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  • Inter travolgente, doppietta del fenomeno Lukaku. SOS: è sparito il Cagliari

    Inter travolgente, doppietta del fenomeno Lukaku. SOS: è sparito il Cagliari

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi

    Sos dalla Sardegna: è sparito il Cagliari. Osanna da San Siro: ecco una splendida Inter. Ventuno secondi per segnare il primo gol (di Lukaku), dieci minuti per segnare il secondo (di Borja Valero), chiudere la partita e qualificarsi ai quarti di finale contro Fiorentina o Atalanta (lo sapremo oggi). La terza rete è servita per confermare che questa è proprio la stagione di Romelu Lukaku, autore di una doppietta e di un altro gol annullato per un fuorigioco di 2-3 millimetri, non di più. La quarta (dell’intramontabile Ranocchia) ha invece gelato le già fredde speranze dei sardi dopo il 3-1 di Oliva. L’Inter ha dominato il Cagliari che ha confermato di non esserci più con la testa. La squadra di Maran è arrivata alla quinta sconfitta consecutiva in partite ufficiali, quattro di campionato e questa di Coppa Italia.


    DOMINIO NERAZZURRO - C’è stata solo l’Inter, convinta e convincente, dentro la partita già prima che iniziasse, nonostante i cambi di Conte è rimasta sempre una squadra vera, forte, sicura di sé. Dominio totale sul piano tecnico, atletico, mentale e anche tattico: per tentare di arginare l’ondata nerazzurra, Maran ha aspettato 40 minuti, quando è passato alla difesa a cinque. Prima di quel momento, l’Inter aveva sopraffatto i sardi allargando il gioco sugli esterni, appoggiandosi molto su Dimarco (prestazione da titolarissimo, lui che finora aveva giocato appena 19' in tutta la stagione) e su Lazaro. Alle spalle dei due si muovevano Barella a destra e Borja Valero a sinistra. Giocando con due trequartisti (Castro e Nainggolan) alle spalle di Cerri, il Cagliari non poteva mai e poi mai prendere palla.

    LE NOVITA’ - Rispetto all’ultima di campionato, Conte e Maran hanno ribaltato le formazioni. Nell’Inter i sei nuovi hanno sfruttato in pieno l’occasione: Ranocchia (che tornava in campo dopo le prime due di campionato, da allora 0 minuti) non è mai stato insidiato da Cerri, è stata da applausi una chiusura nel secondo tempo su Nainggolan e da bomber il gol del 4-1; Skriniar (squalificato contro l’Atalanta) ha ripreso il suo posto da titolare così come Barella; Lazaro ha attaccato con i tempi giusti anche se non ha inciso granché; Dimarco è stato fra i migliori per corsa, inserimenti e precisione nei cross e Sanchez (che rientrava dopo oltre tre mesi, ultima presenza contro il Barcellona il 2 ottobre) ha recuperato un po’ di condizione ed ha preso gli applausi di San Siro per un paio di giocate alla sua maniera. Un discorso a parte va fatto per la seconda giovinezza di Borja Valero, autore del secondo gol ma soprattutto di una prestazione totale per ritmo e movimento, sembrava il primo Borja fiorentino, quello che portava pressing e riempiva il campo. Per i nerazzurri in odore di mercato, certe prestazioni vanno lette come messaggi chiari e forti al tecnico e alla dirigenza: nessuno se ne vuole andare da questa Inter. Anche nel Cagliari c’erano 6 giocatori diversi rispetto alla gara col Milan (Walukiewicz e Lykogiannis in difesa, Ionita, Oliva e Castro a centrocampo, Cerri in attacco) ma nessuno ha raggiunto la sufficienza.

    ERRORE E GOL IN 21" - Oliva, uno del gruppetto dei nuovi, ha cominciato la partita come se fosse a passeggio nel centro di Cagliari. Dopo 20 secondi uno scellerato passaggio indietro è stato agganciato da Lukaku, controllo e sinistro sul secondo palo. Un regalo così sui piedi di Lukakone diventa una sentenza. Dopo 5', su pressione di Borja Valero, sempre Oliva ha perso palla e l’Inter ha creato un’occasione. Lukaku ha segnato di nuovo all’11', con un tocco di testa su un cross perfetto di Dimarco, ma il guardalinee Paganessi, evidentemente dotato di un occhio di falco, ha alzato la bandierina per il fuorigioco del belga. Il Var (Di Paolo al monitor) gli ha dato ragione, ma le linee rossa e blu non hanno convinto.

    SOLO L’INTER - Non c’è stato tempo per protestare perché 10 minuti dopo Borja Valero, stavolta su cross di Barella, ha accompagnato la palla in rete col pube... Faragò era rimasto dietro. Non c’era il Cagliari, inghiottito da una crisi che comincia a preoccupare nonostante l’eccellente posizione in classifica in campionato. Maran l’ha corretta intorno al 40' passando alla difesa a cinque, con Nandez sulla fascia destra, Faragò, Walukievicz e Pisacane al centro, Lykogiannis a sinistra, ma nella ripresa è tornato con la difesa a 4. L’Inter controllava e costruiva azioni belle e pericolose. Al 45', la squadra di Conte aveva il 62 per cento di possesso palla con 6 tiri a 0. Per Handanovic, primo tempo serenissimo.


    LA DOPPIETTA DI LUKAKU - Maran ha provato a dare consistenza al centrocampo togliendo l’inesistente Castro per far entrare Rog. Dopo 4', il Cagliari ha preso il terzo gol. Angolo di Lazaro, tocco corto per Barella (i sardi sonnecchianti in area lo hanno lasciato libero), cross dell’ex, girata di testa di Lukaku (in anticipo su Nainggolan), palla sul secondo palo. Il dominio nerazzurro stava proseguendo senza intoppi anche nella ripresa.

    UN PO’ DI CAGLIARI - La notizia della serata è stata la prima conclusione del Cagliari (Cerri, tiro in curva) dopo 53 minuti. Un quarto d’ora più tardi, finalmente una vera grande occasione per i sardi: botta secca dal limite dell’area di Nainggolan, palo pieno. Conte ha tolto Sanchez, applaudito da San Siro, dentro il giovanissimo Esposito, accompagnato in campo da Sensi che ha preso il posto di Brozovic. Per la cronaca, quel fenomeno di Lukaku è rimasto fino al 90'. Mentre l’Inter stava rallentando, il Cagliari ha trovato il modo di farsi coraggio ed è arrivato al gol con un’azione davvero bella, l’unica della sua “non partita”: assist di tacco di Cerri (controllato male da Godin) in area per Oliva che è arrivato a rimorchio e ha scaraventato la palla in rete. Doveva farsi perdonare l’errore sull’1-0. C’è riuscito solo in piccola parte.

    LA CHIUSURA DI RANOCCHIA -  A 10' dalla fine, con due gol da rimontare, Maran ha tentato il doppio cambio di qualità, Joao Pedro e Birsa per Ionita e Nandez, ma i due non hanno fatto quasi in tempo a mettere piede in campo che il Cagliari ha preso il quarto gol, ancora di testa, ancora da angolo (battuto da Biraghi, appena entrato al posto di Dimarco): traiettoria felice fra Birsa e Pisacane, stacco di Ranocchia, palla sul secondo palo. Quattro a uno per l’Inter, giusto così.
     

    IL TABELLINO
    Inter-Cagliari 4-1

    Marcatori: 1’ Lukaku, Borja Valero 22’, Lukaku 4’ s.t., Oliva 27’ s.t., Borja Valero 35’ s.t.

    Assist: 22’, 4’ s.t. Barella, Cerri 27’ s.t., Biraghi 35’ s.t.

    Inter: Handanovic; Godin, Ranocchia, Skriniar; Lazaro, Barella, Brozovic (dal 25’ s.t. Sensi), Borja Valero, Dimarco (dal 33’ s.t. Biraghi); Lukaku, Sanchez (dal 24’ s.t. Esposito).

    Cagliari: Olsen; Farago, Pisacane, Walukiewicz, Lykogiannis; Nandez (dal 35’ s.t. Birsa), Oliva, Ionita (dal 35’ s.t. Joao Pedro); Nainggolan, Castro (dal 1’ s.t. Rog); Cerri. 

    Arbitro: Daniele Chiffi (della Sezione di Padova).

    Ammoniti: Lykogiannis (C), Godin (I), Sensi (I) 

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