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  • La Juve senza Ronaldo ritrova il bel gioco. Sarri aspetta l'Inter col sorriso
La Juve senza Ronaldo ritrova il bel gioco. Sarri aspetta l'Inter col sorriso

La Juve senza Ronaldo ritrova il bel gioco. Sarri aspetta l'Inter col sorriso

  • Alberto Polverosi
    Alberto Polverosi
La Juventus senza Ronaldo torna in testa al campionato e può aspettare col morale alto il risultato dell’Inter che ospita la Lazio. Ci torna con una vittoria a Brescia più convincente, sul piano del gioco, di quella sul Verona. Stesso risultato, stessa rimonta (da 0-1 a 2-1), ma stavolta ha meritato i tre punti per la quantità e la qualità delle occasioni da gol. Tuttavia i problemi dei campioni d’Italia non sono completamente risolti: pur producendo un gioco di buon livello (68 per cento di possesso palla e 700 passaggi, assai più del doppio del Brescia), la squadra di Sarri continua a subire troppo. In 5 delle 6 gare ufficiali di questa stagione, ha subìto almeno 10 tiri (16 a Brescia) ed era dal campionato 2015-16 che non incassava almeno 5 gol nelle prime 5 giornate. E’ un dato su cui Sarri rifletterà. Stavolta, dopo aver meritato il 2-1, ha permesso al Brescia di rientrare in partita con tre conclusioni, una di queste (di Martella) assai pericolosa.

IL RITORNO DI BALOTELLI - Sono passati 1.228 giorni dalla sua ultima partita italiana in una squadra italiana. Il 21 maggio 2016 Mario Balotelli entrò in campo all’Olimpico negli ultimi minuti della finale di Coppa Italia persa dalla sua squadra, il Milan, contro la Juventus. Il ritorno ancora contro la Juventus e ancora con una sconfitta. Non ha fatto una grande partita, del resto non giocava da quattro mesi, ci ha provato su punizione un paio di volte, ma deve aspettare ancora per raggiungere la condizione migliore. Meritava più lui la sostituzione, invece Corini ha fatto uscire Donnarumma per far entrare Matri.

IL GOL DI DONNARUMMA - Il Brescia ha segnato al primo attacco, ma è stato un attacco congegnato bene. E’ partito con Tonali, palla al centro per Romulo che De Ligt ha controllato a distanza, da Romulo tocco a destra per Donnarumma marcato frontalmente da Alex Sandro. E’ stato a quel punto che la Juve ha commesso il primo errore: Bisoli ha fatto la sovrapposizione alla destra dell’attaccante bresciano, Rabiot non l’ha seguito, Alex Sandro è rimasto a metà strada, si è staccato di un metro da Donnarumma per coprire Bisoli e in quel momento Donnarumma ha fatto partire il tiro che Szczesny si è fatto passare fra le mani. Errore tecnicamente grave del polacco. Errore tatticamente da matita blu per Rabiot.

IL RITORNO DELLA JUVE - Preso il gol dopo 4', la Juve è entrata in partita. Lo ha fatto con la tecnica e la rapidità di Dybala che si spostava di continuo fra le ultime due linee bresciane, favorendo l’attacco centrale di Higuain. Anche Ramsey, che faceva il trequartista puro, entrava spesso sulla scena. Il Brescia si difendeva con ordine, confidando sulla statura e la personalità della coppia centrale di difesa Cistana-Chancellor. Rabiot, Higuain, Ramsey e Khedira si sono avvicinati al pareggio, arrivato solo con un autogol al 40': solito angolo arcuato di Dybala, testa di Bonucci, anca di Chancellor, palla in rete.

IL ROMBO DI EMPOLI - Col completo recupero di Ramsey e con l’assenza di Ronaldo, la Juve è stata disegnata da Sarri col rombo, come nel felice periodo di Empoli. Su Pjanic, che giocava davanti alla difesa, esercitava il suo pressing Romulo, mentre Ramsey aveva la possibilità di intervenire con frequenza e tecnica nelle azioni d’attacco. Khedira copriva (e si inseriva) mentre Rabiot proprio non c’era.

LA PERSONALITA’ DEL BRESCIA - La squadra di Corini si è chiusa solo quando la Juve ha alzato il livello del ritmo e della qualità, soprattutto nei primi 20' della ripresa, ma quando ha avuto un briciolo di spazio è sempre ripartita, cercando di sfruttare Balotelli a cui appoggiava spesso la palla. Come detto però, Mario non è ancora in condizione, non può esserlo visto che questa era la sua prima partita vera dopo quattro mesi. Così il peso della copertura e del rilancio era tutto sulle spalle del centrocampo e di quel giovane Tonali che sarà sicuramente piaciuto a Mancini, in tribuna.

RIMONTA BIANCONERA - Nei primi 20' del secondo tempo la Juve ha dato il meglio di sé e se Higuain non fosse finito in una serata nera (Joronen gli ha parato tutto e lui ha sbagliato molto) avrebbe agguantato il gol della vittoria anche un po’ prima. Gol che portava la firma di Pjanic dopo una punizione di Dybala ribattuta dalla barriera: tiro stupendo nell’angolino. Era il 18'. Da quel momento il Brescia è tornato in partita con Dessena, Bisoli, Martella (parata, e parziale riscatto, di Szczesny), tre pericoli seri e 2-2 a un passo.

    

IL TABELLINO
Brescia-Juventus 1-2 (primo tempo 1-1)

Marcatori: 4’p.t. Donnarumma (B), 40’ p.t. aut. Chancellor (B), 17’ s.t Pjanic (J)

Brescia (4-3-1-2): Joronen; Mateju (24 s.t. Martella), Chancellor, Cistana, Sabelli; Bisoli, Tonali, Dessena; Romulo; Donnaumma (18’ s.t. Matri), Balotelli. All. Corini.

Juventus (4-3-3): Szczesny; Danilo (18 p.t Cuadrado), Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Khedira, Pjanic, Rabiot; Ramsey (24’ s.t. Bernandeschi); Higuain, Dybala (35’ s.t. Matuidi). All. Sarri.

Arbitro: Pasqua di Tivoli

Ammoniti: 6’ p.t. Khedira (J), 41’ p.t. Bonucci (J), 11’ s.t. De Ligt (J), 33’ s.t Cistana (B)

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