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  • La buonanotte di Bernardini: si fa presto a dire amico, una parola troppo seria

    La buonanotte di Bernardini: si fa presto a dire amico, una parola troppo seria

    • Marco Bernardini

    La buonanotte è un amico. Termine troppo importante per essere speso
    con leggerezza. Il giorno che se ne sta andando è stato ufficialmente
    dedicato all’amicizia, in tutto il mondo. Immagino la tempesta di “tweet”
    e di “emoticon” scatenata in Rete. Caro amico ti scrivo…..messaggi
    indirizzati a perfetti sconosciuti riuniti in “gruppi” su “Whatsapp”
    . Il
    passepartout per entrare nella stanza dove possiamo illuderci di non
    essere da soli. Conoscenze, spesso superficiali, ma non amicizia.

    Un amico non è virtuale. E’ la colonna portante della nostra esistenza. Condivisione, tolleranza, parità di ruolo, saper tacere, sorrisi, lacrime, risate, dover mai dire mi spiace, saper chiedere scusa. C’è chi lo chiama amore. E’ molto di più. E’amicizia. Un amico è un tesoro inestimabile. Merce rara. Spesso unica.


    Io sono fortunato. Da cinquant’anni. Da quando conobbi Darwin
    Pastorin a “Tuttosport”. Il vero erede di Caminiti, oggi scrittore di libri
    bellissimi. Il direttore Piero Dardanello ci aveva ribattezzati Zico (lui)
    Socrates (io). Non abbiamo mai smesso di giocare insieme
    . Con le parole
    e con la fantasia. Senza bisogno del telefonino. Tra amici basta il pensiero.
    Anche da lontano.

    Ascolta "Si fa presto a dire amico. È una parola troppo seria" su Spreaker.


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