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  • Italia spuntata, ma basta con Balotelli e Belotti: è il momento di Cutrone e Kean

    Italia spuntata, ma basta con Balotelli e Belotti: è il momento di Cutrone e Kean

    • Alessandro Di Gioia
    L'Italia di Roberto Mancini continua ad avere un grosso, enorme problema che il ct non è ancora riuscito a risolvere: paradossalmente infatti la Nazionale Azzurra è riuscita ad acquisire prima una buona fluidità di manovra e una proposta di gioco chiara e decisa, impostata su un 4-3-3 che nelle ultime occasioni, ieri sera contro il Portogallo e precedentemente con la Polonia, ha convinto per la capacità degli interpreti di pressare altro, fraseggiare e uscire palla al piede dalla pressione avversaria.

    Peccato però che nel calcio conti fare gol, e in questo l'Italia di Mancini latita ancora paurosamente: per la seconda volta, a distanza di un anno, ieri sera il pubblico di San Siro ha dovuto assistere impotente a un match degli Azzurri a reti bianche, quando invece serviva una vittoria e qualche gol per divertire i tifosi, in una gara in cui i nostri non avevano niente da perdere e tutto da guadagnare. Certo, nulla di paragonabile al disastro avvenuto un anno fa contro la Svezia, ma ancora una volta i tifosi  sono usciti dallo stadio con l'amaro in bocca.

    Da Mancini a capitan Chiellini, nessuno sembra particolarmente preoccupato dalla difficoltà degli Azzurri di andare in rete. Eppure le statistiche sono inquietanti: due gol in Nations League, uno segnato dal terzino Biraghi e uno su rigore dal centrocampista Jorginho, cinque reti in cinque amichevoli, di cui due all'Arabia Saudita, senza nessun attaccante in grado di realizzarne più di una. Un problema serio, che però non si può più pensare di risolvere con l'utilizzo di centravanti che hanno dimostrato di soffrire la maglia Azzurra tanto da depotenziarsi: vedasi Ciro Immobile ieri sera, autore di due clamorosi errori davanti alla porta, ma anche Andrea Belotti e Mario Balotelli, i quali hanno entrambi fallito nelle ultime occasioni che sono state loro concesse.

    In una Serie A che non vede attaccanti italiani nelle cosiddette big di alta classifica, le quali preferiscono puntare su bomber stranieri come Ronaldo, Icardi, Dzeko, Mertens e Higuain, tocca ai giovani avere la loro chance con l'Italia e provare a dimostrare il proprio valore in campo internazionale: sotto dunque con il classe '98 Patrick Cutrone, che nel Milan ha già dimostrato di vedere la porta con grande precisione, e con il 2000 Moise Kean, vero e proprio trascinatore dell'Under 19 nell'ultimo Europeo, al momento poco impiegato nella Juve ma in procinto di trasferirsi in prestito e giocare di più da gennaio. Il futuro sarà appannaggio loro, tocca a loro avere la grande opportunità in un panorama che dal punto di vista dei bomber in Italia non vede un protagonista degno da ormai troppi anni. 
     
    @AleDigio89

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