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  • La difesa balla, Ronaldo guarda: la Juve di Sarri è una pena e rischia la figuraccia coreana

    La difesa balla, Ronaldo guarda: la Juve di Sarri è una pena e rischia la figuraccia coreana

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Niente di Sarri, poco di buono. La Juventus formato asiatico - ultima tappa Seul - evita la figuraccia davanti al Team K League, la selezione dei migliori elementi del campionato della Corea del Sud, grazie a due ragazzini (Muratore che pareggia all’inizio, Pereira che lo fa alla fine) e ad un vecchio bucaniere (Matuidi) che accorcia di spalla su cross di Bernardeschi. Finisce 3-3, ma anche se avesse vinto (e nel finale ha avuto due opportunità ancora con Bernardeschi) la Juve sarebbe stata giudicata insufficiente comunque. Intanto perché non si può cominciare le partite sempre in svantaggio (è successo con Tottenham, Inter e Team K) e poi perché in tre gare non si può nemmeno avere subito già sette gol.

    Contro il Team K, Rugani (pessimo) ha affiancato De Ligt (discreto), ma oltre a Beruatto (a sinistra), che ha lasciato il posto a Coccolo (65’), è mancata l’intera fase difensiva della squadra. Giusto scalare in avanti quando si perde palla, ma senza compromettere il controllo della zona e senza provocare voragini. Il secondo gol (Cesinha) è nato proprio da un intervento maldestro di Beruatto (ha tentato l’anticipo, ma la palla è carambolata sull’avversario) peggiorato dalla mancata chiusura di Rugani. Il brasiliano Cesinha, in diagonale da dentro l’area, ha trafitto Pinsoglio.

    Si era allo spirare del primo tempo (45’) e la Juve aveva fatto sincera pena. Sarà stato perché mancava Ronaldo (in panchina per tutta la gara), sarà stato per via di un’umidità spossante, sarà stato perché la partita con l’Inter, agonisticamente seria, si è giocata solo due giorni fa, sta di fatto che il vantaggio dei coreani (ma giocavano anche australiani, brasiliani e statunitensi) era del tutto consono alla gara.

    Sarri, in porta ha alternato Szczesny, Pinsoglio e Buffon (mezz’ora a testa), a destra ha rimesso Cancelo, in mezzo Pjanic con Emre Can e Muratore ai lati, davanti Bernardeschi, Higuain e Mandzukic. Il croato, per l’occasione anche capitano, è stato il peggiore di tutti, seguito da Pjanic e, come detto, da Rugani. Higuain ha la gravissima colpa di essersi fatto sottrarre la palla da Osmar (7’) che ha fruttato il primo gol (grande conclusione all’incrocio), ma anche il merito, due minuti dopo, di avere scodellato l’assist per il pareggio di Muratore, l’unica volta in cui si sia visto qualcosa che vagamente assomigli al gioco di Sarri. Palla a terra e una fitta ridda di passaggi di prima che hanno coinvolto Pjanic, Mandzukic e appunto Higuain.

    Pinsoglio ha beccato due gol: quello di Cesinha e quello del neo entrato Taggart, ad appena quattro minuti dall’inizio della ripresa. Non è una colpa, solo un dato cronistico. Va da sè, però, che con il Buffon attuale (due interventi sicuri), la Juve è più tranquilla che con Szczesny. Lo dico perché non ero per nulla d’accordo con il rientro di Buffon, invece le parate stanno dimostrando che lui è ancora un grande portiere. Sotto per 3-1, cioé a figuraccia quasi completata, la Juve si è scossa e a mezz’ora dalla fine, con Buffon sono entrati Bonucci per Rugani, Rabiot per Pjanic (troppe palle perse, troppe palle prevedibili, troppo lento per tutto), Matuidi per Emre Can.

    Al 70’ Mavididi per Higuain (una bella girata da fermo, a parte l’assist) e, soprattutto Pereira per Muratore. Magicamente ha preso a giocare anche uno dei più stanchi (Bernardeschi) e la Juve ha schiacciato l’avversario. Nulla di trascendentale perché il ritmo non avrebbe potuto impennarsi, ma un fremito si è notato. Certo, il gioco è un’altra cosa. Tuttavia se restiamo sul piano delle giocate individuali, quella di Pereira va raccontata e sottolineata. Servito da Mandzukic in area, il ragazzo ha fatto tunnel ad un avversario, ripreso palla e scavalcato il portiere con un colpo sotto. Il tutto in meno di tre metri. Gol memorabile in quanto tale, anche se la circostanza è e resta un’amichevole.

    Forse per Sarri meglio cedere Kean (l’Everton è disposto a pagarlo trenta milioni) e puntare proprio su Mavididi (un tiro salvato dal portiere arcuandosi) e su Pereira. Anzi, a questo proposito, sarebbe bene liberarsi anche di Mandzukic. Il problema è che nessuno lo vuole. Meno che mai se gioca come a Seoul.

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