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  • Inter più grigia della propria maglia: affondata da un interista, scopre la crisi
Inter più grigia della propria maglia: affondata da un interista, scopre la crisi

Inter più grigia della propria maglia: affondata da un interista, scopre la crisi

  • Alberto Cerruti
Alberto Cerruti, cronista eccezionale, tutta una vita in Gazzetta dello Sport dove è stato prima firma del calcio. Per più di trent’anni ha seguito direttamente tutti gli avvenimenti di calcio più importanti al mondo: ora nuovo acquisto per 100° Minuto su Calciomercato.com.


Colpita e affondata da un milanese di 20 anni, Federico Dimarco, cresciuto nelle giovanili nerazzurre, l’Inter perde in casa con il Parma e scopre la parola “crisi”. Perché è vero che i nerazzurri avrebbero meritato almeno di pareggiare, ma è altrettanto vero che gli emiliani neopromossi in serie A non hanno rubato nulla. E soprattutto è ancora più vero che dopo 4 partite l’Inter ha soltanto 4 punti, proprio come il Parma, misero frutto di una vittoria, un pareggio e due sconfitte, con la preoccupate prospettiva di ritrovarsi oggi a meno 8 dalla Juventus, se i campioni d’Italia batteranno il Sassuolo.

Prima ancora di pensare al futuro in campionato e al debutto in Champions martedì, sempre a San Siro, contro il Tottenham, Spaletti però farà bene a riflettere sui limiti della sua Inter, lenta e prevedibile nella manovra, senza fantasia in mezzo al campo, troppo esposta al contropiede degli avversari e infine senza una punta di scorta, tipo Eder, che possa eventualmente sostituire Icardi e Lautaro, perché si può giocare con la difesa a tre, a quattro o a cinque, ma non con un esterno come Keita, o chi per lui, al centro dell’attacco dove serve l’istinto del gol.

Davanti ad Handanovic, con la fascia di capitano per l’iniziale assenza di Icardi, Spalletti rilancia Dalbert a sinistra al posto di Asamoah in linea con D’Ambrosio a destra ai lati della coppia centrale De Vrij-Skriniar. Brozovic e Gagliardini sono i due frangiflutti incaricati di sdoppiarsi tra il reparto arretrato e il tridente Candreva-Nainggolan-Perisic alle spalle di Keita, confermato come punta d’emergenza, visto che Lautaro non è nemmeno in panchina. E proprio l’assenza di un centravanti vero si rivela un grave limite per l’Inter, perché non basta il movimento dei due esterni Candreva e Perisic per colmare una lacuna tattica prima che tecnica. Un problema da non trascurare in prospettiva, perché la stagione è lunga e pensando anche alla Champions in arrivo l’Inter non può rischiare di trovarsi in altre e più importanti occasioni senza una terza punta di scorta, mentre nell’organico di Spalletti abbondano esterni e centrocampisti.

Un po’ perché Keita si sposta spesso sulla fascia, il suo terreno preferito, un po’ perché la mira dei vari Candreva, Brozovic, Perisic e Nainggolan non è quella dei giorni migliori, Sepe, non deve compiere miracoli per difendere lo 0-0 del primo tempo. Mentre Handanovic deve tenere gli occhi aperti per bloccare una conclusione di Inglese, “spalla” ideale del velocissimo Gervinho, sempre pronto a far ripartire il contropiede del Parma, che chiude gli spazi senza andare mai in affanno.

Un tempo senza gol basta e avanza per convincere Spalletti a rilanciare Icardi al posto dello spaesato Keita, mentre D’Aversa è costretto a inserire Dimarco per l’acciaccato Gobbi. Ma visto che nemmeno il centravanti argentino trova subito la porta, dopo un quarto d’ora ecco la staffetta Candreva-Politano con la successiva risposta di D’Aversa che rinforza il centrocampo con l’inserimento di Deiola al posto di Di Gaudio. Si gioca quasi a una porta sola, perché l’Inter preme sempre di più, ma senza lucidità in fase di impostazione e soprattutto senza precisione al momento di concludere. Asamoah al posto dell’acciaccato D’Ambrosio promette di offrire nuova spinta a sinistra facendo slittare Dalbert a destra. La caccia al gol rimane comunque affidata a chi sta davanti e allora ci riprova Nainggolan con un gran tiro da fuori respinto da Sepe, bravo anche a uscire sui piedi Icardi poco dopo.

Sembra che il gol debba arrivare da un momento all’altro e infatti arriva, ma dalla parte, e nella porta, imprevista. Ed è un gran gol, firmato da Federico Dimarco, al debutto stagionale nel Parma, con uno splendido sinistro da una ventina di metri che sorprende nell’angolino opposto Handanovic. L’Inter si ributta sotto per arrivare almeno al pareggio, ma al 90’ Gervinho sfiora il gol del clamoroso 2-0, negatogli da Handanovic. Così alla fine piovono fischi sull’Inter, più grigia della sua nuova maglia, capace di illudere ma soprattutto di deludere i 60mila di San Siro.

Inter-Parma 0-0 
(primo tempo 0-0)

Marcatori: 69’ Dimarco

Inter (4-2-3-1): Handanovic; D’Ambrosio (dal 71’ Asamoah), de Vrij, Skriniar, Dalbert; Gagliardini, Brozovic; Candreva (dal 59’ Politano), Nainggolan, Perisic; Keita (dal 46’ Keita)

Parma (4-3-3): Sepe; Iacoponi (dal 76’ Sierralta), Bruno Alves, Gagliolo, Gobbi (dal 46’ Dimarco); Rigoni, Stulac, Barillà; Gervinho, Inglese, Di Gaudio (dal 63’ Deiola)

Arbitro: Manganiello di Pinerolo

Ammoniti: 24’ Stulac (P), 67’ D’Ambrosio (I), 70’ Dimarco

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