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  • La controffensiva di Facebook al governo australiano: bloccata la possibilità di condividere link
La controffensiva di Facebook al governo australiano: bloccata la possibilità di condividere link

La controffensiva di Facebook al governo australiano: bloccata la possibilità di condividere link

  • Luigi Calligari
    Luigi Calligari
È una vera e propria guerra senza esclusione di colpi quella che sta andando in scena tra l’Australia e Facebook. La causa della disputa riguarda la possibilità di informare e far condividere le notizie a tutti i cittadini che vogliono informarsi su ciò che accade in tutto il mondo, e allo stesso tempo, gestire il guadagno economico che viene generato da tutto il traffico prodotto da queste notizie. Il primo atto della sfida è del governo australiano. Infatti, a Canberra hanno scelto di modificare il Consumer Act 2010, in modo da aiutare gli editori dei giornali, che da tempo lamentano il fatto che i giganti come Facebook e Google si appropriano delle loro notizie per farle proprie e ricondividerle, senza pagare il giusto prezzo al lavoro svolto dai giornalisti. Quindi per poter utilizzare quelle determinate notizie, secondo le modifiche pensate dal governo australiano, è necessario corrispondere una determinata somma.

A questo proposito però, non si è fatta attendere la replica da parte del social network diretto da Mark Zuckerberg. Come presa di posizione, Facebook ha bloccato a tutti gli utenti e le pagine del continente australiano la possibilità di condividere i link, mettendo in atto una ferma opposizione alla legge del governo australiano. Va detto però che questa contestata modifica al Consumer Act 2010 non è stata approvata in via definitiva, perché dal governo australiano pensavano di poter arrivare ad un accordo che avrebbe spinto Facebook e Google a pagare le cifre pattuite.

Per quanto riguarda Google, le trattative sembrano andare in questa direzione, in modo da scongiurare di dover rimuovere diverse voci di ricerca, fondamentali per il mercato australiano. Facebook invece, a differenza di chi pensava che fosse soltanto una minaccia per abbassare le pretese del governo australiano, sta perseguendo la linea dura nei confronti di questo discusso provvedimento, che viene giudicato in maniera negativa, evidenziando i guadagni che il social permette a tutti i suoi utenti direttamente impegnati nella diffusione delle notizie.

La battaglia tra i giganti del web e gli editori va avanti ormai da diversi anni, da quando internet è entrato nelle case di tutti noi. È quanto mai importante pensare ad una riforma che possa tenere in considerazione le esigenze di tutti i soggetti impegnati nella situazione, in modo da raggiungere un accordo soddisfacente per tutti. Nel frattempo, siamo certi che tra Facebook e il governo australiano continueranno queste schermaglie. 

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