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  • Juve, vittoria di rigore, ma il secondo è dubbio. Tre gol, passivo troppo pesante per una buona Fiorentina

    Juve, vittoria di rigore, ma il secondo è dubbio. Tre gol, passivo troppo pesante per una buona Fiorentina

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Sarrismo? No, rigorismo. E, di conseguenza, ronaldismo. La Juventus ha battuto la Fiorentina con due calci di rigore, trasformati in gol da quella sentenza chiamata Cristiano Ronaldo e poi con un colpo di testa di De Ligt che ha dato al risultato un aspetto davvero troppo severo per i viola. Còmmisso, a fine gara, ha attaccato l’arbitro Pasqua e la Juve per i due rigori. Sul primo (deviazione di mano di Pezzella su tiro di Pjanic) nessun dubbio, sul secondo (intervento di Ceccherini su Bentancur) molti di più. In tutt’e due i casi Pasqua ha fatto ricorso al Var. Come risultato, la risposta alla sconfitta di Napoli è arrivata, come gioco no. Come gioco la Juve non ha incantato come il 3-0 farebbe pensare. La sua manovra è stata lenta, raramente brillante. In certi momenti, la Fiorentina è piaciuta di più. Ha creato alcune buone occasioni, poteva andare in vantaggio, ma alla fine è stata piegata da due rigori e, come detto, lo 0-3 finale è una punizione eccessiva. Per i bianconeri è la vittoria numero 1.600 in Serie A, giunta anche senza le maglie a strisce forse per far felice Sarri che aveva evidenziato la differenza nel numero dei rigori concessi alla sua squadra. Sono arrivati anche con le maglie a scacchi...

    POSSESSO JUVE, OCCASIONI VIOLA -  La Juve ha preso la palla al 1' con l’intento di portarla a spasso nella metà campo della Fiorentina. Che invece, quando l’ha recuperata, ha messo in seria difficoltà la difesa bianconera. Al 45', il possesso palla juventino era vicino all’80%, ma rigore di Ronaldo a parte, le occasioni più nitide erano state della Fiorentina, non a caso il miglior giocatore della Juve era il suo portiere Szczesny.

    CAMBI E IDEE - A Iachini non mancava solo mezza squadra, mancava la più forte mezza squadra: il miglior difensore-marcatore Caceres, il miglior centrocampista Castrovilli, il miglior giocatore in assoluto Ribery, oltre a Milenkovic e ai due nuovi acquisti Duncan (vicino al rientro) e Kouamé (se ne riparla a fine stagione). Nonostante tutte queste assenze, il tecnico viola ha fatto un’altra variazione, mettendo Ghezzal e non Badelj al fianco di Pulgar. Dopo averlo schierato, sempre per l’assenza di Castrovilli, a San Siro in Coppa Italia contro l’Inter, il croato è rimasto fuori: è una bocciatura. La gara dei viola sul piano tattico (diciamo come organizzazione difensiva) era eccellente, a cominciare dal lavoro dei due attaccanti che chiudevano la linea di passaggio a Pjanic, capace di toccare appena 41 palloni nel primo tempo, meno di altri sei suoi compagni. Come difensore di centrosinistra, Igor, al debutto in viola, si è inserito subito molto bene, presentandosi con una chiusura su Higuain in area. Su quel lato, il lavoro dell’ex spallino e di Dalbert era pesante: dovevano interrompere la catena, fatta di guizzi, di scatti e di dribbling formata da Cuadrado e Douglas Costa.

    IL TRIDENTE PER ALLARGARE - Anche Sarri ha messo qualcosa di suo nella scelta finale: niente trequartista, niente Dybala, ma spazio al tridente con Douglas Costa a destra, Higuain centravanti e Ronaldo a sinistra. L’intento era chiaro e si poteva intuire dalle parole del tecnico juventino alla vigilia, quando aveva parlato della densità e del “traffico” nella difesa viola. Con la velocità del brasiliano, voleva allargarla, possibilmente aprirne dei varchi sull’esterno, e  Douglas Costa, di nuovo titolare dopo un girone intero (l’ultima dall’inizio era stata proprio al Franchi), ha attaccato a fondo: il 51 per cento delle azioni offensive sono nate su quella fascia brasil-colombiana. Le difficoltà bianconere erano più evidenti in Higuain, rimasto imbottigliato, e Ronaldo che per tutto il primo tempo si è visto solo per un colpo di tacco e il calcio di rigore.

    LA NONA DI CR7 - Szczesny ha fatto la prima bella parata all’8' su tiro dal limite di Pulgar e dopo un’occasione sciupata da Pjanic su assist di Cuadrado, sono arrivati i 3 minuti che potevano cambiare la gara. Il portiere polacco è stato fenomenale su un colpo di tacco di Chiesa, molto bravo su un tiro al volo dalla distanza di Lirola e fortunato sul cross a pelo d’erba di Pulgar che Cutrone e Chiesa per un soffio non hanno corretto in porta. In quei duecento secondi è emersa di nuovo tutta la difficoltà della Juve quando deve difendersi in area e in spazi stretti. Se si esclude le continue e veloci incursioni di Cuadrado sulla destra, la manovra della squadra di Sarri non era brillante e non aveva la velocità necessaria per schiodare la difesa viola. Serviva qualcosa di particolare per venire a capo di una gara che si stava facendo complicata. E’ successo al 37': botta dal limite di Pjanic, tocco di mano di Pezzella, Pasqua richiamato al Var da Calvarese, rigore, trasformazione di Ronaldo, a segno per la nona gara di fila, il record di Batistuta e Quagliarella (11 consecutive) è vicino. Qualche minuto prima è rimasto un dubbio per un contatto in area viola di Igor su Ronaldo.

    TRIDENTI VIOLA - Per i primi 20' del secondo tempo non c’è stata Juve, ma solo Fiorentina con due occasioni create da Benassi. Ma dopo il buon periodo viola, sono stati i campioni d’Italia ad avvicinarsi davvero al 2-0, evitato con una prodezza di Dragowski su tocco in area piccola di Higuain. Qualche minuto prima, Iachini aveva cambiato l’assetto con Vlahovic al posto di Ghezzal e con la squadra schierata col 3-4-2-1, con Chiesa e Vlahovic alle spalle di Cutrone, poi sostituito da Sottil con Vlahovic prima punta. Un trio di ragazzini, il più vecchio era Chiesa, classe ‘97, Sottil ‘99, Vlahovic 2000. Sarri ha risposto con Dybala al posto di Higuain.

    PEZZELLA IN CRISI - Uno spunto di Bentancur ha portato al secondo rigore: l’uruguayano ha saltato Pezzella al limite dell’area di rigore come un birillo (l’argentino è andato fuori tempo e ha cercato di marcarlo col tacco...) e quando Ceccherini l’ha affrontato, ha dovuto allargare il braccio. Stavolta Pasqua ha fischiato subito il rigore, Calvarese l’ha richiamato al Var perché stabilisse se era un intervento grave (evidemente qualche dubbio ce l’aveva anche lui) e se fosse dentro l’area. Davanti al monitor Pasqua ha confermato la decisione e anche il secondo rigore è stato firmato da Ronaldo. In pieno recupero, il 3-0 di testa di De Ligt su angolo di Dybala. Così è finita la terribila gara di Pezzella che, in ordine cronologico, ha provocato il primo rigore, ha causato il secondo facendosi saltare troppo facilmente da Bentancur e ha perso De Ligt sul 3-0.


     

    IL TABELLINO 
    Juventus-Fiorentina 3-0
    Marcatori: p.t. 40' Ronaldo rig. (J); s.t. 35' Ronaldo rig. (J), 46' De Ligt (J).
    Assist: s.t. 46' Dybala.
    Juventus (4-3-3): Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Bonucci, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic, Rabiot (43' s.t. Matuidi); Douglas Costa (38' s.t. Bernardeschi), Higuain (22' s.t. Dybala), Ronaldo. A disp. Buffon, Pinsoglio, De Sciglio, Ramsey, Rugani, Coccolo. All. Sarri.
    Fiorentina (3-5-2): Dragowski; Ceccherini, Pezzella, Igor; Lirola (44' s.t. Agudelo), Benassi, Pulgar, Ghezzal (15' s.t.Vlahovic), Dalbert; Chiesa, Cutrone (28' s.t. Sottil). A disp. Terraciano, Brancolini, Badelj, Venuti, Dalle Mura, Terzic. All. Iachini.
    Arbitro: Pasqua di Tivoli.
    V.A.R.: Calvarese di Teramo.
    Ammoniti: p.t. 33' Chiesa (F), 35' Bonucci (J), 39' Pezzella (F); s.t. 5' Ghezzal (F), 34' Ceccherini (F).

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