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  • Inter, abbuffata natalizia per spaventare la Juve: Genoa sbriciolato come un grissino

    Inter, abbuffata natalizia per spaventare la Juve: Genoa sbriciolato come un grissino

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Buon Natale all’Inter, che torna a vincere dopo tre partite tra campionato e Champions. E in particolare buon Natale a Lukaku, uomo simbolo dei nerazzurri, che segna due gol e al suo primo anno in Italia è già a quota 12, due più di Cristiano Ronaldo. Aperta dal 4-0 al Lecce, la prima stagione di Conte sulla panchina dell’Inter prosegue con questo identico 4-0 al Genoa, completato dalle reti di Gagliardini e dal rigore di Esposito. Un’autentica abbuffata natalizia per raggiungere e soprattutto spaventare la Juventus, anche se i bianconeri a pari punti hanno il vantaggio di avere vinto lo scontro diretto. Nel nuovo anno, con gli attesi rinforzi e il recupero completo di Sensi, Barella e Sanchez, sapremo se Conte riuscirà a compiere il capolavoro di rivincere lo scudetto al primo tentativo, come gli era già successo proprio con la Juventus e il Chelsea, ma intanto merita i complimenti di tutti perché nemmeno il più accanito tifoso nerazzurro poteva immaginare l’estate scorsa di brindare al 2020 in testa alla classifica, anche se in compagnia dei campioni d’Italia in carica. Per opposti motivi, invece, nemmeno il più accanito tifoso del Genoa poteva immaginare di chiudere il 2019 in piena zona retrocessione, con il secondo esonero di Thiago Motta, dopo il primo di Andreazzoli.

    GODIN BOCCIATO - Nell’Inter che raggiunge la Juventus, mancano gli squalificati Brozovic e Lautaro Martinez, rilevati da Borja Valero che ha 34 anni e da Esposito, che ne ha la metà, al debutto da titolare. Ma oltre a queste due assenze forzate c’è quella di Godin, in panchina per scelta di Conte, che stavolta non si può giustificare con il turnover “pre” o “post” Champions. Al di là delle voci secondo le quali potrebbe tornare in Spagna a gennaio, si tratta di una bocciatura che conferma le sue difficoltà di adattamento in una difesa a tre. Al suo posto, sul centro destra, va Skriniar, fermo restando De Vrij al centro, con l’inserimento di Bastoni a sinistra. Il loro compito principale è quello di non concedere spazi all’ex Pinamonti e alla sua “spalla” Sanabria, inserito a sorpresa al posto dello squalificato Pandev, da Thiago Motta, altro ex ancora più illustre e vincente nell’Inter del “triplete”. Ma stavolta nessuno dei tre deve fare gli straordinari perché il Genoa si dimostra un tenero grissino che l’Inter sbriciola in fretta con la sua fame arretrata di vittorie.

    CICLONE LUKAKU - Il ritmo, per la verità, in partenza non è altissimo ma l’Inter, a immagine e somiglianza del suo allenatore, privilegia la concretezza alla bellezza. E allora, visto che non si può chiedere a Borja Valero né il movimento di Brozovic, né la personalità di Sensi, più dei tocchi in orizzontale di Vecino e Gagliardini, bastano i cross da Candreva a Biraghi e viceversa per mettere in difficoltà Cassata e Ghiglione. La vera differenza, però, ancora una volta la fa Lukaku che fa valere la sua forza fisica, seminando il panico quando accelera nel trio arretrato Biraschi-Romero-Criscito. E non a caso è lui a sbloccare il fragile 0-0 di partenza, con un perfetto colpo di testa su cross del vivacissimo Candreva. E’ appena passata la mezz’ora e dopo un minuto ecco il colpo del ko per il Genoa, ancora grazie a Lukaku, che difende un pallone e lo serve a Gagliardini, pronto a far partire un destro che sorprende Radu, anche per colpa di una leggera deviazione di Romero.

    TRIPLETE ESPOSITO - L’Inter potrebbe festeggiare il “triplete” all’inizio della ripresa, ma Lukaku conferma di preferire i gol difficili a quelli facili sprecando un involontario regalo del frastornato Romero. E così, come spesso accade, a un gol sbagliato ne segue uno quasi segnato, perché soltanto il solito grande Handanovic nega l’1-2 a Sanabria. Il “triplete”, però, è soltanto rimandato perché il 3-0 è firmato da Esposito, che trasforma alla perfezione un netto rigore concesso per un fallo di Agudelo su Gagliardini. E’ il primo gol in campionato di Esposito che ringrazia il suo amico Lukaku: il rigorista sarebbe lui ma con un bel gesto, applaudito dai 60mila fedelissimi di San Siro, gli lascia il pallone sul dischetto.

    CAPOLAVORO FINALE - Potrebbe bastare così, ma l’Inter non si ferma e fa l’ultimo regalo di Natale ai suoi tifosi, con un’azione spettacolare, avviata da un tacco del sempre più bravo Candreva e rifinita da Lukaku, che corre verso l’area e dopo un doppio passo fa esplodere un sinistro da campione destinato all’angolino alto alla destra dell’incolpevole Radu. Il promettente ritorno di Sensi apre la serie finale di cambi con gli inserimenti di Lazaro al posto dell’applauditissimo Candreva e del rilanciato Dimarco in quello di Biraghi. Con tanti saluti a Thiago Motta che non è più soltanto un ex dell’Inter, ma anche del Genoa. E per uno con il suo cognome è il colmo non mangiare il panettone.




    Inter-Genoa 4-0

    Assist: 31' Candreva, 32' Lukaku, 26' s.t. Candreva

    Marcatori: 31', 26' s.t. Lukaku, 32' Gagliardini, 19' s.t. Esposito

    Inter: Handanovic; Skriniar, de Vrij, Bastoni; Candreva (dal 30’ s.t. Lazaro), Gagliardini (dal 27’ Sensi), Borja Valero, Vecino, Biraghi (dal 33’ s.t. Dimarco); Lukaku, Esposito.

    Genoa: Radu; Ghiglione, Biraschi, Romero, Criscito; Cassata, Radovanovic, Jagiello (dal 17’ s.t. Rovella); Agudelo; Pinamonti (dal 27’ s.t. Favilli), Sanabria (dal 28’ s.t. Cleonise).

    Ammoniti: Cassata (G), Bastoni (I), Romero (G), Agudelo (G), Favilli (G)

    Espulsi:

    Arbitro: Luca Pairetto (della Sezione di Torino)

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