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  • Inter, quanti errori! E quello di Gagliardini entra nella storia. La Juve vola via

    Inter, quanti errori! E quello di Gagliardini entra nella storia. La Juve vola via

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    E’ finita 3-3 fra Inter e Sassuolo, con un quarto d’ora finale esplosivo, con incredibili errori in zona-gol (quello di Gagliardini passerà alla storia dei gol che non si possono sbagliare), con due rigori fischiati, uno evidente non fischiato e con l’espulsione nel recupero di Skriniar. L’Inter doveva vincere per pensare davvero allo scudetto: la Juve resta a +8.

    MEGLIO IL SASSUOLO - La squadra di De Zerbi ha cominciato esattamente come aveva cominciato domenica sera a Bergamo, creando occasioni da gol. Con una differenza: allora Caputo aveva sbagliato davanti a Gollini, stavolta invece ha infilato subito Handanovic. Quattro minuti, la difesa dell’Inter si è incredibilmente slabbrata, dopo un’uscita disinvolta del giovane Müldür, con palla in diagonale, Gagliardini ha perso Djuricic, Ranocchia si è fatto saltare, assist per Caputo su cui in ritardo era Bastoni, diagonale lento e preciso dell’ex bomber dell’Empoli, uno a zero. Il problema per gli emiliani è stato che pure il continuo della loro gara ha ricordato quello contro l’Atalanta: creavano buone opportunità soprattutto in contropiede ma non riuscivano a sfruttarle.

    MASSICCIA ROTAZIONE - Conte e De Zerbi hanno cambiato in totale 12 giocatori rispetto alle prime gare post-virus, quelle dei recuperi. Nell’Inter esterni rinfrescati, fuori Candreva e Young, dentro Moses e Biraghi, poi Ranocchia per De Vrij (non brillantissimo contro la Samp), Borja Valero per Barella e soprattutto Sanchez per Lautaro Martinez che invece nell’ultima gara aveva segnato e lasciato un’ottima impressione. De Zerbi è andato ancora più in profondità ribaltando letteralmente la formazione e cambiando tutta la linea difensiva messa a soqquadro dall’Atalanta e i due di metà campo: non c’erano Toljan, Marlon, Peluso e Kyriakopoulos e al loro posto Müldür, Ferrari, Chiriches e Rogerio, non c’erano Locatelli e Bourabia davanti alla difesa, ma l’ordinato Magnanelli e il muscolare Obiang. Ultimo ritocco in attacco: fuori Defrel, dentro Djuricic.

    LA CRESCITA DELL’INTER - Mentre gli undici di Conte hanno impiegato un bel po’ di tempo a ritrovarsi e a prendere le sembianze di squadra, quelli di De Zerbi sono diventati subito protagonisti delle azioni più belle, uno, massimo due tocchi, palla a terra, spazi sempre ben sfruttati. Per far capire le difficoltà dell’Inter basta dire che Eriksen, fra i migliori contro la Sampdoria, si è fatto vedere alla sua maniera solo nel finale del primo tempo. Borja Valero e Gagliardini, dotati di un solo passo e non capaci di saltare l’uomo, hanno appiattito la manovra dei nerazzurri, Moses non l’ha certo arricchita.

    SORPASSO - La partita è cambiata al 40' quando Eriksen (ecco il primo e unico guizzo del danese) ha servito in area emiliana Skriniar su cui Boga è entrato da...attaccante, non da difensore, e l’ha messo giù. Rigore giusto, uno a uno di Lukaku. Raggiunto il pareggio nonostante il disagio tecnico e tattico (il Sassuolo era messo meglio in campo), l’Inter si è sentita sollevata e ha premuto ancora segnando al primo minuto di recupero il gol del sorpasso. L’iniziativa è partita da chi poi l’ha conclusa, Cristiano Biraghi: primo dribbling vinto su Berardi, rimpallo fortunoso verso Sanchez, assist dell’ex Manchester United, sinistro sotto la traversa di Biraghi. Va aggiunto che poco prima della mezz’ora Conte si era giustamente lamentato con Massa per la “grazia” a Rogerio che, già ammonito, aveva commesso un altro fallo da giallo su Skriniar.

    IL GOL IMPOSSIBILE DA SBAGLIARE - A inizio ripresa, ovviamente, De Zerbi ha tolto Rogerio e fatto entrare Kyriakopoulos. L’Inter ha iniziato meglio la ripresa con un’altra punizione di Biraghi deviata in angolo da Consigli. Dopo un’ora, le sostituzioni hanno modificato il corso della gara. Conte ha cambiato l’assetto togliendo Eriksen (spento) per inserire un ragazzino del 2002, Agoumé: via il vertice alto, Borja Valero è andato a fare il vertice basso. E’ entrato anche Lautaro e si è visto subito che era in grande condizione: una sua azione (scambio e poi assist) ha dato a Lukaku la palla-gol che Consigli ha respinto ma tenendo la palla lì, in area piccola, dove è arrivato indisturbato Gagliardini, porta spalancata, portiere steso in terra e palla scaraventata sulla traversa. Era impossibile sbagliare quel gol.

    FINALE ESPLOSIVO - E’ scritta nella tavola dei comandamenti del calcio: gol sbagliato, gol subìto. Ma in questa partita i gol sbagliati e i gol subiti negli ultimi 10 minuti sono stati un’infinità. Massa non ha fischiato un rigore evidente a favore del Sassuolo per un tocco di mano di Young (incomprensibile silenzio anche da Nasca al Var). L’ha fischiato poco dopo per un intervento disastroso dello stesso Young su un terzino fortissimo, Müldür. Dal dischetto, 2-2 di Berardi. Era il 36'. Ribaltamento di fronte, ha segnato Lukaku ma in fuorigioco due minuti dopo. Ancora tre minuti e il gol dell’Inter era buono: punizione di Candreva, tocco sul secondo palo di Borja Valero (perso da Defrel). Tre a due al 41'. Poteva essere 4-2 al 42' se Candreva, solo davanti a Consigli, non si faceva parare la conclusione. Poteva diventare 3-3 al 43' se Handanovic non faceva un mezzo miracolo su Müldür. E’ diventato 3-3 con la rete di Magnani, simile a quella di Borja Valero. In pieno recupero, secondo giallo per Skriniar, non ci sarà a Parma. E’ stata una partita strapiena di errori e per questo bellissima.





    IL TABELLINO

    Inter-Sassuolo 3-3

    Assist: Djuricic 4’, Sanchez 46’, Candreva 41’ s.t.

    Gol: Caputo 4’, Lukaku 41’ Biraghi 46’, Berardi 36’ s.t., Borja Valero 41’ s.t., Magnani 44’ s.t.

    Inter:  Handanovic; Skriniar, Ranocchia (dal 9’ s.t. de Vrij), Bastoni; Moses (dal 30’ s.t. Candreva), Gagliardini, Borja Valero, Biraghi (dal 30’ s.t. Young); Eriksen (dal 17’ s.t. Agoume); Lukaku, Sanchez (dal 17’ s.t. Lautaro).

    Sassuolo: Consigli; Muldur, Chiriches (dal 34’ s.t. Magnani), Ferrari, Rogerio (dal 1’ s.t. Kyriakopoulos); Magnanelli (dal 13’ s.t. Locatelli), Obiang; Berardi, Djuricic, Boga (dal 22’ s.t. Haraslin); Caputo (dal 13’ s.t. Defrel).

    Ammoniti: Rogerio (S), Bastoni (I)

    Espulsi: Skriniar (I)

    Arbitro: Davide Massa (della Sezione di Imperia)

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