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  • Inter: Conte vince quando toglie Eriksen per Brozovic, ma il contatto Skriniar-Okaka andava rivisto al Var
Inter: Conte vince quando toglie Eriksen per Brozovic, ma il contatto Skriniar-Okaka andava rivisto al Var

Inter: Conte vince quando toglie Eriksen per Brozovic, ma il contatto Skriniar-Okaka andava rivisto al Var

  • Giancarlo Padovan
    Giancarlo Padovan
Anche se verosimilmente mercoledì verra superata dalla Lazio, scivolando al terzo posto, l’Inter non molla: vince a Udine (2-0) e resta a meno tre dalla Juventus capolista.

Non è stato facile ed è servita molta pazienza. Nel primo tempo l’Udinese è stata pericolosissima in almeno un paio di occasioni e nella ripresa, prima dell’1-0, ha richiesto un calcio di rigore per affossamento di Okaka da parte di Skriniar che avrebbe meritato almeno la revisione al Var. Poi Lukaku dal 64’ al 70’ ha realizzato una doppietta e la partita si è chiusa.

Tutto ciò non è accaduto per caso, ma perché Conte al 58’ ha fatto due cambi risolutivi: ha tolto Eriksen (ancora pallido) e inserito Brozovic, reduce dall’infortunio, ma subito protagonista in partita. E nello stesso momento ha sostituito Esposito (insufficiente anche a causa di un gol mangiato) con Sanchez (atterrato da Musso in area dopo aver riconquistato palla da una carambola favorevole).

L’Udinese si stava spegnendo, dopo avere aggredito ripartendo per l’intero primo tempo. Tuttavia la puntualità degli avvicendamenti le ha dato il colpo di grazia.

Lukaku ha inventato un gol con un tunnel su Nuytinck e trasformato il rigore procurato da Sanchez. La media realizzativa del belga resta altissima, ma avrebbe potuto anche fare meglio: un attimo prima del rigore, solo davanti al portiere dell’Udinese, gli ha tirato addosso da due passi.

In rapporto alle assenze (Lautaro, Sensi, Gagliardini, Borja Valero e Handanovic, sostituito da Padelli, poco prima dell’inizio) è stata un’Inter persuasiva, attenta e combattiva. Non sempre l’intensità era quella voluta da Conte, ma Udine è un campo-trappola e sui ribaltanmenti di fronte era importante farsi trovare pronti. Buona l’attuazione di tutte le marcature preventive e buona, all’alba della gara, la soluzione da fuori. Ci hanno provato Esposito (tiro deviato a fatica) ed Eriksen (parato) anche perchè l’Udinese è una squadra fisica e vincere gli uno contro uno, quando un avversario è fresco, diventa particolarmente problematico.

Conte ha deciso di impiegare dall’inizio tutti e tre i nuovi arrivati dal mercato di gennaio: Young, che peraltro aveva già due partite nelle gambe, a sinistra, Moses a destra, Eriksen mezzala destra accanto a Barella regista. Vecino era l’altro interno di centrocampo che ha faticato al cospetto di Fofana. Servito da De Paul, il centrocampista dell’Udinese ha sciupato sull’esterno della rete dopo un primo controllo approssimativo.

Anche Moses ha sofferto in fase difensiva. Sema gli è andato via più di una volta guadagnando la linea di fondo e mettendo cross che nessuno ha raccolto. Quando, invece, Larsen ha battuto a colpo sicuro, Young si è opposto con le ginocchia.

Dopo l’intervallo l’Udinese è calata e l’Inter è cresciuta. Esposito ha rinunciato al ruolo di eroe di serata spropositando in bocca a Musso un mancato rinvio di Sema (l’azione era stata di Young), poi Conte è stato decisivo con le sostituzioni. Con Barella spostato al posto di Eriksen, Brozovic ha assunto il comando delle operazioni a centrocampo, mentre Sanchez ha mostrato che da punta, nel nostro campionato così diverso dalla Premier, può dire ancora qualcosa.

Infatti, prima di procurarsi il rigore, ha calciato due volte verso la porta sfiorando il gol. Nulla di eccezionale, ma uno scarto evidente rispetto alla prova del giovanissimo Esposito. Conte ha fatto bene a cominciare con il ragazzo, ma questa era una partita “sporca” e complicata dove era facile inciampare. Sanchez, che non è più un fulmine di guerra, però sa dove certe palle passano e come si fa a farle fruttare. Prossima fermata il derby. L’Inter ci arriva rinvigorita perchè ha una certezza: Lukaku segna anche senza Lautaro.

IL TABELLINO 

Udinese-Inter 0-2 (primo tempo 0-0)

 
Marcatori: 19’ s.t. Lukaku, 26’ s.t. Lukaku rig.
 
Assist: 19’ s.t. Barella
 
Udinese (3-5-2): Musso; Becao, De Maio, Nuytinck (27’ s.t. Jajalo); Stryger Larsen, De Paul, Mandragora, Fofana (38’ s.t. Teodorczyk), Sema (27’ s.t. Zeegelaar); Okaka, Lasagna. All. Gotti.
 
Inter (3-5-2): Padelli; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Moses (38’ s.t. D’Ambrosio), Vecino, Barella, Eriksen (13’ s.t. Brozovic), Young; Lukaku, Esposito (14’ s.t. Sanchez). All. Conte.
 
Arbitro: Di Bello di Brindisi
 
Ammoniti: 11’ p.t. Barella (I), 17’ p.t. Stryger Larsen (U). 4’ s.t. Bastoni (I), 42’ s.t. Lasagna (U)

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