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  • Inter elettrizzante, ma Tottenham, Roma e Juve sono le sfide della verità

    Inter elettrizzante, ma Tottenham, Roma e Juve sono le sfide della verità

    • Enrico Maida
    L’Inter ha smaltito la sbornia bergamasca liquidando il Frosinone con una certa disinvoltura. Il futuro elettrizza i tifosi nerazzurri. I 63000 paganti per una partita del genere indicano che l’entusiasmo è alle stelle e i giorni sono quelli decisivi: Tottenham, Roma e Juve, nell’ordine, scandiscono le ambizioni del signor Zhang che per insaporire il tutto ha concluso l’ingaggio di Beppe Marotta.

    Dopo appena dieci minuti l’Inter ha trovato il tredicesimo goleador della sua vastissima rosa. Keita, eterna promessa, lanciata da Lotito, si è preso gioco di tre difensori con una virtuosa piroetta e ha scaricato il suo sinistro rendendo impossibile l’intervento di Sportiello. Quando la squadra ritenuta sulla carta più forte impiega poco tempo per sbloccare la partita, il rischio per i più deboli è quello di andare incontro a un naufragio, ma il Frosinone è una squadra bene organizzata che l’allenatore Longo è riuscito a rimettere in sesto dopo un inizio traballante che aveva messo in dubbio la sua stessa permanenza sulla panchina. Chibsah ha avuto addirittura la possibilità di pareggiare anche se Handanovic nel primo tempo non ha avuto lavoro straordinario da sbrigare.

    Spalletti ha lasciato in panchina Icardi, senza temere l’ira di Wanda Nara, per dare spazio a Lautaro Martinez, confermando Politano, in stato di grazia dopo il gol che ha regalato alla Nazionale di Mancini la sofferta vittoria sugli Usa. La forzata defezione di Brozovic, squalificato, ha rilanciato le ambizioni di Borja Valerio, che  ha elaborato il suo compitino senza infamia e senza lode. Tra gli episodi decisivi da ricordare, c’è sicuramente la parata di Handanovic che ha negato il pareggio a Ciofani pochi minuti prima del sigillo interista di Lautaro Martinez, una zuccata da attaccante di razza. Intanto Pairetto, figlio d’arte, riusciva a irritare un intero stadio risparmiando a Cassata il secondo cartellino giallo.

    Nel finale Longo ha giocato anche la carta Campbell, l’attaccante risparmiato dopo un faticoso viaggio in Perù. Ma la partita era ormai segnata e il terzo gol interista ha consegnato a Keita il titolo di uomo copertina: due gol e un assist consegnano a Spalletti una risorsa importante. Quanto al Frosinone, verranno tempi migliori. Dopo quattro risultati utili consecutivi, Longo sarà costretto a tagliarsi la barba. Il volto è sciolto.

    IL TABELLINO

    Inter-Frosinone 3-0

    Marcatori: 10', 38' s.t Keita, 12' s.t. Lautaro

    Assist: Lautaro, Keita, Politano

    Inter: Handanovic; D’Ambrosio, de Vrij, Skriniar, Asamoah; Gagliardini, Borja Valero; Politano (dal 38’ s.t. Candreva), Nainggolan (dal 26’ s.t. Joao Mario), Keita; Icardi (dal 32’ s.t. Icardi).

    Frosinone: Sportiello; Goldaniga, Ariaudo, Capuano; Zampano, Chibsah, Crisetig, Cassata (dal 10’ s.t. Gori), Beghetto (dal 26’ s.t. Ghiglione); Ciofani, Pinamonti (dal 32’ s.t. Campbell).

    Ammoniti: Crisetig (F), Asamoah (I), Beghetto (F), Cassata (F)

    Espulsi:

    Arbitro: Luca Pairetto (della Sezione di Torino)

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