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  • La legge del Bernabeu punisce il Granada, ma il Real Madrid ha un problema coi portieri

    La legge del Bernabeu punisce il Granada, ma il Real Madrid ha un problema coi portieri

    • Enrico Maida
      Enrico Maida
    Roberto Martinez è il tecnico più giovane della Liga. In una recente intervista ha raccontato di curare molto gli aspetti psicologici,  oltre a quelli tecnici. "Per una questione di igiene mentale non uso i social", ha aggiunto nel presentare il suo lavoro in Andalusia dove il Granada, venduto dalla famiglia Pozzo ai cinesi, sta imponendosi come la sorpresa dell'anno. A proposito di problemi psicologici, Zidane smentisce che il portiere Courtois soffra di stati d'ansia, ma intanto lo lascia a riposo: in porta va Areola, che ne combinerà una grossa.

    Mai organizzare festività e ricorrenze allo stadio Bernabeu dove la legge del Real non ammette deroghe. Le 50 partite di Martinez sbattono contro la potenza madrilena che si manifesta in modo veramente spietato. Nemmeno due minuti e il Madrid è già in vantaggio: l’apertura di esterno sinistro che quella testa matta di Bale confeziona tagliando il campo e liberando il cecchino Benzema, è una di quelle azioni che andrebbero conservate in cineteca per mostrarle alle scuole di calcio.

    Con il fortino violato in un sospiro, il Granada è visibilmente scosso. Tanto più che deve far fronte a un altro passaggio negativo, l’infortunio di Montoro che costringe Martinez all’ingresso di Gonalons, uno che i tifosi della Roma hanno tutto il diritto di non rimpiangere. Gonalons perde subito una paio di palloni avvelenati ma non è certo solo colpa sua se il Real dilaga. Carvajal, costretto dall’emergenza a cavalcare la fascia sinistra, diventa una specie di incubo per la difesa andalusa. Rui Silva para tutto il parabile ma pochi secondi prima dell’intervallo un assist di Valverde favorisce il raddoppio di Hazard.

    E il Granada rivelazione della Liga? Un paio di conclusioni di Puertas, tanto impegno da parte di Roberto Soldado, un vecchio ragazzo della cantera e poco più. Il Real controlla la situazione con il vantaggio che nell’organico del Madrid c’è anche il pallone d’oro che ha fatto imbizzarrire Ronaldo: Modric parte dalla panchina, poi entra per sostituire Kroos, che sente odore di stiramento e all’ora di gioco chiude la partita con un destro dal limite che non consente rimedio.

    Poi entra in scena Areola, che non soffre di stati d’ansia e pensa di farsi una passeggiatina, pallone tra i piedi. Piomba alle sue spalle Machis che trova furbescamente il piede del portiere. Rigore ineccepibile che l'attaccante venezuelano non sbaglia. Il Granada si eccita mentre il Real, come spesso gli capita, smarrisce le coordinate e incassa anche il secondo gol su calcio piazzato: l'irruzione di Duarte non concede scampo.

    Zidane sostituisce Bale, stremato, con James. Rui Silva fa un miracolo su Benzema. Ma la ricreazione è finita: il gol in contropiede di James allontana tutte le ansie, comprese forse quelle di Courtois. Il Real guarda tutti dall'alto e conta i giorni che lo aspettano per arrivare alla prima resa dei conti: il 26 ottobre al Camp Nou.

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