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  • Juve, da Kean alle 'paure' di Allegri: benedetto sia l’infortunio di Ronaldo!
Juve, da Kean alle 'paure' di Allegri: benedetto sia l’infortunio di Ronaldo!

Juve, da Kean alle 'paure' di Allegri: benedetto sia l’infortunio di Ronaldo!

  • Giancarlo Padovan
    Giancarlo Padovan

Benedetto sia l’infortunio di Cristiano Ronaldo.

Non si tratta della mia solita provocazione che fa imbestialire i tifosi della Juve e nemmeno di blasfemia. Ma piuttosto di una considerazione più logica di quanto posso sembrare ad una prima, biliosa lettura.
Fino ad oggi il campione portoghese ha giocato sempre, tranne una volta in Champions perché squalificato e due volte in campionato. La prima, contro l’Udinese, accadde perché Allegri aveva deciso per un turnover quasi totale. La seconda, in occasione della prima sconfitta in campionato, patita a Genova, perché dopo l’impresa con l’Atletico di Madrid, l’allenatore gli aveva concesso una piccola vacanza anche in vista della convocazione con la sua Nazionale.


Si dirà: senza Ronaldo la Juve perde. Questo, però, non è vero perché a Bergamo, in Coppa Italia, i bianconeri furono battuti ed eliminati pur avendo Ronaldo in campo. E lo stesso era successo in Champions nelle sconfitte con United, Young Boys e Atletico. In realtà la Juve perde se gioca peggio del solito (vedi Genova) o se i singoli - leggi Dybala a Bologna o Pjanic e Emre Can a Napoli - non risolvono problemi di manovra, iniziativa e predominio.

Io penso che sia prima e, a maggior ragione, anche dopo la straordinaria prestazione con l’Atletico Madrid, Ronaldo fosse stanco e che lo vedesse e lo capisse anche Allegri. Tuttavia, nonostante sia un grande direttore del personale calcistico-sportivo, il tecnico della Juve ha sempre conservato un po’ di soggezione verso certi giocatori: uno era ed è Mandzukic, l’altro - per l’appunto - è Ronaldo. Se loro vogliono giocare, loro giocheranno anche al cospetto della legittima perplessità di Allegri. Così sia l’uno che l’altro hanno finito per spremersi troppo. Tuttavia, mentre il croato in questa pausa per le Nazionali ha potuto recuperare, Cristiano ha finito per infortunarsi nella seconda partita ravvicinata del Portogallo. In assenza di una prognosi precisa, sono propenso a pensare che Ronaldo salterà sia le tre partite di campionato che precedono lo scontro con l’Ajax, sia l’andata Champions contro i Lancieri.

Non credo che per questo ci si debba stappare i capelli. Un Ronaldo stanco non è utile a se stesso (corre maggiori rischi di infortunio), né alla Juve. Anzi, potendo contare su uno stacco di quasi venti giorni dall’attività agonistica, recupererà energie fisiche e, soprattutto, mentali. La lesione muscolare non è gravissima, ma è bene rispettarla perché una ricaduta sarebbe esiziale.

Se - come credo - in Olanda non ci sarà Ronaldo, probabilmente potrà trovare spazio Moise Kean. O da punta accanto a Mandzukic o da esterno nel tridente, come ha fatto il c.t. Roberto Mancini in Nazionale. Certo, so bene che senza Ronaldo, Allegri si affiderà quasi sicuramente a Dybala, Mandzukic e Bernardeschi. Kean, però, non è più un’alternativa a partita in corso. Anzi, alla pari dei ragazzini dell’Ajax, può trovare spazio dall’inizio. 

In questo modo si placherebbe anche il vorace istinto di Mino Raiola che, se è già pronto a saltare in groppa al rinnovo con la Juve, vuole anche avere garanzie a proposito dell’utilizzo del ragazzo. Kean non è ancora un campione, lo può diventare solo se gioca. Meglio nella Juve. In subordine va bene anche qualche club medio grande che lo accoglierebbe molto volentieri per un anno di esperienza.

Insomma dall’infortunio a Ronaldo, tutti potrebbero trarre giovamento. L’interessato perché riposa e recupera secondo un bisogno fisiologico. Kean perché giocherà di più. La squadra che, senza Ronaldo, si sentirà più motivata.

Intanto sabato c’è l’Empoli e alla Juve, per lo scudetto matematico, mancano cinque vittorie. Genova, per quanto non sia stato un dramma, si dimentica anche così.        

 


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