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  • Inter, Biraghi: 'Il nerazzurro un'impronta genetica. Ronaldo il mio idolo'

    Inter, Biraghi: 'Il nerazzurro un'impronta genetica. Ronaldo il mio idolo'

    Cristiano Biraghi, difensore dell'Inter, ha concesso un'intervista al sito ufficiale della Pirelli.

    SULLA PASSIONE PER IL CALCIO - "E’ una sorta di impronta genetica che mi ha dato mio papà. Insieme abbiamo visto tantissime partite con l’Inter sempre nel cuore. Tutti in famiglia tifavano Inter".

    SUGLI INIZI - "Da piccolissimo, in Brianza, giocavo nel Carugate. Poi sono passato all’Atalanta e subito dopo alle giovanili dell’Inter. Per me era il sogno, la mia passione che diventava realtà".

    SUL GIOCATORE PREFERITO - "Il mio idolo è sempre stato Ronaldo, il Fenomeno, a mio avviso il più forte giocatore al mondo, che per di più giocava nella mia squadra. Per un tifoso era il massimo".

    SUGLI AUTOGRAFI - "Dopo gli allenamenti, alla Pinetina, mi piazzavo fuori dagli spogliatoi e aspettavo che arrivassero i campioni. Conservo ancora quelli di Cauet, Djorkaeff e Zanetti".

    HAI MAI SEGUITO LA SQUADRA IN TRASFERTA - "Sì, mi piaceva moltissimo. C’era un forte senso di appartenenza. Ho ancora il ricordo di una stupenda trasferta a Firenze, terminata con una vittoria da parte nostra".

    LA PARTITA CHE RICORDI - "Avevo 18 anni e l’Inter di Mourinho era arrivata in finale di Coppa Campioni contro il Bayern Monaco a Madrid. Non mi scorderò mai quell’emozione, la doppietta di Milito e l’esultanza a fine partita. Vincere la Champions League è la più grande soddisfazione per ogni tifoso".

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