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  • Juventus, Perin come Zenga: ecco perché ruberà il posto a Szczesny

    Juventus, Perin come Zenga: ecco perché ruberà il posto a Szczesny

    • Giancarlo Padovan
    Siete proprio sicuri che Wojciech Szczesny sarà il portiere titolare della Juve nella stagione che va ad incominciare? Io no. E voglio spiegare il perché a distanza di quasi un mese (era il 12 giugno) da quando scrissi un pezzo che già andava in controtendenza. Il titolo spiegava: “Perin non è la riserva di Szczesny: Allegri ha venti titolari”. La mia idea si è rafforzata dopo il pessimo Mondiale del polacco e qualche errore (una papera in particolare) nella partita pre-stagionale con il Real Madrid.

    Una cosa è sicura: la Juve ha due ottimi portieri e nessuno a priori è la riserva dell’altro. Tuttavia, in questo momento, non si sa ancora se chi comincia (mettiamo Szczesny) riesca ad essere intoccabile per l’intera stagione. Io avevo preconizzato che no, cioé che avrebbero giocato sia l’uno che l’altro, dividendosi la porta con lo stesso criterio con cui, nella stagione scorsa, Buffon l’aveva divisa con Szczesny. Quello di cui adesso non sono più sicuro è che sia il polacco a partire favorito. Troppi i suoi errori e solo intermittente la sicurezza anche negli interventi meno complicati.

    È pensabile che Szczesny soffra la pressione di chi lo incalza dalla panchina? Io credo di sì, visto che la cosa si è verificata anche in Nazionale. Lì, a insidiare Szczesny c’era Fabianski, a lungo titolare prima di lui. E’ successo così che, dopo le prime due gare che hanno decretato l’eliminazione da Russia 2018, Fabianski ha preso il posto di Szczesny e la Polonia ha pure vinto. Per dirimere i miei dubbi ho lasciato a Carmelo Roselli, preparatore dei portieri con una lunga militanza in serie C (l’anno scorso a Reggio Calabria), l’analisi tecnica dei due portieri.

    Questo il suo giudizio: "Sono due elementi con caratteristiche completamente diverse. Perin è più elastico, più esplosivo. Szczesny è più statico e meno propenso all’attacco della palla. Uno, Perin, non ha paura di affrontare l’uno contro uno. L’altro, Szczesny, predilige la parata a croce o in spaccata".
    E qui scatta una considerazione di ordine tattico: con una linea di difesa alta, come spesso è quella della Juve, quale dei due sarebbe preferibile? Io non ho dubbi nell’indicare Perin, proprio perché ricordo il primo gol subito da Szczesny al Mondiale quando mancò l’uscita fuori dall’area (fu troppo esitante) su sciagurato retropassaggio di un compagno. 

    Qual è, invece, la dote che il portiere polacco ha in maniera maggiore rispetto a Perin e a molti altri colleghi di ruolo? Roselli non ha dubbi: “Un grandissimo posizionamento, è questo che lo rende un elemento di prima qualità”. Perin, invece, “ha una frequenza più rapida, possiede una maggiore coordinazione ed è più abile negli spostamenti”. Insomma mi pare chiaro: Perin è più Albertosi o Zenga, Szczesny più Zoff o Pagliuca.

    Problemi per Allegri? Formalmente nessuno perché all’inizio il polacco dovrebbe stare davanti all’ex genoano sia perché ha già un anno di Juve sulle spalle, sia perché i patti con  il club erano chiari. Però il calcio è materia mutante, le valutazioni fluttuano, le certezze vengono spesso abbattute da un colpo di vento. E anche la sacralità del numero 1 - alla Juve come altrove - sta venendo meno. Nulla è immutabile, nulla è immodificabile e Allegri, proprio con Buffon e Szczesny, ha dimostrato che quello del portiere è un ruolo come un altro, che la competitività tra due soggetti non gli è estranea, che la tranquillità del titolare non è una rendita di posizione. Gioca chi sta meglio, gioca chi offre maggiori garanzie, gioca chi è più funzionale all’avversario, perché sono quasi trent’anni che il portiere ha smesso di usare solo le mani, ma chi racconta calcio sembra non essersene accorto. Il portiere para, è ovvio, ma esce anche fuori dall’area, anticipa, accorcia, contrasta, gioca di piede e anche di testa. E’ (deve essere) sempre più completo. E a me Perin - almeno per il momento - sembra meglio definito di Szczesny.

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