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  • Juvemania, Agnelli mette Allegri spalle al muro: ora deve vincere la Champions
Juvemania, Agnelli mette Allegri spalle al muro: ora deve vincere la Champions

Juvemania, Agnelli mette Allegri spalle al muro: ora deve vincere la Champions

  • Stefano Discreti
Il buongiorno si vede dal mattino. Se questo antico detto popolare mantiene sempre il suo perché il suo fascino, l’inizio della stagione bianconera non sarebbe potuto cominciare in modo migliore. La tradizione di famiglia, il benvenuto di John Elkann, il discorso ambizioso di Andrea Agnelli, il gol immediato di Cristiano Ronaldo, l’affetto immenso dei tifosi.
Una perfetta giornata dell’orgoglio bianconero. 


LA JUVE PIU' FORTE DI SEMPRE? - Il più forte è arrivato nella squadra più forte”. Il benvenuto di John Elkann a CR7 ci sottopone alla prima domanda di stagione “questa Juve è la più forte di sempre?”. Per chi scrive assolutamente no. La prima Juve di Platini resta inarrivabile. Un’intera squadra formata da campioni del mondo quella e trascinata dai due migliori stranieri europei del mondiale di Spagna ’82 (Boniek e Platini stesso). Questa Juve è probabilmente la più forte in termine di rosa di questo nuovo ciclo avviato nel 2012 (se consideriamo il solo 11 titolare quella di Berlino resta invece probabilmente superiore) con un organico completo e assortito in tutti i ruoli, con un grande fenomeno e tanti ottimi campioni intorno. Ha solo una strada percorribile per provare a diventare la più forte (o tra le più forti) di sempre: vincere la Champions League. Sarà il campo a testarne la forza e tracciare la linea narrativa in cui verrà ricordata.
 
CHAMPIONS PRIMO OBIETTIVO - “Sarà un anno difficile, dal sogno dobbiamo passare all’obiettivo, che deve essere la Champions!”: mai prima d’ora il presidente Andrea Agnelli si era spinto così in là nel dichiarare le ambizioni di vittoria bianconere stagionali.
Un segnale chiaro, decisivo. Questa Juve parte con la voglia evidentissima di tornare a trionfare in Europa dopo oltre 20 lunghissimi anni. Un’eternità se ti chiami Juve. Continuare a vincere solo in Italia questa volta non basterà, anche se quest’anno finalmente si comincia ad apprezzare un livello superiore anche tra le avversarie nazionali e il campionato sembra (perlomeno in partenza) meno scontato degli ultimi anni.
Queste dichiarazioni mettono però con le spalle al muro Massimiliano Allegri. In questi anni gli si è “perdonato” il non gioco espresso con i trionfi italiani, mentre in Europa il sentimento resta ancora misto. Da una parte il ringraziamento per aver riportato la Juventus a competere con i primi 8 club d’Europa dall’altra la consapevolezza di aver avuto sempre il braccino corto (Monaco di Baviera, Cardiff, Madrid e non solo) nel momento clou della stagione internazionale.
 
ALLEGRI SPALLE AL MURO -  Mai gli era stato detto così chiaramente che non vincere la Champions sarebbe un fallimento o quasi, ancor più adesso che è stato comprato il giocatore più forte e vincente al mondo e che a 33 anni non si può però permettere di aspettare. Il ciclo bianconero del fenomeno portoghese potrà durare 2 (massimo 3) anni. E’ in questo lasso di tempo che la Vecchia Signora deve provare a tutti i costi a vincere in Europa, anche a costo (come già scritto più volte) di rischiare di perdere in Italia (cosa assai difficile comunque vista la qualità dei rincalzi). Ma l’obiettivo primario Champions impone scelte decisive, chiare: la Juve in Europa dovrà osare e fare sempre la partita e non subirla puntando sulle ripartenze; il turn-over di stagione dovrà sempre e solo riguardare il campionato e mai la Coppa dalle grandi orecchie. Sarà sicuramente l’anno più difficile in bianconero per il tecnico toscano, perché le aspettative sono immense. Non gli verrà perdonato nulla. Ma si sa, le cose più difficili sono poi quelle che se ottenute diventano le più belle. E allora si che si potrebbe avere il dubbio di trovarsi dinanzi alla “Juve più forte della storia”. Forza Mister, la storia la scrivono i vincitori! 

@stefanodiscreti

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