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L'attacco dell'Inter è un pianto: Spalletti, perché togliere Politano?

L'attacco dell'Inter è un pianto: Spalletti, perché togliere Politano?

  • Alberto Polverosi
    Alberto Polverosi
Non c’è niente da fare, contro il Sassuolo per l’Inter è sempre un problema. Stavolta è pure andata bene ai nerazzurri che, dopo aver perso 7 partite delle ultime 8 contro gli emiliani, hanno evitato l’ottava sconfitta per accontentarsi di un misero 0-0. E questo grazie ad almeno due prodezze di Handanovic. All’Inter è mancata la qualità del gioco, al Sassuolo la cattiveria in area avversaria. La Roma, pur sempre molto distante (-7), ha rosicchiato 2 punti ai nerazzurri che oggi rischiano di perdere ulteriore contatto dal Napoli. Anzi, questa è la speranza dell’Inter, perché se invece al San Paolo vince la Lazio, se la ritrova a -5. Il Sassuolo, viceversa, con lo 0-0 mette fine alla crisi di una difesa che nelle precedenti tre partite ufficiali (Coppa Italia compresa) aveva incassato 11 gol.

ICARDI DOV’ERA? - Anche se nel primo tempo c’è stato un sostanziale equilibrio, se Inter e Sassuolo si sono divise il numero e la pericolosità delle occasioni, qualcosa non tornava nella squadra di Spalletti. Al 45', Berardi aveva concluso cinque volte verso la porta di Handanovic, tre tiri fuori e uno parato dallo sloveno. Icardi, invece, non era riuscito a toccare un solo pallone nell’area di rigore degli emiliani e non era mai arrivato alla conclusione. Per rendere un’idea più precisa della difficoltà dell’Inter nel rintracciare il suo centravanti e coinvolgerlo nel gioco, basta ricordare che in quei primi 45' il nerazzurro che aveva giocato più palloni era Brozovic, con 59 tocchi, Icardi era quello che ne aveva toccati di meno: 9. Questa linea di grigiore non cambierà nella ripresa. Era come se Maurito non conoscesse l’Inter e soprattutto era come se l’Inter non riconoscesse il suo capitano. Del resto non può essere un caso se la squadra di Spalletti, terza in classifica, ha solo il sesto attacco della Serie A. 
   
INTER SENZA QUALITA' - Lo sviluppo della partita era apparso chiaro fin dall’inizio, l’Inter teneva palla e il Sassuolo attaccava in contropiede. Solo che al possesso palla nerazzurro (58 per cento nel primo tempo) mancava la qualità delle giocate, mancanza dovuta alle caratteristiche degli interpreti: Brozovic senza lampi, Vecino e Joao Mario impossibilitati, per carenza della tecnica necessaria, di saltare l’uomo. Il Sassuolo, invece, creava il suo gioco con una piacevole dinamica di movimenti: Sensi, messo davanti alla difesa, faceva partire l’azione che Locatelli, Duncan e Boateng ricucivano per Berardi e (più raramente) Djuricic.
   
LE OCCASIONI - Il primo quarto d’ora è stato tutto del Sassuolo: 4 tiri a 0. E anche la prima occasione, che resterà anche la più nitida, l’ha creata la squadra emiliana e l’ha sbagliata Locatelli con un sinistro in piena area ma con la mira imprecisa, poi Vecino (colpo di testa alto), Berardi e Boateng con parate di Handanovic, ancora Berardi (alto), infine la palla-gol dell’Inter con l’ex Politano a cui Consigli ha chiuso la porta con una prodezza. Politano è stato l’interista più pericoloso ed è successo intorno al 30', quando Djuricic e Locatelli hanno lasciato Rogerio da solo nell’uno contro uno con l’ex neroverde. Per questa ragione, e dopo il giallo che Rogerio prenderà per fermare Politano, dopo un’ora di partita De Zerbi farà entrare Boga al posto di Djuricic.
   
IL CONTROLLO DI SENSI - L’avvìo della ripresa (e soprattutto il finale) è stato tutto emiliano con il controllo delle operazioni di Sensi, un giocatore che continua a crescere per qualità e personalità. In quella prima parte di secondo tempo il Sassuolo è andato a un passo dal gol con un colpo di testa di Boateng su cross di Locatelli: Handanovic ha fatto l’Handanovic e ha tolto dalla sua porta la palla dello 0-1.
   
DENTRO NAINGGOLAN - Spalletti non poteva essere soddisfatto, per questo ha messo Nainggolan al posto del monocorde Joao Mario. In mezzo al campo, il Sassuolo continuava a farsi preferire nettamente all’Inter. Duncan e Sensi (già ammonito e diffidato, avrebbe saltato comunque la prossima gara col Cagliari) sono usciti nel giro di 3 minuti perché non stavano bene, al loro posto sono entrati Bourabia e Magnanelli. Il doppio cambio non ha tolto pericolosità al Sassuolo, anzi.
   
10 MINUTI PER LAUTARO - Icardi era riuscito a colpire la prima (e sarà pure l’unica) palla in area dopo 70 minuti, una girata di testa finita lontano dalla porta di Consigli. L’Inter davanti era un pianto, a 10' dalla fine Spalletti ha fatto due cambi, Borja Valero al posto di Vecino e soprattutto Lautaro Martinez per Politano, l’attaccante più pericoloso dell’Inter (a differenza di Icardi e Perisic), l’unico che doveva restare in campo. Uscito lui, Rogerio non ha avuto più difficoltà nella sua zona ed ha liberato Boga, entrato per proteggerlo. Boga si è trasformato in attaccante puro e per due volte, con le sue iniziative, il Sassuolo ha costruito negli ultimi minuti due clamorose palle-gol, sulla prima ha sbagliato Boateng, sulla seconda di Locatelli è stato fenomenale Handanovic, tanto per cambiare...
   
CON I BAMBINI - E’ vero che in uno stadio quasi vuoto è difficile immaginare una partita di calcio, perdipiù se quello stadio è San Siro, storicamente sempre pieno o quasi. Ma il coro di voci bianche degli 11.000 bambini che l’Inter ha voluto ospitare lanciando contemporaneamente la campagna del BUU, Brothers Universally United, può aiutare quelle menti bacate che hanno ridotto così San Siro. I bambini hanno seguito la partita con passione e questo è piaciuto anche ai giocatori, per la prima volta nella loro carriera solo applauditi e mai insultati.



IL TABELLINO

Inter-Sassuolo 0-0

INTER (4-3-3):
 Handanovic; D'Ambrosio, De Vrij, Skriniar, Asamoah; Vecino (Dal 36' s.t. Borja Valero), Brozovic, Joao Mario (Dal 15' s.t. Nainggolan); Politano (Dal 36' s.t. Lautaro), Icardi, Perisic. (A disp. Padelli, Vrsaljko, Gagliardini, Ranocchia, Miranda, Dalbert, Candreva). All. Spalletti.

SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Lirola, Magnani, Peluso, Rogerio; Duncan (Dal 28' s.t. Bourabia), Sensi (Dal 31' s.t. Magnanelli), Locatelli; Berardi, Boateng, Djuricic (Dal 17' s.t. Boga). (A disp. Satalino, Pegolo, Lemos, Matri, Babacar, Ferrari, Dell'Orco, Adjapong, Brignola). All. De Zerbi.

ARBITRO: Pairetto (assistenti De Meo e Marrazzo, quarto uomo Forneau, addetti VAR Banti e Vivenzi). 

AMMONITI: 32' p.t. Sensi (S), 5' s.t. Brozovic (I), 6' s.t. Rogerio (S), 48' s.t. Peluso (S). 

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