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  • Juve-Fiorentina, il derby dei voucher

    Juve-Fiorentina, il derby dei voucher

    • Fernando Pernambuco
    Tutti saprete cosa sono i chiacchierati, vituperati o apprezzati voucher, i buoni che il governo Renzi ha ideato per pagare i lavoratori a ore. Sui  voucher si è scatenata una lunga polemica fra chi sostiene che servano per garantire trasparenza e diritti a lavoratori occasionali e chi li ritiene strumenti diabolici atti a perpetrare la precarietà. La CGIL ha, addirittura, indetto un referendum popolare  recentemente approvato dalla Corte Costituzionale, affinché i cittadini italiani si esprimano pro o contro di loro. Per altro, è venuto fuori che la stessa CGIL ha utilizzato e utilizza i voucher per pagare i lavori o i servizi di alcuni lavoratori. Fa un certo effetto sapere che nella vasta compagine di industrie e società di servizi che utilizzano i voucher, scorrendo la lista delle 20 aziende che li usano di più, troviamo al primo posto la Juventus.

    Niente di male, anzi. Pensiamo che sia un fatto di trasparenza, ma non credevamo che nel passato campionato (giugno 2015-luglio2016) la Juventus arrivasse a utilizzare ben 147 mila buoni tra steward, hostess e addetti ai punti vendita interni nei giorni delle partite in casa. Soprattutto non pensavamo che chi seguisse a ruota in quest’utilizzo fosse nientemeno che la Fiorentina. I voucher, ampiamente usati in Germania, dovrebbero rappresentare quella specie di flessibilità trasparente e garantita. C’è chi, però,  ne ha segnalato anche i margini di abuso poiché non solo costano meno per i datori di lavoro, ma sarebbero appannaggio di categorie di lavoro per così dire intermittenti (come gli studenti) o già garantite da un introito (come i pensionati). Insomma, vengono da alcuni considerati veri e propri generatori di precariato.

    Resta il fatto che sono uno strumento ampiamente legale e trasparente. Verrebbe da chiedersi, per restare al calcio, come provvedano le altre società a pagare i servizi dei lavoratori saltuari a cui ricorrono. Comunque, con l’aria che tira per chiunque in questo momento sia al governo, e col referendum pro o contro voucher alle porte, sembra che l’ennesimo derby, questa volta amministrativo, tra Juve e Fiorentina, il prossimo anno non ci sarà.

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