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  • Juvemania: che rischio! Per fortuna c'è Dybala, e volevano venderlo...
Juvemania: che rischio! Per fortuna c'è Dybala, e volevano venderlo...

Juvemania: che rischio! Per fortuna c'è Dybala, e volevano venderlo...

  • Stefano Discreti
Che brutta Juve. Doveva essere la partita di Cristiano Ronaldo ed invece è stata la serata in cui Paulo Dybala si è ripreso la Juventus. Seconda vittoria consecutiva in Champions per i bianconeri e qualificazione agli ottavi di finale prenotata.
Non una bella Juve, per altro, che per più di 70 minuti ha faticato ben oltre le previsioni per avere la meglio di un Lokomotiv Mosca combattivo e ben organizzato in campo. L’errore difensivo juventino in occasione del gol dello svantaggio subito nel primo tempo era sicuramente da evitare con Bonucci che per un attimo è tornato quello insicuro e superficiale della scorsa stagione. Fino alla prodezza del pareggio di Dybala (che gol!), solo Cuadrado (indemoniato) ha creato occasioni a ripetizione per cercare di cambiare il corso della gara che aveva preso nel frattempo una brutta piega. Per il resto una Juve troppo brutta per essere vera che ha rischiato di compromettere in maniera importante il cammino in Champions League. A dare una scossa nel secondo tempo ci ha pensato l’ingresso in campo di Higuain decisivo per dare profondità al gioco bianconero e aumentare il peso specifico della squadra davanti. La doppietta de la “Joya” (il migliore in campo) ha fatto il resto certificando l’ennesima rimonta stagionale della Vecchia Signora e regalando alla squadra bianconera un’altra vittoria di misura.
 
Obiettivo primo posto - Era troppo importante vincere questa partita e lo sapeva bene anche Sarri che, nel corso della conferenza pre-match, aveva provato a mettere tutti in guardia invitando a non sottovalutare assolutamente gli avversari. Parole che però erano passate quasi in secondo piano dinanzi alle dichiarazioni di Cristiano Ronaldo che di fatto hanno cancellato Allegri promuovendo in pieno il cambiamento tecnico e tattico in essere alla Juventus. Giocando ogni tre giorni il rischio di incappare in una serata negativa c’è sempre. La fortuna (ma soprattutto bravura) della Juventus è stata quella di essere riuscita comunque a portare a casa i tre punti nonostante la prestazione negativa in termini di gioco espresso. Con questa vittoria la squadra bianconera opziona in maniera importante il passaggio del turno puntando a giocarsi il primo posto contro l’Atletico Madrid come d’altronde era nelle previsioni del girone sin dal giorno del sorteggio. Bene l’esperimento ripetuto, a piccole dosi, del tridente Dybala-Higuain-CR7 anche se Cristiano Ronaldo ha vissuto serate certamente migliori di questa in Champions League. Da riprovare sicuramente in futuro anche il centrocampo tutta qualità Bentancur-Pjanic-Rabiot che ha elevato in maniera importante il livello di gioco nella fase nevralgica del campo nel momento topico della sfida.La strada imboccata dalla nuova Juve di Sarri continua ad essere quella giusta ma in Europa bisogna fare sicuramente più attenzione perché troppo spesso a determinare l’esito di una sfida in Champions League basta davvero il minimo particolare.

Applausi per Dybala - La standing ovation regalata dallo Stadium a Paulo Dybala in occasione della sua sostituzione con Bernardeschi nel finale di gara è quanto di più meritocratico visto ed ascoltato in campo della partita di ieri sera. D’altronde è stata sicuramente la serata del numero 10 bianconero, il suo momento di gloria massimo in stagione. E pensare che, come già ricordato più volte, Dybala ha rischiato davvero di non giocare più in questa Juventus per andare a fare il fenomeno altrove. Sarebbe bastato che in estate avesse accettato le lusinghe esterne nei giorni in cui la dirigenza bianconera, alla ricerca ossessiva di plusvalenze, l’aveva chiaramente esposto in vetrina con il cartello “vendesi”.
Per fortuna di tutti però, per il calciatore, per il calcio italiano italiano e sopratutto per i tifosi juventini, che poi alla fine è saltato tutto altrimenti adesso staremmo qui a mangiarci le mani. 
 

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