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  • Inter: puoi essere meglio della Juve, ma così non vai neanche in Champions!

    Inter: puoi essere meglio della Juve, ma così non vai neanche in Champions!

    • Giancarlo Padovan
    Come a Napoli, anche a San Siro la milanese di turno (l'Inter) ha giocato, segnato, meritato di raddoppiare per una cinquantina di minuti. Poi, al contrario del Milan, che si è impantanato quando avrebbe dovuto esercitare il palleggio, la squadra nerazzurra si è sgonfiata.

    Giusto segnalare che il gol di Belotti (1-2) è arrivato, dieci minuti dopo l'inizio della ripresa, anche da un'uscita sconsiderata di Handanovic che ha lasciato la porta nel cervellotico tentativo di anticipare il centravanti granata pensando che quest'ultimo non arrivasse sulla palla, ma bisogna essere onesti nel riconoscere che quasi certamente il Toro, del tutto smidollato nel primo tempo, cambiato e rigenerato da Mazzarri all'intervallo, avrebbe pareggiato lo stesso.

    Dirò di più: avrebbe addirittura potuto vincere se Ljajic (subentrato a Soriano al 61') e Belotti fossero stati più precisi.

    L'Inter, sensibilmente migliorata dopo la sconfitta con il Sassuolo e resa più logica da Luciano Spalletti che l'ha schierata con il 3-4-3, non avrebbe meritato un'eventuale sconfitta. Ma la condizione fisica palesata alla seconda di campionato è allarmante. Questa squadra non regge nemmeno un'ora, alla prima difficoltà si lascia intimidire e confondere, la mancanza di fiato le azzera le idee. Non si tratta di lanciare l'allarme, perché l'allarme è già scattato (i fischi di San Siro alla fine). Qui, prima di tutto, si tratta di far di conto: su sei punti fattibili, l'Inter ne ha preso uno, mentre Juventus e Napoli (per tacere dell'effimero exploit della Spal) viaggiano a punteggio pieno (e questa sera la Roma può fare lo stesso).

    Chiaro che così non solo non si arriva lo scudetto, ma non ci si qualifica neppure per la Champions.

    Eppure – lo ripeterò allo sfinimento – la rosa è vasta, oltre che competitiva, e la squadra (anzi le squadre perché Spalletti ne ha due a disposizione) è tra le più forti. 
    Certo, la condizione è destinata a crescere e, forse, già sabato a Bologna vedremo un'Inter che dura di più. Nel frattempo mi chiedo perché Brozovic non sia stato avvicendato da Gagliardini o Borja Valero o dallo stesso Nainggolan. Il croato, inesistente a Reggio Emilia, ha fatto, come tutta la squadra, una buona mezza partita. Ma quando si è inchiodato in mezzo al campo doveva essere tolto. Com'è stato sostituito Vrsaliko (da Keità) e avrebbe dovuto essere cambiato pure Perisic che, pure, fino all'ultimo ci ha provato con un tiro da lontano deviato plasticamente da Sirigu.

    La partita l'ha preparata meglio Spalletti (doppio vantaggio, con Perisic e De Vrij dopo 32 minuti), ma a cambiarla è stato più bravo Mazzarri. Sia perché, nel secondo tempo, ha schierato il Torino praticamente a specchio (3-4-3 contro 3-4-3), sia perché gli ha infuso la certezza che il risultato non aveva ancora deciso la gara.

    Anche i cambi hanno avuto la loro importanza. Se, per paradosso, Mazzarri è stato fortunato a sostituire l'acciaccato Ansaldi con Aina (una forza della natura sul fronte sinistro), ha invece azzeccato la sostituzione di Soriano con Ljajic, schierato di fatto trequartista.

    Una grande partita l'hanno fatta Iago Falque (suo l'assist a Belotti e le incursioni in area che hanno atterrito l'Inter) e Meité, autore anche della rete del pareggio al 68', dopo un'azione nella quale il Toro aveva spadroneggiato dentro l'area di rigore.
    Meitè è giovane e con un fisico eccezionale, ma sul gol ha eluso l'intervento alla disperata di un avversario saltandolo con uno “scavetto” e mantenendo una grande precisione nel tiro, peraltro deviato, con Handanovic sempre in ritardo.

    Dare la colpa solo al portiere dell'Inter sarebbe ingiusto. Tuttavia, in serate come questa, da chi ricopre quel ruolo può venire una grande serenità. Per lo sloveno, invece, non era proprio la partita giusta anche se, come detto, sul 2-2 (tiro di Ljajic) è stato decisivo. 

    A questo punto a me non resta che ribadire il pronostico che ho fatto prima del campionato: l'Inter non è l'anti-Juve, può essere addirittura meglio della Juve (lo vedremo nello scontro diretto) e puntare al titolo. Ovvio che ritrovarla a meno 5 dopo appena 180 minuti è sconfortante, ma di solito avveniva il contrario. L'anno scorso, all'inizio di dicembre, era in testa, poi ha infilato una discesa senza freni. Questa volta potrebbe accadere il contrario.   

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