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  • Juvemania: Sarri, com'era la storia del calendario?

    Juvemania: Sarri, com'era la storia del calendario?

    • Stefano Discreti
    Buona Pasqua a tutti, tanto per cominciare.
    Nuovo allungo in classifica della Juventus e che stavolta potrebbe anche esser decisivo.
     
    SARRI, come era la storia del calendario?
     
    Il Napoli conferma la difficoltà di tenere testa alla squadra bianconera a prescindere se impegnato prima, in contemporanea o dopo la squadra di Allegri.
    Questo a testimonianza di quanto le lamentele passate di Sarri fossero senza alcun fondamento. Solo scuse.
    Una grande squadra, con la possibilità di mettere pressione alla contendente con un sorpasso, ieri sul campo di Reggio Emilia gli avversari se li sarebbe sbranati.
    Invece la formazione napoletana (che forse grande squadra non è...) è riuscita ad ottenere solo uno striminzito pareggio contro il Sassuolo arrivato in zona Cesarini e per giunta con un autogoal.
    A dimostrazione tutto questo che la rosa partenopea non è minimamente paragonabile a quella bianconera e che a rimanere attaccata lì in vetta sta già facendo un vero miracolo.
     
    BONUCCI, proprio lui.
     
    Una rosa, quella juventina, senza eguali in Italia.
    Ieri il Milan ci ha provato a giocarsela alla pari e per oltre un’ora ci era anche riuscito.
    Nonostante il gol in apertura di Dybala (chi ha sbagliato, Donnarumma?), la squadra rossonera era riuscita a recuperare lo svantaggio iniziale con un gol proprio di Bonucci, l’ex più atteso, cinicamente fischiato per tutta la partita.
    I fischi a Bonucci dello Stadium sono lo specchio dell’attuale società contemporanea che dimentica tutto rapidamente. 
    A prescindere dalle modalità della separazione con la Juventus, andava apprezzato almeno con l’indifferenza il suo impegno totale e sacrificio costante garantito in bianconero in tutti questi anni.
    Peccato, un’occasione persa per dimostrare che la tifoseria bianconera era diversa dalle altre.
    Tra l’altro poi fischiare l’ex beniamino, oltre a caricarlo a dismisura, porta sempre male (il caso Higuain non ha insegnato nulla?).
     
    CUADRADO e KHEDIRA, la svolta.
     
    C’è voluto il ritorno in campo di Cuadrado a decidere la sfida, giocatore unico e insostituibile per caratteristiche all’interno della rosa bianconera. Recupero fondamentale!
    Assist al bacio di Khedira (fischiato ingenerosamente) che poi si è tolto anche lo sfizio di realizzare il gol del 3 a 1 .
    Forse, come dice giustamente Buffon, bisognerebbe riconoscere a questi ragazzi quanto di strepitoso fatto in questi anni concedendogli anche un margine di errore importante.
     
    Mago ALLEGRI?
     
    Errori come quelli commessi in apertura di sfida da Allegri che per oltre un’ora ha regalato il pallino del gioco alla squadra di Gattuso.
    A cambiare la partita, ancora una volta, sono stati i cambi in corso di gara.
    Sceneggiatura a lieto fine questa che si ripete sin troppo spesso; non può essere solo un caso.
    Come scritto a caldo a fine gara sui profili social, sembra quasi che Allegri lo faccia apposta a sbagliare la formazione iniziale per poi correggerla in corso di partita e vincere la sfida con i cambi ed esser poi elogiato da tutti come un Mago sempre capace di tirare fuori dal cilindro il coniglio decisivo al momento decisivo.
    La verità, come sempre, è probabilmente nel mezzo.
    Allegri, ben consapevole che in Italia la qualità della rosa della Juve non è minimamente paragonabile agli avversari, sa benissimo che poter inserire un Douglas Costa, un Cuadrado o anche un Bernardeschi e Mandzukic (quando recuperati) in corso di gara può totalmente ribaltare qualsiasi sfida.
    Quindi si concede anche il lusso di cambiare spesso formazione, anche sbagliandola, con la certezza che tanto si è talmente forti che basta la giocata di un campione a turno, pescato dal cilindro, per vincere la partita.
    In Italia questo basta.

    @stefanodiscreti

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