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  • Sarri: 'Che paura, non respiravo. Capisco Emre Can, ma decido io. Grande Bentancur, su Matuidi e Rugani...'

    Sarri: 'Che paura, non respiravo. Capisco Emre Can, ma decido io. Grande Bentancur, su Matuidi e Rugani...'

    • Nicola Balice, inviato a Torino

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    Tocca finalmente a Maurizio Sarri presentare la prossima partita della Juventus, quella di domani con la Fiorentina, la sua prima sulla panchina bianconera. Tra la situazione personale, il campo e il mercato, queste le parole del tecnico alla vigilia del match di Firenze. 

    VOGLIA - "E' chiaro che per un allenatore partecipare ad allenamenti e andare in panchina è la vita, è tutto. Non è semplice rimanere fuori. Ringrazio il nostro staff medico, mi han fatto capire che in quel momento era meglio fare un passo indietro per non doverlo fare più lungo dopo. E' stato pesante, ma ho dovuto accettarlo". 



    ABBONDANZA - "Lo strano è che quello che diciamo noi viene ricordato per mesi, quello che scrivete voi viene dimenticato il giorno dopo. La scelta imbarazzante era per la lista Champions, decisioni non semplice ma indispensabili, alla fine siamo arrivati a una conclusione che può essere più o meno condivisibile. Chiaro che non mi fa piacere lasciare fuori Emre Can e Mandzukic, ma ciò dimostra la forza della nostra rosa". 

    TURNOVER - "Per ora penso al campionato e solo da domani sera penseremo alla Champions. Siamo in una fase in cui secondo me la squadra deve trovare un'identità, è molto più difficile ora fare rotazioni che nel giro di dieci giorni diventeranno indispensabili. Ora privilegio la ricerca dell'identità e di un assetto, che non sarà quello definitivo ma può garantirci qualcosa in più. In campo dobbiamo combattere la piccola difficoltà, quella di tanti giocatori che han giocato pochissimo negli ultimi mesi. Penso a Khedira, Ramsey, Rabiot, questo li mette in difficoltà rispetto a chi ha avuto continuità. Il gruppo sta lavorando bene, ne parlavo con la squadra ieri, ho detto che mai ho visto nella mia carriera giocatori rimasti nella sosta lavorare così bene, difficile solitamente trovare motivazioni per allenarsi ad alto livello. In molti hanno avuto benefici, dal punto di vista fisico". 

    EMRE CAN - "Quando un giocatore subisce una scelta così forte è chiaro che ci sia un aspetto professionale su cui non si può essere d'accordo. Ma alla mia età devo tenere conto dell'aspetto emozionale, lasciar decantare e poi affrontare un chiarimento successivamente. Ho l'età giusta per capire tutte queste cose". 



    VICE PJANIC - "Sono molto curioso su Bentancur, le sensazioni in allenamento sono di alto livello. Si sta allenando su due ruoli, principalmente da vertice basso. Le sensazioni su di lui sono forti, credo possa diventare un giocatore importante". 

    RAMSEY - "Viene da infortunio non banale. Rispetto a dieci giorni fa avrei detto che era molto indietro rispetto agli altri dal punto di vista dell'efficienza fisica. Ora ha compiuto grandi passi in avanti, ma c'è ancora un piccolo gap, credo che possa tornare su buoni livelli in breve tempo. Giocatore tecnico, che può fare anche l'esterno d'attacco anche se non è il suo ruolo, per me è un interno di centrocampo". 

    TARDELLI - "Io non ho mai pensato che la vittoria della Juve fosse figlia della fortuna, ho sempre pensato fosse la più forte. Poi si poteva discutere su un episodio o meno, fa parte della normalità. A Napoli abbiamo perso il campionato per dieci punti, poi altri casi in cui l'episodio faceva la differenza. E a fine partita, come faccio decantare i giocatori, posso dovermi sfogare anche io. Dopo due mesi mi rendo conto che la forza della società è nell'organizzazione ma anche nella testa, club capace di pensare alla partita successiva trenta secondi dopo aver vinto. Sarà sempre più difficile vincere, ma la voglia c'è". 



    MAMMA - "La mamma mia non era contentissima di me alla Juve. Mia nonna abitava in piazza Alberti a Firenze, a 500 metri dallo stadio. La fede della famiglia è viola anche se io da bambino tifavo Napoli. Ho tanti ricordi del Franchi, l'ultimo è lo scudetto perso, devo sostituirlo con un ricordo positivo". 



    CARATTERISTICHE - "Questa sembrerà una squadra con un po' meno palleggio di quelle che ho allenato prima. Voglio che vengano seguite le mie idee di principio, ma non dobbiamo replicare quanto fatto nelle mie squadre in precedenza". 

    CALO COL NAPOLI - "Secondo i miei dati non c'è stato nessun calo fisico. C'è stato un calo mentale, abbiamo preso due gol su palla ferma con un pizzico di superficialità, poi quando aspetti una squadra come il Napoli poi puoi andare in difficoltà. Anche se non siamo al top fisicamente, questo è sicuro". 

    CHIELLINI / DE LIGT - "Nella fortuna di avere rosa ampia, abbiamo avuto la sfortuna di perdere Chiellini che è un po' l'anima d questa squadra. Perdita pesante per noi, il mio compito in questo momento è quello di recuperare completamente Rugani e di fare adattare De Ligt al calcio italiano nel minor tempo possibile. Mi sembra che pure Platini abbia fatto fatica inizialmente, è normale la faccia anche De Ligt, credo che il ragazzo debba migliorare a adeguarsi, ma sono convinto che tra qualche mese riuscirà a esprimere valori importanti". 



    ROTAZIONE - "A Napoli era una scelta quella di alternare meno i giocatori, c'era anche una differenza netta tra i 14-15 giocatori titolari e gli altri. Al Chelsea abbiamo avuto 18 giocatori con 2000 minuti in campo, la rotazione è stata forte che all'inizio veniva fatta soprattutto in Europa League perché ce lo potevamo permettere e poi in fase avanzata della stagione lo abbiamo fato in Premier. Sono scelte e non abitudini. Ora volendo caratterizzare la squadra in maniera forte ho preferito andare avanti così, anche se poi hanno già giocato 18 giocatori. La mia sensazione è che non siamo pronti per una rotazione feroce, siamo pronti per cambiarne uno per reparto, l'obiettivo finale è quello di avere 11 giocatori interscambiabili". 

    PAURA - "Ce l'ho avuta 25 giorni fa quando mi sono accorto di non respirare benissimo. Esordio? In realtà mi son sempre sentito coinvolto nella preparazione della partita, le ho già vissute come partite alle quali ho partecipato anche se la delega nei confronti dello staff era ampia. Non lo considero un esordio, ma tornare in panchina a Firenze a 10-15 minuti da casa mia mi fa estremamente piacere". 

    HIGUAIN - "Uomo di fiducia? Così sembra che abbia giocato per rapporti privilegiati con me, al Chelsea ultimamente facevo giocare sempre Giroud. Se sta giocando è perché mi ha fatto vedere cose importanti, sta facendo bene, sta tornando quello di prima, nella scelta non c'è niente di personale". 

    MANDZUKIC - "In allenamento probabilmente mi ha fatto vedere qualcosa in meno di Higuain, è tutto frutto di ciò che vedo in allenamento. E' tutto frutto di una scelta logica, poi magari si sbaglia ma penso faccia parte del lavoro di tutti noi. Io credo di prendere 100 decisioni al giorno, se ne sbaglio 3-4 va già bene...". 

    MATUIDI / RABIOT - "Rabiot è un ragazzo che nel 2019 non ha giocato, è arrivato sparando 20 giorni di alto livello e poi ha avuto un calo inevitabile. E' un ragazzo sensibile, quando è andato in difficoltà fisica ha patito la cosa, ma ha grandi doti. Matuidi in questo momento è importante, è il giocatore che ha dimostrato di adattarsi meglio a ciò che avviene davanti, quindi a cosa fa Cristiano Ronaldo che è il giocatore destinato a farci fare la differenza, il più forte in Europa e quindi al mondo, ha bisogno di libertà. E Matuidi ha dimostrato una maturità eccezionale, per noi è importante". 

    NAPOLI - "L'ho vissuta come un pesce nell'acquario... Mi è dispiaciuto per Kalidou Koulibaly, dal punto di vista umano. Credo che abbiamo vinto con un episodio fortunoso una partita che meritavamo di vincere". 
     

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