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  • La Juve è senza terzini: da Demiral a Emre Can, tutte le idee di Sarri

    La Juve è senza terzini: da Demiral a Emre Can, tutte le idee di Sarri

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    La Juve non ha più terzini. Infortunati De Sciglio e Danilo, Alex Sandro richiamato in Brasile per un lutto (in dubbio la sua presenza con la Spal), a Sarri non restano che Cuadrado (adattato e adattabile) e una sfilza di centrali: Bonucci intoccabile, De Ligt indispensabile, Demiral inguardabile, Rugani arruolabile. Chiellini, come si sa, tornerà a marzo. Non esattamente la situazione migliore alla vigilia di un trittico che prevede la Spal e il Bayer Leverkusen in casa e la trasferta-verità a San Siro con l’Inter. La certezza è che De Sciglio e Danilo si rivedranno dopo la sosta per le nazionali (quindi nessun recupero è previsto), l’eventualità è che prima dell’Inter, con impegni così ravvicinati, qualche altro si possa far male.

    Chiamare sul banco degli Paratici non è sbagliato, ma inutile: il mercato ha portato eccedenze a centrocampo e in attacco, ma sugli esterni bassi la Juve aveva gli uomini contati. Si tratta, per di più, di calciatori inclini all’infortunio muscolare (De Sciglio l’esempio più eclatante) e poco abituati alla continuità (Danilo). Serviva almeno un doppione a testa, ma Spinazzola è stato ceduto alla Roma (tra l’altro si è infortunato con l’Atalanta) e il giovane Pellegrini, sopravvalutato in funzione-plusvalenze, è andato al Cagliari. Non che quest’ultimo fosse la soluzione ideale, ma almeno conosceva il ruolo.

    Può Sarri rovesciare con un colpo d’ingegno una situazione oggettivamente critica? Mai come questa volta dipende da lui. La prima idea che, al suo posto, prenderemmo in considerazione è la difesa a tre con Bonucci, De Ligt e Rugani. Cuadrado esterno a tutta fascia a destra, Bernardeschi (o Alex Sandro, dipende da come e quando torna) a sinistra. Va considerato che il brasiliano, assai poco brillante a Brescia, finora ha giocato sempre e un turno di riposo, in coincidenza con i suoi problemi familiari, gli gioverebbe.

    Se conosco bene Sarri, però, l’ipotesi di una difesa a tre non viene contemplata tra le possibilità. Molti tecnici, infatti, la abbinano ad un’idea rinunciataria sul piano del gioco e l’allenatore della Juve è certamente tra questi. Avete mai visto Sacchi o Ancelotti o Sarri stesso difendere con tre centrali? Neppure in caso di inferiorità numerica determinata dall’espulsione di un centrale: per ripristinare la linea a quattro, questi allenatori preferiscono togliere un attaccante o un centrocampista. Tuttavia l’intransigenza ideologica, una tantum, cioé una sola volta nella vita, dovrebbe lasciare il passo al realismo. Sia perché non esiste un solo modo di giocare, sia perché le necessità a volte costringono a essere prammatici. E, però, se un allenatore non è convinto di determinate scelte come fa a trasmetterle ai propri giocatori?

    In casi come questi, Allegri avrebbe schierato la squadra come fece nella gara di ritorno con l’Atletico Madrid, l’anno scorso, senza paura di immettere Emre Can tra difesa e centrocampo. A questo proposito il tedesco, pur in rotta di collisione sia con Sarri sia con la società per non essere stato messo in lista Champions, potrebbe fornire un’alternativa se l’allenatore bianconero non volesse schiodarsi dalla zona a quattro. Inserirlo a destra, con Cuadrado a sinistra, non è un’ipotesi così astrusa visto che Can è un poliedrico e i ruoli difensivi in carriera li ha coperti quasi tutti.

    Se non si vuole arrivare a questo, penso che la conversione di uno dei centrali di riserva (Demiral e Rugani) al ruolo di esterno basso, a destra o a sinistra, non sarebbe una scelta scandalosa. E’ vero che la Juve ci rimetterebbe in dinamismo, ma ci guadagnarebbe in copertura. Quel che propongo, in pratica, è una difesa a quattro con tre marcatori puri (i due centrali più un esterno). Sarri avrebbe salvato le apparenze, ma la sostanza sarebbe mutata. A questo proposito, tra l’altro, mi sembra che l'allenatore stia lavorando con Demiral spostato a fare l’esterno. Nell’uno contro uno, come dimostrato contro il Verona, il turco patisce gli avversari scaltri e guizzanti perchè non gli danno riferimento. Decentrato, invece, un riferimento ce l’avrebbe: è la linea laterale, per antonomasia la prima amica dei difensori.

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