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  • Inter, ha ragione Cassano: per Conte è più importante la Juve del Barcellona

    Inter, ha ragione Cassano: per Conte è più importante la Juve del Barcellona

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    E se per una volta avesse ragione Antonio Cassano? Ovvero se Conte alla partita con il Barcellona non tenesse per nulla e la vedesse solo come un grande ostacolo nella settimana che si concluderà con Inter-Juventus?

    Nonostante le indiscrezioni dicano il contrario, e cioè che Conte voglia fare un turnover limitato confermando otto giocatori, anch’io credo che l’allenatore dell’Inter abbia in testa il campionato. Questo, è ovvio, non significa che l’Inter andrà in Catalogna per farsi battere (anzi, credo nell’esatto contrario), ma piuttosto che dovendo scegliere obiettivi mirati preferisca sia battere la Juve, sia allungare in classifica.

    Tuttavia l’Inter ha una grande occasione: espugnare il Camp Nou e rilanciarsi in Champions League. Raramente, infatti, si è vista una versione tanto dimessa della squadra di Valverde. In classifica è quarta, a due punti dal Real Madrid, ma la qualità del gioco è modesta e anche nell’ultima prestazione con il Getafe (successo per 2-0) i giudizi della critica nei confronti dei giocatori sono stati molto negativi.

    Si dirà che mancava Messi. Vero, ma a parte il fatto che ancora non si sa se ci sarà o meno con l’Inter, causa un problema muscolare, davvero c’è chi pensa che da solo, e in condizioni precarie, possa trasformare una squadra spenta e immalinconita?

    Le tentazioni di giocare a Barcellona una partita cruciale per il prosieguo della stagione per l’Inter ci sono tutte. Intanto perché a Conte piacerebbe dimostrare di saper correre per due traguardi (cosa che non ha mai fatto nonostante le piccate affermazioni di due settimane fa). Poi perché il successo sul Barça, e per di più in trasferta, sarebbe propellente per la sfida di domenica.

    Eppure, se conosco un po’ Conte, non tratterà come argomenti accessori il giorno di recupero in meno (la Juve in Champions gioca ventiquattrore prima) e le fatiche del viaggio di rientro dopo la gara in Catalogna. Qualsiasi partita faccia, l’Inter finirà per spendere di più e recuperare meno. E’ vero che ottobre è un mese favorevole per raggiungere il massimo della condizione, però la Champions prosciuga sempre più risorse del campionato e di questo tutti devono tener conto.

    Ma l’Inter è un grande club e una grande squadra, non può pensare di sbancare il Camp Nou, uno stadio mito, giocando con il freno a mano tirato. Perciò, alla fine, Conte punterà al tutto per tutto, partendo dalla considerazione che, dopo domenica, ci sarà la settimana di pausa per le Nazionali e che il recupero avverrà al meglio se in cinque giorni si facessero sei punti: tre per la Champions e tre per lo scudetto.

    Cassano, naturalmente, parla perché ha giocato e sa quanto possa essere alterno il rendimento individuale, prima che collettivo, tra una partita e l’altra. Sa anche che, nonostante il successo sia sempre possibile, difficilmente l’Inter potrà sostenere la stessa andatura su un doppio binario. A maggior ragione quando in primavera si dovranno produrre gli sprint decisivi. Ecco che allora, seppure con un linguaggio basic, l’ipotesi di un Conte che voglia assolutamente battere la Juve, a prescindere da quel che accadrà a Barcellona, è del tutto fondata. L’idea si riscontra anche tra i tifosi interisti: con la Champions si fa la storia, ma lo scudetto serve a farsi una reputazione.

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