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  • Intermania: Balotelli fa il dito medio agli ultras. Sbaglia, ma ha ragione

    Intermania: Balotelli fa il dito medio agli ultras. Sbaglia, ma ha ragione

    • Cristian Giudici
    Conte ha fatto 13! E' il primo allenatore nella storia dell'Inter a far segnare la squadra in tutte le sue prime 13 panchine. Buona parte del merito è della premiata ditta Lukaku-Lautaro, decisivi anche nell'anticipo vinto ieri sera a Brescia, che regala ai nerazzurri una notte da primi in classifica davanti alla Juve. 

    Il Toro argentino apre le danze e sale a quota 7 gol stagionali (5 in campionato e 2 in Champions League). Lo stesso bottino del gigante belga, finora a segno solo in Serie A. Insieme fanno già 14 reti e, continuando di questo passo, non è un miraggio arrivare a 50 gol in due. Un traguardo raggiunto soltanto quattro volte nella storia dell'Inter: nel 1949/1950 con Nyers (30) e Amadei (20); nel 1950/1951 con Nyers (30) e Wilkes (23); nel 1958/1959 con Angelillo (36) e Firmani (28); nel 2004/2005 con Adriano (28) e Martins (22). Sempre senza riuscire a vincere lo scudetto. 

    Tra i primi due migliori marcatori stagionali in nerazzurro c'è stato anche Balotelli con 10 gol, 19 meno di Ibrahimovic. Era il 2008/2009, il primo anno di Mourinho all'alba del Triplete. Come nelle cinque precedenti sfide da ex, Mario non ha segnato e dall'inizio alla fine è stato bersagliato dagli insulti degli ultras interisti. Che non gli perdonano l'episodio della maglia buttata a terra al termine di Inter-Barcellona del 2010. Sono passati quasi dieci anni: Balotelli era un ragazzotto e adesso è diventato padre, ma non è ancora cresciuto abbastanza, come dimostra il dito medio rivolto alla curva nerazzurra. Sui social si è scusato, ma solo con i tifosi del Brescia per aver sbagliato un gol. A differenza di Mancini, autore da allenatore dello stesso gesto in un derby col Milan. Entrambi hanno ragione perché sarebbe ora di finirla. La priorità va alla lotta contro il razzismo, ma che bel sogno (irrealizzabile?) sarebbe un mondo del calcio senza odio? Chissà, magari nei vari colloqui avuti durante la partita con Handanovic gli avrà chiesto di intervenire per cercare di far smettere i tifosi, specialmente con quel coro che lo ferisce di più: "Balotelli figlio di p...". Il capitano si sarebbe preso la responsabilità di compiere un gesto del genere? 

    Forse Icardi ne avrebbe avuto il coraggio. Lo ha dimostrato almeno due volte: sul campo del Sassuolo e abbracciando Koulibaly in Inter-Napoli. Con lui al posto di Lukaku, quest'anno una coppia d'attacco da 50 gol sarebbe stata inimmaginabile. Non per colpa di Mauro, ma per una questione di caratteristiche. Lo dicono anche i numeri, infatti tutti i suoi partner d'attacco in nerazzurro hanno faticato ad arrivare in doppia cifra. Conte gioca con le due punte, invece il bomber argentino rende meglio come unico attaccante centrale supportato da due ali o da tre trequartisti. Quindi al PSG sarà difficile vederlo insieme a Cavani. Ma, con Mbappé e Neymar (senza dimenticare Di Maria), per Icardi in Francia sarà un gioco da ragazzi arrivare a quota 50 reti in due. Magari battendo il proprio record personale di 29 gol in una stagione, stabilito al primo anno di Spalletti. Meglio così per tutti: il PSG, Icardi e l'Inter. 
     

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