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  • Intermania: derby da sfavoriti, sarà ko
Intermania: derby da sfavoriti, sarà ko

Intermania: derby da sfavoriti, sarà ko

  • Cristian Giudici
Il derby è una partita a sè, la palla è rotonda e nel calcio nulla è impossibile: tutti luoghi comuni. La dura realtà è che Inter e Milan arrivano allo scontro diretto come due squadre agli antipodi. I nerazzurri hanno 7 punti di vantaggio in classifica, eppure sono nettamente sfavoriti anche dai bookmakers. Perché stanno attraversando il loro peggior momento della stagione: l'esatto contrario dei rossoneri, che sono in perfetta condizione psico-fisica. Lo dicono anche i numeri. 

CAMBIO DI MARCIA - La svolta della stagione c'è stata a fine anno, quando Cutrone ha deciso ai tempi supplementari la sfida in Coppa Italia. Poi nel girone di ritorno il Milan ha raccolto ben 19 punti sui 21 disponibili segnando 13 gol e subendone solo 3. Praticamente gli stessi numeri dell'andata dell'Inter, che aveva realizzato una rete in più. Invece nelle prime sette giornate di ritorno i nerazzurri hanno raccolto 10 punti con 8 gol fatti e 7 subiti. Un rendimento simile a quello del Milan all'andata: 12 punti con 10 gol fatti e altrettanti subiti. 

SAN ICARDI - L'Inter ha vinto il primo round grazie alla tripletta di Icardi, ora al rientro dopo l'infortunio e atteso come il salvatore della patria. Un errore: perché il capitano è un bomber implacabile in area di rigore, ma ha bisogno dell'aiuto della squadra per finalizzare un gioco che ultimamente non c'è più. E dall'altra parte Bonucci e Romagnoli sono la coppia di difensori centrali più in palla del campionato. Il 3-2 dell'andata ha fatto volare l'Inter a +10 sul Milan, margine poi salito fino a +18 prima di calare fino all'attuale +7 e al possibile +4 in caso di sconfitta. Sarà così, come vogliono i pronostici e il pessimismo cosmico che si respira intorno ad Appiano Gentile e contro cui Spalletti sta cercando di lottare con tutte le sue forze. Arrivando così a un brutto e triste compleanno (110!). O forse no: la speranza è l'ultima a morire, questo è il bello del calcio. Viva i luoghi comuni. E la scaramanzia. 

@CriGiudici
 

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