori una gran partita nonostante siano di fronte due formazioni che fanno del gioco, del bel gioco, la loro sana idea di calcio. Ma se il Napoli una scusa ce l’ha e si chiama Salisburgo, forse di più ci si poteva aspettare dal Sassuolo, da troppo tempo in debito con soddisfacenti risultati. Intendiamoci, nel primo tempo a tratti non ci si annoia neppure tanto, ma di gol non se ne vedono comunque. Conto delle occasioni:  quattro per il Napoli e tre per il Sassiuolo. Mertens (9’) troppo lento per non farsi recuperare da Demiral e poi Ounas (25’ ) fermato da Ferrari, Insigne (29’) che Pegolo frena con il piedi e Verdi (33’) che imperdonabilmente spreca da due passi per gli azzurri, mentre per il Sassuolo sono Boga due volte (21’ e 24’) e poi Rogerio  a sfiorare pali e gol. Qualche emozione, insomma, ma niente di eccitante veramente.  Soprattutto dai giovanotti più attesi della gara: Berardi (che poi segnerà) e in casa Napoli Insigne  (che poi pareggerà) e soprattutto Mertens diventato l’ombra moscia di se stesso

Secondo tempo. Fuori Chiriches  (assolutamente preoccupante la sua prestazione) e dentro Luperto. Ovvero, un tempo per uno ai due che giovedì in Austria dovrebbero formare la coppia di centrali. Ma è il Sassuolo che si dà subito una mossa. Sette minuti, infatti, e approfittando degli impacci difensivi degli azzurri, Berardi fa finalmente gol. Finalmente perché era un anno che il giovanotto al Mapei non andava in gol su azione. Ma ci sta, ci può stare il vantaggio della squadra di De Zerbi, visto che il Napoli - per scelta forse pure necessaria, ma sicuramente esagerata - è lento, svogliato,  addirittura impreparato alla partita per colpa d’una formazione assai modesta e lontanissima da quella che il Napoli è abituato a portare in campo.  Lo sa, Ancelotti, che deve fare qualcosa per recuperare almeno il pari, visti anche i successi  di Gattuso e di Spalletti. E qualcosa fa: Milik in campo per lo spento Verdi e Younes per Ounas. Ma  poteva far di più per dare consistenza soprattutto al centrocampo. Tant’è, però.  E allora, (86’) deve pensarci capitan Insigne  con una delle sue giocate  - seppure stavolta favorita da un errore del “collega” neroverde  Manganelli -  ad evitare la sconfitta e la figuraccia: destro a giro e gol. E forse alla fine il risultato giusto è proprio questo.    


IL TABELLINO

Sassuolo-Napoli 1-1 (primo tempo 0-0)


Marcatori: 6' st Berardi (S), 39' st Insigne (N)    


​Sassuolo (3-4-3): Pegolo; Demiral, Peluso, Ferrari; Lirola, Magnanelli, Duncan (44' st Locatelli), Rogerio; Berardi (37' st Babacar), Djuricic (30' st Bourabia), Boga. All. De Zerbi

Napoli (4-4-2): Ospina; Malcuit, Koulibaly, Chiriches (1' pt Luperto), Ghoulam; Ounas (20' st Younes), Allan, Diawara, Verdi (20' st Milik); Mertens, Insigne. All. Ancelotti

Arbitro: Sig. Manganiello

Ammoniti: 15' st Ferrari (S), 22' st Pegolo (S), 22' st Allan (N), 35' st Diawara (N), 39' st Bourabia (S)  




 
 
 

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