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  • Juve-Inter rinviata: anarchia e interessi personali, il calcio italiano non è più credibile!

    Juve-Inter rinviata: anarchia e interessi personali, il calcio italiano non è più credibile!

    • Filippo Tramontana
      Filippo Tramontana
    Scriverò poche righe, userò poche parole perchè quello che sta succedendo è talmente chiaro ed evidente che non servono troppe spiegazioni o troppe opinioni in merito.

    L’emergenza Coronavirus ha messo in difficoltà un paese che in difficoltà ci si trova spesso ma il calcio e la sua gestione non migliorano la situazione.

    Ero pronto per commentare la mia Inter domenica sera contro la Juventus in uno Stadium vuoto, provvedimento discutibile ma così era. La gestione delle gare sospese era già fuori controllo dalla scorsa settimana quando il rinvio dei match aveva procurato non poche critiche e perplessità. 

    Ma come sempre andiamo avanti e proviamo a mettere le pezze dove si può o si riesce. Per stare vicino ai miei colori la partita con la Samp aveva ormai purtroppo una sola possibile collocazione. 20 maggio. Mamma mia che danno ma il calendario è pieno. Quante volte l’ho sentita in questi anni. Ogni rinvio per maltempo, per sciagura, per forze maggiori comportava problemi insormontabili ma mai nessuno che abbia deciso di riformare la serie A a 18 squadre, ci voleva il Coronavirus. Assurdo. 

    Ora Juve-Inter non si gioca: a porte aperte non si poteva, a chiuse era un danno d’immagine, rimandarla a lunedì non era fattibile. Quindi niente porte chiuse perchè, chissà perchè stavolta stare alle disposizioni non andava bene, e quindi spostiamola al  13 maggio che va bene a tutti. Tutti chi? Non voglio scadere nella retorica e mi fermo qui. Perchè le scelte fatte sono state assurde, senza logica. Le cose fatte così legittimano a pensare che sotto sotto ci siano altri interessi che vadano al di là della tutela della salute e della sicurezza della gente. Chi questo dubbio, visto come sono andate le cose, non se lo pone nemmeno non ha senso della realtà e non ha spirito critico per non dire di peggio. Non credo più a questo calcio, governato da nessuno, preda dell’anarchia e della gestione sistematica degli interessi personali. Non siamo credibili come paese calcistico e questo all’estero lo vedono meglio di noi. C’è bisogno di creare un mondo calcio che ricominci a funzionare, gestito da gente competente. Finisco qui. Oggi per me il calcio italiano non esiste. Magari settimana prossima cambia tutto e il Coronavirus miracolosamente passerà da solo. 

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