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  • Inter, De Vrij torna all'Olimpico dopo il tradimento: Inzaghi lo pizzica, indispensabile per Conte

    Inter, De Vrij torna all'Olimpico dopo il tradimento: Inzaghi lo pizzica, indispensabile per Conte

    • Angelo Taglieri
    Era il 21 maggio 2018. C'era l'Olimpico pieno. C'era la Lazio che aveva due risultati utili su tre per andare in Champions League. C'era l'Inter che doveva vincere per forza per andare in Champions League. E poi c'era Stefan de Vrij. Che atterrava Icardi in area di rigore, dando il là al gol del pareggio di Maurito, al quale sarebbe seguito il colpo di testa di Vecino. Quella fu l'ultima partita dell'allora numero 3 laziale in maglia biancoceleste. Da lì iniziò la sua avventura in nerazzurro. E domani c'è Lazio-Inter.

    LA LAZIO NON DIMENTICA - E' passato tanto tempo, ma non tutti dimenticano. In quello che, di fatto, era uno spareggio per la Champions, De Vrij commise quell'errore che Inzaghi, oggi, ha ricordato nella conferenza stampa della vigilia: "​Sappiamo come abbiamo perso la Champions due anni fa, per demeriti nostri e fattori non dipendenti da noi...". De Vrij era in scadenza e aveva firmato con l'Inter per la stagione successiva, ma il tecnico lo schierò ugualmente. Claudio Lotito, presidente dei capitolini, di recente è tornato proprio su quella partita: "​Fu una partita decisa da alcuni comportamenti di giocatori che in qualche maniera ne hanno, volontariamente o involontariamente, segnato il risultato". Il tempo passa, l'Aquila vola, ma non si scorda il passato.

    CONTE... - Sta di fatto che, domani, alle 20.45, Stefan de Vrij tornerà per la prima volta all'Olimpico da avversario contro la Lazio (la scorsa stagione era in panchina) per una sfida che non vale la Champions, ma lo scudetto. Conte lo ritiene indispensabile, cambiano i giocatori al suo fianco, Skriniar, Godin, Bastoni, D'Ambrosio, ma l'ex Feyenoord non esce mai: punto fermo della difesa a tre, regista arretrato, decisivo nel derby, il numero 6 interista è pronto a guidare i nerazzurri contro il suo passato. In uno stadio biancoceleste che, l'ultima volta, lo ha visto uscire con una felpa in testa, le mani sul volto, le lacrime agli occhi. E una Champions da giocare in meno. 

    @AngeTaglieri88

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