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  • Inter: zero gioco e poche idee. Conte si salva, ma il pari vale come una sconfitta

    Inter: zero gioco e poche idee. Conte si salva, ma il pari vale come una sconfitta

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Partenza falsa. L’Inter, volata al primo posto solitario in campionato, non riesce a decollare come sognava in Champions e così dopo aver rischiato, e meritato, di perdere si deve accontentare di un sofferto pareggio in casa contro lo Slavia Praga. Come era sempre successo nelle sei partite del girone di un anno fa, a cominciare dall’esordio contro il Tottenham, che però era di un altro livello rispetto agli avversari di stavolta e infatti è arrivato in finale, i nerazzurri vanno in svantaggio, ma non riescono a trasformare lo 0-1 in 2-1. Questo 1-1 acciuffato in pieno recupero da Barella, appena entrato e al suo esordio in Champions, ha però il sapore di una sconfitta, per come ha giocato, anzi non ha giocato, la squadra di Conte e soprattutto perché questo sembrava l’ostacolo meno insidioso nel girone, pensando al valore del Barcellona e del Borussia Dortmund, che rimangono superiori allo Slavia Praga.

    TRE CAMBI - Conte cambia un uomo per reparto rispetto alla partita vinta contro l’Udinese: D’Ambrosio in difesa rileva Godin alla destra di De Vrij e Skriniar; Gagliardini sostituisce Barella in mezzo al campo in linea con Sensi e Brozovic tra i due esterni Candreva e Asmoah; e infine Lautaro prende il posto di Politano come seconda punta al fianco di Lukaku. Non basta, però, ritoccare la squadra e cambiare il colore delle maglie, per rivedere la migliore Inter perché anche stavolta, come sabato scorso campionato, i nerazzurri faticano a rendersi pericolosi, giocando a ritmo lento, senza fantasia. Lo Slavia Praga non si lascia intimorire e anzi va subito al tiro con Stanciu che però non sorprende Handanovic. La differenza di qualità tra le due squadre non si vede, né tantomeno si vede la differenza di esperienza internazionale, visto che lo Slavia Praga torna nei gironi di Champions dopo 12 stagioni, durante le quali l’Inter ha vinto una volta la coppa dieci anni fa.

    DUE NAUFRAGHI - Attenti a non scoprirsi troppo, i giocatori cechi aspettano che siano i padroni di casa a prendere l’iniziativa, ma senza le accelerazioni sulle fasce, di Candreva da una parte e di Asamoah dall’altra, Lukaku e Lautaro sembrano due naufraghi nel deserto. E siccome Gagliardini e Brozovic rimangono bloccati, ci pensa Sensi  a scuotere i compagni. Suo è il lancio che smarca Lautaro, pronto a scattare verso la porta ma impreciso nel diagonale finale. E sue sono le aperture prima per De Vrij, che devia di testa sopra la traversa, poi per D’Ambrosio che sempre di testa non sorprende il portiere, bravo a respingere. Due difensori che si rivelano tali in fase di conclusione, mentre Lukaku non ha mai sui piedi o sulla testa il pallone del possibile 1-0.

    SOLTANTO SENSI - Chiuso un primo tempo anonimo, senza emozioni e grandi occasioni, l’Inter riparte soltanto grazie a Sensi che offre subito a Lautaro un delizioso assist sprecato però dall’argentino con un tiro addosso al portiere. Costretto a inserire Lazaro al posto dell’acciaccato Candreva dolorante alla schiena, Conte urla invano dalla panchina, perché l’Inter non si sveglia dal suo torpore e anzi rischia di subire il contropiede dello Slavia, due volte al tiro con Stanciu, sempre bloccato da Handanovic. Sono pericolosi campanelli d’allarme che non a caso annunciano il gol dello Slavia, a questo punto più che meritato. Handanovic stavolta non basta perché è bravo a respingere il gran tiro ravvicinato di Zeleny ma non può fare nulla sulla pronta correzione di Olayinka. Colpita e affondata, l’Inter rischia di nuovo quando Masopust ha sui piedi il pallone del 2-0 ma calcia altissimo.

    CORREZIONI IN CORSA - Manca mezz’ora alla fine e visto che non c’è alcun cenno di reazione, Conte cambia due uomini contemporaneamente togliendo l’inutile Brozovic e l’impreciso Lautaro, per cercare di dare una scossa con Barella e Politano, che però riesce subito a farsi ammonire, a dimostrazione del nervosismo generale. Il tempo per arrivare almeno al pareggio ci sarebbe ma l’Inter continua a giochicchiare senza mai rendersi pericolosa. Ci prova Skriniar dalla distanza ma il suo è un classico tiro “telefonato” che non impensierisce Kolar. Scocca il 90’ e poco dopo l’annuncio degli 8’ di recupero arriva ormai inatteso il gol dell’1-1. Merito ancora di Sensi che colpisce la traversa su punizione, perché poi il pallone torna in campo e Barella è più pronto di tutti a scaraventarlo in rete con un diagonale al volo. Un anno fa all’esordio l’Inter era passata dallo 0-1 al 2-1 con il Tottenham, stavolta invece la rimonta rimane a metà. Come questa Inter che prometteva tanto ma ha mantenuto poco.




    IL TABELLINO
    Inter-Slavia Praga 1-1

    Marcatori: Olayinka 18' s.t. (S), Barella 47's.t. (I)

    Inter: Handanovic; D’Ambrosio, de Vrij, Skriniar; Candreva (dal 4’ s.t. Lazaro), Gagliardini, Brozovic (dal 26’ s.t. Barella), Sensi, Asamoah; Lautaro (dal 26’ s.t. Politano), Lukaku.

    Slavia Praga: Kolar; Coufal, Kudela, Hovorka, Boril; Soucek, Husbauer; Traore (dal 15’ s.t. Zeleny); Masopust (dal 34 s.t. Yusuf Helal), Olayinka (dal 40’ s.t. Provod), Stanciu

    Ammoniti: Hovorka (S), Asamoah (I), Politano (I), Soucek (S)

    Espulsi:

    Arbitro: Ruddy Buquet (Francia)

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