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  • La Lazio vince solo coi 'pezzi da novanta': le riserve di Inzaghi steccano ancora
La Lazio vince solo coi 'pezzi da novanta': le riserve di Inzaghi steccano ancora

La Lazio vince solo coi 'pezzi da novanta': le riserve di Inzaghi steccano ancora

  • Franco Recanatesi
    Franco Recanatesi
Quando il Rennes è andato in vantaggio Inzaghi ha deciso che era necessario mandare in campo i migliori e con Luis Alberto e soprattutto Milinkovic la Lazio è passata dal ballo della mattonella al rock. Uno-due artistico firmato da due giocatori col dono di piedi magici con l'apporto del centravanti italiano più prolifico, 92 gol con la maglia biancoazzurra come il rivale cittadino Dzeko (ma con meno partite) e quasi 200 in carriera. E' l'ennesima prova di una squadra con pochi rivali se formata dai titolari, in ambasce contro chiunque se affidata alle seconde linee. La vittoria la rimette comunque in carreggiata nella corsa all'Europa League, ora seconda nel girone guidato dal Celtic che ancora non ha affrontato.

Per gli spettatori - solo 13.000 nella rigida serata sulle tribune dell'Olimpico - è stata una fortuna la sveglia del gol francese maturato all'inizio della ripresa con un destro di Morel, barbuto e anzianotto mestierante, 35 anni di calcio a buon livello (Marsiglia, Lione), pescato questa estate dai senza contratto e prossimo al ritiro. Uno dei tre centrali salito quando Grenier stava per battere una punizione. Già, quel Grenier che due anni fa fecce sei innocue apparizioni con la maglia della Roma e stasera fra i migliori della sua squadra.
In svantaggio, la Lazio ha cambiato non solo due giocatori normali con due giocatori di gran classe, ma anche la disposizione dei tre centrali di difesa: lo scatenato Bastos a destra, l'incerto Vavro al centro, il sempre affidabile Acerbi a sinistra. Ci hanno guadagnato la spinta, il palleggio, le occasioni da gol. Nel giro di un quarto d'ora scarso Luis Alberto ha servito Milinkovic che con un imprendibile rasoterra diagonale ha pareggiato i conti e poi lo stesso serbo ha regalato a Immobile un tracciante che in torsione Ciro ha trasformato nel gol-vittoria.

Due timide occasioni per il Renne e il brivido per un calcio dal limite sciupato da Grenier al quarto di recupero prima del fischio finale dell'arbitro ucraino. Vittoria meritata di una Lazio (quella vera) in salute, contro un avversario che come lei ha vinto l'ultima Coppa di Francia, schierato con lo stesso modulo (3-5-2), elegante nelle trame grazie a uomini dotati di ottima tecnica come Grenier - come detto -, Traorè, Martin, la vecchia conoscenza Niang e soprattutto Camavinga, angolano appena diciassettenne (li compie il mese prossimo) dalla chioma rasta e dal sinistro di velluto, già valutato una ventina di milioni e appetito dalle grandi d'Europa. Due volte ha sfiorato il gol, ha visione di gioco e scatto repentino.

Risparmio al lettore note riguardanti il primo tempo, confesso che le palpebre stavano diventando assai pesanti. Ventidue statuette sul prato verde, non un accenno di pressing, il primo tiro in porta (del Rennes) dopo 25 minuti, un festival degli errori da una parte e dall’altra. La squadra di Julien Stephan, giovane allenatore figlio d'arte, anch'egli votato al turn over (in anchina sedevano anche Boaregeaud e Raphinha, 30 milioni in due), reduce da cinque partite di campionato senza vittoria che l'hanno condotto all'ottavo posto in classifica, non cercava altro, con l'idea di piazzare da un momento all'altro il colpaccio. E c'era quasi riuscito se anche alla seconda competizione europea fosse concesso il Var, che sicuramente avrebbe punito con il rigore un braccio largo in area di Acerbi su tiro di Niang.

Conta la ripresa, o meglio il dopo-gol di Morel, quando sono entrati in scena i pezzi da novanta. Quelli laziali largamente meglio attrezzati dei colleghi francesi. Salvatori nella serata in cui Caicedo e Lulic avevano la luna di traverso, Lazzari troppo spesso rinculava, Berisha e Cataldi non ne azzeccavano una e sulla tre quarti mancava chi sapesse tirare di fioretto. A loro attenuante c'è un fatto assodato nel calcio: giocare con chi gioca bene fa giocare meglio.

IL TABELLINO

Lazio-Rennes 2-1 (primo tempo 0-0)


Marcatori: 10' st Morel (R), 19' st Milinkovic (L), 31' st Immobile (L)

Assist: 10' st Grenier (R), 19' st Luis Alberto (L), 31' st Milinkovic (L)

Lazio (3-5-2): Strakosha, Bastos, Acerbi, Vavro, Lulic (37' st Jony), Berisha (8' st Luis Alberto), Cataldi (8' st Milinkovic), Parolo, Lazzari, Caicedo, Immobile. All. Inzaghi.

Rennes (3-5-2): Mendy, Da Silva, Gnagnon, Morel, Traore, Grenier, Martin, Camavinga (25' st Bourigeaud), Doumbia (37' st Hunou), Niang, Tait (31' st Raphina). All. Stephan. 

Arbitro: Sergii Boiko (UKR)

Ammoniti: 9' pt Cataldi (L), 40' pt Gnagnon (R)

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