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  • Inter, Conte: 'Ibrahimovic? Grande rispetto, ma non ne parlo. Esposito? Parlano senza sapere'

    Inter, Conte: 'Ibrahimovic? Grande rispetto, ma non ne parlo. Esposito? Parlano senza sapere'

    • Pasquale Guarro

    Alla vigilia della sfida di campionato contro il Sassuolo, il tecnico dell'Inter, Antonio Conte, risponde alle domande dei giornalisti presenti ad Appiano Gentile. 

    Come ha visto la squadra al rientro?
    “Sono sereno perché la squadra ha lavorato benissimo, con grande impegno, voglia e determinazioni. Quando vedi queste cose devi per forza di cose essere sereno, poi puoi vincere o meno una partita, ma l'importante è che ci sia grande voglia di fare e io questo lo vedo quotidianamente. Quando lavori in questo clima e con questa predisposizione, bisogna ritenersi soddisfatti’. 


    Che risposte ti aspetti da quelli che dovranno sostituire i titolari?
    Partiamo dal presupposto che è giusto che tutti si sentano titolari. Poi ci sono periodi in cui qualcuno può dimostrare di più e altri meno, ma io ho fiducia in tutti e quelli che ci sono qui sono rimasti perché abbiamo deciso di tenerli, esattamente come quelli che abbiamo deciso di prendere. Nutro fiducia nei miei ragazzi e affronteremo la situazione a testa alta e petto in fuori". 

    Che considerazioni ha fatto dopo l'infortunio di Sanchez?
    “C'era molto dispiacere da parte di tutti perché parliamo di un ragazzo che avevamo recuperato e che iniziava a darci un apporto importante sotto tutti i punti di vista, tecnico, di qualità e d'esperienza. È arrivato qui con grande voglia di mettersi in discussione e per questo mi dispiace anche per lui. che aveva lavorato duro per tornare ad essere il Sanchez che conoscevamo e nel momento in cui doveva raccogliere i frutti è arrivata questa tegola. Dispiace per lui e per noi”. 

    Ibrahimovic potrebbe esservi utile per l'abitudine a vincere?
    “Parlare oggi di altri giocatori sarebbe una grandissima mancanza di rispetto nei confronti dei miei calciatori, per quello che mi stanno dando in questi mesi. Non penso sia giusto parlare di Ibra, nonostante il grandissimo rispetto che nutro di lui. È un ragazzo straordinario, grandissimo rispetto per Ibra, rimarrà nella storia del calcio, ma ho fiducia e rispetto anche nei miei calciatori e a volte alcune tegole possono ancora maggiori stimoli e opportunità per migliorare ancora e fare ancora più quadrato per essere più uniti. Dobbiamo sfruttare questo”. 

    Come si può trovare una formula che protegga i calciatori e non svantaggi le nazionali?
    “Non è semplice, io mi sono trovato da entrambe le parti. Prima di essere c.t. la vedevo egoisticamente dalla mia parte, nel momento in cui alleni la nazionale reclami i tuoi spazi perché già i calciatori non li vedi mai. Ci sono settembre, ottobre e novembre, poi per 4 mesi non li vedi più. In passato io mi ero anche lamentato, ma adesso capisco gli allenatori delle nazionali, hanno bisogno anche loro di costruire la squadra. In questo momento sono l'ultima persona che può dare una risposta, mi risulterebbe difficile”. 

    Su cosa hai lavorato in queste due settimane e come si riparte per fare un altro filotto di vittorie?
    “In tutte le partite, sia in quelle vinte che in quelle perse, abbiamo sempre esaminato aspetti positivi e negativi, quindi in maniera molto obiettiva abbiamo cercato di individuare tutte le situazioni dove si può migliorare. Quando si giocano 7 partite in 23 giorni è molto ridotto lo spazio per lavorare e qualcosa dal punto di vista tattico la tralasci e dopo soli 3 mesi di lavoro non posso pretendere che determinate cose possano essere in maniera indelebile nella mente del calciatore. In questi giorni abbiamo preparato cose specifiche sull'avversario”. 

    L'Inter ha perso 4 partite delle ultime 6 contro il Sassuolo, si è chiesto come mai?
    “Il Sassuolo è una splendida realtà bisogna fare i complimenti a chi ha creato questa squadra. C'è grande dispiacere per la scomparsa del presidente Squinzi, lui ne è stato l'artefice di questa realtà, con lui le persone che adesso sono rimaste. Ci sono professionisti con idee chiare e da parte mia c'è un grande rispetto”. 

    A che punto è la crescita di Esposito?
    “Vorrei chiarire una cosa perché tante persone parlano senza sapere. Tre settimane fa è venuto qui Viscidi, il responsabile della nazionale, e gli avevo già detto di essere felice che Esposito partisse per il Mondiale, premettendo che speravo non accadesse niente a nessuno e lui mi rispose che era assolutamente d'accordo. Quindi non capisco dove nasce questa polemica. Parliamo di un ragazzo che ha fatto tutto il precampionato con noi, un prospetto importante per il futuro e per il presente dell'Inter. E cresciuto sia fisicamente che mentalmente, è a tutti gli effetti un calciatore della rosa e non avrei né timore né paura a farlo giocare. Poi è chiaro che quando hai davanti Lukaku, Politano, Sanchez e Lautaro... Io stavo per farlo entrare a Barcellona, questo per farvi capire la mia fiducia nei suoi confronti e anche quella dei suoi compagni. Deve viaggiare terra terra, ma non mi da alcun segno di presunzione. Sta lavorando e avrà le sue chance, dovrà darci qualcosa anche lui, ma io, la società e i compagni abbiamo fiducia in lui. Nelle disgrazie capitano difficoltà e quindi cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno”. 

    Domani potrà giocare anche Bastoni?
    “È un ragazzo che rispetto a Esposito ha un campionato alle spalle. Ha delle prospettive interessanti, come Esposito rappresenta futuro e presente dell'Inter. Io ci credo ciecamente ed è per questo motivo che non è andato in prestito. Lui ha le stesse identiche chance di scendere in campo rispetto agli altri”. 


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